Mia, figlia di un carcerato e di una ex tossicodipendente, vive da sempre con sua nonna paterna in uno scomodo bilocale in affitto, precisamente al quarto piano di una palazzina situata in uno dei quartieri più malfamati della città.
Ha u...
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Marco Patrick
Il viaggio era stato un continuo sali e scendi da un aereo all'altro, interminabile! La musica sparata nelle orecchie attraverso gli auricolari almeno mi aveva tenuto compagnia, allietando il trascorrere lento delle ore e la straziante verità della lontananza da casa.
Ovviamente ogni canzone che avevo ascoltato era stata rigorosamente e perennemente di genere rock, ci mancherebbe altro! Non potevo farne a meno, soprattutto perché avevo portato con me la playlist di Serena...
...assieme a quella piccola ciocca dei suoi capelli rossi, che custodivo gelosamente in una piccola tasca della divisa situata proprio all'altezza del cuore.
La sentivo ancora al mio fianco, anche se non c'era fisicamente.
E al tempo stesso...
mi mancava, da morire!
Ancora non avevo neanche messo piede al campo base, che già avevo iniziato a contare i giorni che mi separavamo da lei, l'avrei contati tutti...dal primo all'ultimo, uno ad uno.
Sempre.
Come avrebbe fatto anche lei, ne ero sicuro.
In quel momento, la gip sulla quale io e Luca stavamo viaggiando da un'ora e un quarto non faceva che darci forti scossoni, e non era affatto comoda, confortevole, soprattutto per quella serie di buche infinite su quella strada sterrata che non erano mai state riparate.
E l'aria come al solito era irrespirabile, calda e statica, esattamente come la ricordavo. La polvere che le ruote innalzavano s'infilava dappertutto. Luca starnutì diverse volte, al mio fianco.
Imbracciai meglio il mio fucile e cercai di respirare al meglio che potevo, anche se tra la divisa, il giubbotto antiproiettile che indossavo e tutto il resto dell'equipaggiamento, insieme alla elevata temperatura atmosferica, non riuscivo a farlo bene.
" Cavolo! Questo posto non mi mancava proprio! Eppure, eccoci di nuovo qui! " brontolò lui, accigliato.
Il villaggio che stavamo attraversando era completamente distrutto e devastato. C'era un carico di silenzio irreale e insopportabile in quel posto, nonostante in giro ci fosse parecchia gente, intenta a recuperare chissà cosa da sotto le macerie.
