Mia, figlia di un carcerato e di una ex tossicodipendente, vive da sempre con sua nonna paterna in uno scomodo bilocale in affitto, precisamente al quarto piano di una palazzina situata in uno dei quartieri più malfamati della città.
Ha u...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Serena
" Non avrei mai dovuto lasciarti sola, tu vali molto più di tutte quelle promesse che ho fatto nella mia vita, a cui cerco di tenere sempre fede. "
Racchiusi il suo volto fra le mie mani e l'adagiai sul mio petto, così da poter distrattamente accarezzargli i suoi corti e lisci capelli castani.
" Ssshhh, se non mantenessi fede alle tue promesse non saresti nemmeno qui. Io ti amo anche per questo, per la tua fedeltà. Avrei voluto che fossi qui, in quella notte saperti al mio fianco mi avrebbe aiutato, chissà cosa sarebbe accaduto, ma non posso accusarti di essere partito per amore di una bimba così piccola, la sorellina di Missy. No, forse...se me ne avessi parlato, non avrei nemmeno provato a fermarti e non ci saremmo mai litigati a quel modo. Avrei soltanto voluto che tu fossi onesto e sincero con me..."
Lui sospirò, stringendosi ancora di più a me, quasi in posizione fetale. In quel momento, mi parve un bambino che non faceva altro che richiedere affetto e di essere perdonato, era così fragile, sembrava così innocente e bisognoso di protezione. Mi fece tenerezza.
" Ehi, amore mio..." ripresi, quando non ricevetti risposta.
" Sì, ho sentito. E ho già capito di aver sbagliato, lì...in ospedale. Quando ti ho vista da sola, mi sono sentito un fallito. Persino dopo aver acciuffatto quel pazzo che voleva ucciderti, mi sentivo inutile e ingrato. Ho sbagliato, credevo di proteggere te e il resto della mia famiglia, desideravo non farvi preoccupare, invece...non c'ho capito nulla. Ho dato un po' di cose per scontato. Davo persino per scontato il nostro amore, e tutto il resto...non riesco bene a spiegartelo, ma adesso voglio rimediare. Voglio imparare dai miei errori, e non provare a non ripeterli. Prima di tutto, voglio che tu sappia che sto lavorando qui, a Milano. Operazione strade sicure. Non andrò più via da te, non più. "
Guardai la sua divisa, a terra, sul pavimento. Per la foga di spogliarci avevamo gettato ciò che indossavamo ovunque, il mio reggiseno era approdato sulla tv a schermo piatto, per dirne una.
" Per questo eri in divisa? " domandai curiosa.
Lui alzò il capo dal mio petto, per guardarmi negli occhi: " Sì, inizio questa mattina. Dopo le dovute settimane di riposo che i miei superiori mi hanno imposto. "
Sorrisi teneramente, scostandogli un ciuffetto ribelle dalla fronte: " Non lascerai mai la divisa, è così? "
I suoi occhi verdi brillarono: " No, ormai è diventata come una seconda pelle per me. Non sarei più io senza quella divisa addosso. "
" D'accordo. " sospirai con il cuore più leggero. " Adesso non partirai più e comunque, quando ti ho sposato, ho sposato anche la tua chiamata alla difesa del prossimo, no? "
" Sapevo che avresti capito. Sono un uomo fortunato ad avere una donna come te al proprio fianco, sai? " disse con il cuore, scoccandomi un bacio sul collo.
" Ti amo. " ammisi torturandogli un po' la nuca con le dita birichine.
" Anch'io, ragazzina. "
Lo guardai torva, mentre lui ridacchiando sgattagliolava fuori dalle coperte per infilarsi nuovamente la sua adorata divisa.
" Quando tornerai? "
La domanda mi uscì spontanea.
Marco Patrick mi sorrise, finì di sistemarsi e poi si protese nuovamente su di me: " Presto. Tornerò questo pomeriggio e ti porterò a fare un giretto. Prenderemo la moto di mio padre e andremo al mare per due giorni. Un dolce week end soltanto io e te. "
Sgranai gli occhi scioccata: " Non scherzi, vero? "
Mi scoccò un bacio sulla fronte, poi sulla punta del naso e infine sulle labbra, dove si soffermò di più.
" No, perché dovrei? Se ti ho promesso che andremo al mare, noi ci andremo. "
Il mio cuore traboccò ed esplose di gioia: " Io non ho mai visto il mare..."
" Allora, è giunto il momento che tu lo veda. " rispose subito lui, carezzandomi i capelli rossi che si divertì a stuzzicare attorno alle sue dita affusolate, da pianista quasi.
" E l'organizzazione per il matrimonio di tua sorella? Le avevo promesso che l'avrei aiutata in questi giorni. "
Marco Patrick sbuffò: " L'aiuterà Vale, invece di uscire con casco di banana. "
Scoppiai a ridere: " Va bene, amore. "
E gli presi una mano e l'adagiai sul mio ventre scoperto: " Papà, non mi saluti? "
I suoi occhi verdi divennero lucidi all'istante, si chinò sul lieve rigonfiamento...dov'era nostra figlia, e scoccò un bacio veloce, ma dolce: " Ancora non ci posso credere. " ammise con voce velata d'emozione. " Come la chiameremo? "
" Missy. " fu la mia risposta, e lui non frenò le sue emozioni. " Sei sicura? "
Nei suoi occhi verdi c'era un misto di gratitudine e amore, difficile da non amare con tutta l'anima.
" Mai stata più sicura. Scommetto che ne sarà contenta anche Amal..."
Marco Patrick sfoderò un sorriso triste a quel nome: " Finalmente, abbiamo trovato una famiglia per lei. Non penso che ci sarà alla nascita della nostra bambina! "
Un nodo mi si formò alla bocca dello stomaco: " Come? Cosa? Quando? Lei fa parte della nostra famiglia, ormai. "
Lui mi guardò confuso: " Io credevo che tu non volessi assumerti questa responsabilità. Non volevo farti pesare questa situazione e..."
Posai l'indice e il medio sulle sue labbra: " Prima di conoscerla, prima di tutto quello che poi è accaduto, avrei potuto essere d'accordo con quanto hai detto, e ti avrei anche ringraziato...ma adesso, no. Amal è parte di noi, ormai. E' nostra. L'amiamo tutti, e io non voglio separarmi da lei. Adottiamola noi...facciamo in modo che diventi nostra per davvero, che diventi una Corindone, che cresca come sorella maggiore della nostra Missy. "
Lui mi guardò scioccato, una lacrima solcò una sua guancia e rimase lì, fermo e immobile, imbambolato da quanto avevo detto.
" Dio, dici sul serio? Vuoi davvero che diventi nostra? Che l'adottiamo? " soffiò, quasi incapace di parlare.
Gli sorrisi dolce: " Tu no? "
E mi abbracciò forte, affondando il mento contro una mia spalla: " Sì, mille volte sì. Credevo che tu non volessi, neanche ci speravo...invece, mi hai sorpreso ancora. Ragazzina, tu mi rapisci il cuore ogni giorno di più, e riesci sempre a trovare il modo per stupirmi "
" Ok, va bene. Prima di seguire con i complimenti però, dobbiamo risolvere una questione. " scherzai un poco.
Lui si staccò un po' da me, in attesa: " dimmi tutto "
" Niente moto prenderemo la tua Mercedes per il week end. Non solo perché viaggeremo più comodi e sicuri, ma porteremo anche Amal con noi. "
Mio marito scosse la testa, ormai quasi sconfitto da tutta la situazione che mai si sarebbe aspettato, nonostante lo desiderasse con tutto il cuore.
" Tutte le stelle del firmamento non potranno mai competere con l'amore che io provo per te, adesso è assodato "...
Angolo autrice
Ciaoooo, sì...questo è il penultimo capitolo di questa storia <3 stiamo arrivando al gran finaleeee di Ogni mio respiro dedicato a Te <3 non vedo l'ora...
Ringrazio Corindonini & Corindonine che come sempre lasciano stelline, commentano e amano questa storia quanto me <3 siete una favola <3