Mia, figlia di un carcerato e di una ex tossicodipendente, vive da sempre con sua nonna paterna in uno scomodo bilocale in affitto, precisamente al quarto piano di una palazzina situata in uno dei quartieri più malfamati della città.
Ha u...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Corindonini & Corindonine pronti a gustare a pieno l'ultimo capitolo di Ogni mio respiro dedicato a Te?
Buona lettura...
Serena
Era una notte d'inizio Settembre come tante altre, eppure la mia piccolina si agitava dentro di me e scalciava come non mai. Era un po' prestino per nascere, mancavano circa due settimane al termine della gravidanza, almeno secondo l'applicazione che avevo scaricato sul mio iPhone e secondo la mia ginecologa.
Corrugai la fronte e accarezzai il mio ventre con dolce premura: " Principessa Missy non dirmi che ancor prima di nascere vuoi già farmi capire che ti piace il calcio proprio come piace a tuo padre! " sussurrai divertita ed anche un po' sofferente. " Sia chiaro, non voglio altri juventini in famiglia, e nemmeno milanisti o interisti...siete fin troppi in famiglia a tifare queste tre squadre !"
La bimba si mosse ancor di più, deformando il pancione durante il suo spostamento, e lo sentii forte e chiaro...
"Cosa c'è ragazzina? Non riesci a dormire e non hai sonno come me? Oppure sei stanca di stare chiusa lì dentro? Deve essere dura solo mangiare e dormire, eh?" scherzai, per poi aggiungere " Cerca di sorridere alla vita che ti sto offrendo con amore, ogni volta che potrai. Non scoraggiarti se qualche volta non riuscirai a vedere qualcosa nei tuoi progetti andare per il verso giusto, non mollare perché con pazienza, coraggio e perseveranza otterrai tutto ciò che desideri. Non sprecare attimi della tua vita a piangerti addosso o a pensare che tu non possa farcela. Sii forte, sempre. Figlia mia. Io sarò sempre al tuo fianco, ogni volta che vorrai, ogni volta che mi chiamerai, ed ogni volta che lo chiederai anche soltanto attraverso un semplice sguardo"
I movimenti della piccola di solito non erano molto delicati, eppure in quel momento...al suono delle mie parole dolci si acquietarono, e come se lei mi volesse fare una carezza, sentii una manina o un piedino- non riuscii bene a definirlo- sfiorarmi con dolcezza.
Sorrisi nella penombra, poi spostai lo sguardo sull'uomo che amavo, che in quel momento stava dormendo al mio fianco ignaro della conversazione che stavo tenendo con nostra figlia. I corti capelli castano chiaro scompigliati, la guancia destra premuta contro il cuscino... "Voglio che nostra figlia abbia i tuoi occhi" sussurrai. "dormi amore" aggiunsi prima di scoccargli un bacio su una guancia irta di barba. Oggi era di riposo, saremmo stati insieme e avremmo fatto qualcosa di bello.
Provai ad alzarsi seppur con difficoltà dato quel gran pancione che mi ritrovavo, e mi diressi in bagno. Tirando le tende delle finestra mi resi conto che in realtà era già l'alba. L'alba di un nuovo giorno. Sbadigliai e mi guardai allo specchio. Occhiaie lunghe fino ai piedi, capelli cotonati, davvero un bell'aspetto! Ricordai ancora i primi momenti della gravidanza, a quei tempi ero ancor più orribile a prima mattina, per via delle nausee, gli acciacchi, la debolezza...eppure, a niente di tutto questo avrei mai rinunciato. Perché tutti quei momenti mi avevano portata proprio a sentire Missy dentro di me. Avevo una paura matta di partorire, ma se avevo affrontato e superato gli Esami di Stato - anche con un voto accettabile com'era ottandadue - potevo decisamente farcela. Cos'era spingere un bebé fuori, in confronto alla maturità? Lo dicevano anche Vale, che ce l'aveva fatta con settantanove e il suo ragazzo, Mattia, con sessantaquattro. Immaginavo che sarebbe stato persino più difficile prendere la laurea in economia e commercio e gestire un'azienda seppur con l'aiuto della mia famiglia, no?