Marco Patrick
Amal mi guardava con i suoi due grandi occhi scuri, che racchiudevano un mondo intero. Un mondo che si lasciava alle spalle, assieme alla sofferenza, al dolore, alla consapevolezza che niente sarebbe stato più come prima per lei.
Aveva solo due anni, ma sembrava che avesse già capito tutto, e sprigionava tenerezza e dolcezza mentre richiedeva un mio abbraccio e si accoccolava contro il mio fianco. Il modo in cui cercava protezione e amore mi disarmava e mi scioglieva come neve al sole.
Non appena mi aveva visto, mi aveva subito riconosciuto ed era corsa verso di me.
Nel campo in cui l'avevano messa assieme ad altri bimbi rimasti orfani come lei, s'era ridotta pelle e ossa più di quanto già non fosse. Non perché i miei colleghi non le dessero cibo e cure, ma per la sua diffidenza, non si fidava più di nessuno, come biasimarla?
Stavo facendo una pazzia, questo era sicuro.
I miei superiori non facevano altro che ripeterlo.
Avevo lottato duramente per aiutarla, per trovarle una nuova famiglia, ma non c'era stato verso...e così, avevo avviato lunghe trattative e pratiche con entrambe le ambasciate, del suo e del mio Paese, per portarla con me. Le avrei trovato una famiglia in Italia, e fino a quel momento lei sarebbe rimasta con me. Ero suo tutore legale ora, e questo mi rendeva orgoglioso e pieno d'onore. Avevo tenuto fede al patto che avevo fatto alla sua sorellina, Missy.
Il fatto che io fossi figlio di un miliardario poi, mi aveva dato subito notevoli vantaggi. Era sciocco negarlo.
" You sleep, baby, I'm with you. In Italy you'll be fine, you'll see."
Tu dormi, piccola, ci sono io con te. In Italia starai bene, vedrai.
" Daddy "
Papà.
Scossi la testa teneramente, e con affetto le accarezzai i corti capelli neri che aveva legati in piccole treccine graziose.
" I'm not your dad."
Io non sono tuo padre.
E lei alzò la testa e mi guardò ancora rimanendo in silenzio, mi specchiai nelle sue nere e grandi pupille...e capii che non era vero quel che avevo appena detto. Quel che provavo per lei, ormai andava al di là dell'essere soldato, oltre una promessa e un gesto d'altruismo, superava la simpatia e la dolcezza. M'ero affezionato, e non sapevo cosa fare, perché già immaginavo che non sarebbe stato facile separarmi da Amal quando sarebbe arrivato il momento.
Ma dovevo...
...per Serena.
Le avevo già causato tanto dolore, e adesso ero intenzionato a spiegarle ogni cosa e a comportarmi da vero marito. La lontananza da casa, quel che avevo visto laggiù...quel che avevo vissuto, ogni cosa mi aveva fatto capire e comprendere chi ero diventato e quel che dovevo fare senza indugio, adesso.
Prendermi cura di lei, basta partenze. Sarei rimasto a casa, questa volta. Sempre se fossi riuscito a convincerla a tornare da me. Era andata via da casa nostra, e non sarebbe stato facile convincerla e a farla tornare sui suoi passi.
E l'aereo militare atterrò qualche ora dopo, a Malpensa.
Mi sarei aspettato un bentornato caloroso, dopo quasi due mesi d'assenza. Avevo comunicato a tutti che sarei rientrato oggi. Invece, non c'era nessuno in aereoporto. Nemmeno mia madre con una forca, pronta a muovere guerra contro di me per non averle detto della mia partenza.
Mi preoccupai un poco, e mettendomi il borsone su una spalla e prendendo Amal per la manina mi avventurai verso l'uscita principale.
Alzai una mano, per chiamare un taxi...ma il mio sguardo si posò su un piccolo chiostro, dove un giornalaio distribuiva giornali gratuiti ai passanti. La notizia in prima pagina mi fece raggelare il sangue nelle vene.
Villa De Martino in fiamme, a Segrate.
Una vittima e un ferito.Gli inquirenti hanno aperto un'inchiesta.
Le indagini sono in corso.
L'incendio si sospetta che sia stato di natura dolosa.
Mio Dio.
Per un attimo barcollai malfermo sulle gambe. Amal sbatté le palpebre preoccupata, ma non avevo forza di parlarle e rassicurarla, non questa volta. Non avevo davvero letto una notizia del genere, vero? La villa che Serena aveva ereditato era andata in fiamme! C'era una vittima e un ferito? Chi? Dove? Quando? Recuperai il mio iPhone e avviai istantaneamente una chiamata.
Serena doveva rispondermi, subito.
...era irraggiungibile.
No, no, no.
Che stava succedendo?
Provai a contattare Eva Sofia, Vale e i miei genitori, ma nulla!
Persino Luca, il mio migliore amico non rispondeva.
Disperato e con il cuore in gola contattai Timothy, mio cugino.
" Marco! " rispose contento, urlando il mio nome.
" Tim, che succede? Sono appena tornato. Sono a Malpensa. "
" E' successo di tutto! Sono vicino all'aereoporto, c'è anche Sara con me. Aspettami, stavamo giusto venendo da te. "
" Serena? Dimmi soltanto di lei "...
Angolo autrice
Ciaooo, sì...il nostro soldatino è tornato dopo quasi due mesi a casa e ha trovato una brutta sorpresina! Cosa sarà successo? Corindonini & Corindonine secondo voi?
A presto...
Un bacione grandissimo ;)
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Ogni mio respiro dedicato a Te - Spin Off - Trilogy of forgiveness
ChickLitMia, figlia di un carcerato e di una ex tossicodipendente, vive da sempre con sua nonna paterna in uno scomodo bilocale in affitto, precisamente al quarto piano di una palazzina situata in uno dei quartieri più malfamati della città. Ha u...