Era passata più o meno una settimana dall'uscita con gli altri e mi stavo preparando per andare a lezione. Ah, non ve lo avevo detto, facevo equitazione tre volte la settimana: martedì, giovedì e sabato.
Erano le 9 di mattina di sabato ed ero pronta per uscire. Al maneggio ci arrivavo a piedi era molto vicino, anche se per arrivarci dovevo passare per una stradina stretta e isolata, il centro ippico si trovava alla fine di essa.
Camminavo spensieratamente con gli abiti da equitazione ed un borsone dove all'interno avevo tutta l'attrezzatura: stivali, cap, guanti frustino...
Sentii dei passi dietro di me e con la coda dell'occhio intravidi la figura di un uomo o un ragazzo, non riuscivo a distinguerlo. I passi si fecero sempre più vicini e io non accellerai il passo per paura che lui pensasse che lo avevo notato. All'improvviso delle braccia mi avvolsero da dietro ed io mi bloccai e mi girai di colpo pronta a lanciare uno schiaffo.
-ehi!- mi bloccò la mano.
-oddio Alex mi hai fatto prendere un colpo- mi portai una mano al petto.
-lo so, era la mia intenzione- disse sorridendo e abbracciandomi.
Continuammo a camminare verso il maneggio.
-come mai hai saltato lezione giovedì? Non mi hai neanche chiamato- disse corruggiando la fronte.
-emh...ecco, mi sono scordata-
-Maya Champbell che dimentica di venire a cavallo, questa me la segno- disse scherzosamente.
-dai cretino mi dispiace, ero con i miei amici- dissi dandogli una spinta affettuosa, che non lo spostò di un millimetro. Era un bel ragazzo alto e snello con i capelli castani e gli occhi color nocciola.
-ah quindi i tuoi amici sono più importanti di me?- disse fingendosi offeso. Ridemmo tutti e due ed entrammo nel parcheggio del maneggio.
-allora, chi prendo?- chiedo al mio giovane istruttore.
Ci rifletté un attimo e poi rispose: -prendi Dakota- disse entrando nella selleria.
-Dakota? Scherzi vero?-
Dakota era una puledra di cinque anni ed era tra i cavallo più difficili della scuola. Siccome era ancora giovane aveva finito da più o meno un anno l'addestramento ma ancora si lasciava sottomettere difficilmente.
-no, non scherzo. Ora non fare la fifona e prendi la capezza- disse uscendo dalla selleria con le bardature di Dakota in mano.
-tu vuoi farmi morire oggi- dissi arresa.
Aprii il box della puledra che mi venne in contro cercando di uscire, così entrai nel box e chiusi del tutto la porta. Dakota mi guardava con gli occhi sbarrati, il collo alto e le narici dilatate. Evidente segno che era terrorizzata e mi avrebbe tirato un calcio. Però quando tirai fuori dalla tasca una carota rallentò il respiro, allentò i muscoli e mi si avvicinò. Le diedi la carota mentre le infilavo la capezza.
Dopo mezzora avevo preparato la puledra ed ero pronta per montare. Chiamai Alex per sapere dove era, lui disse che mi aspettava nel campo. C'era solo un problema, Dakota era molto alta e beh...io ero appena un metro e sessantuno. Cercai invano la scaletta così chiamai Alex.
-ehi, che succede?- chiese.
-ermh...non riesco a salire, vieni ad aiutarmi?- dissi pregandolo.
-nana- attaccò.
Dopo un minuto mi raggiunse.
-non è colpa mia se sono bassa- dissi con tono da bambina.
Piegai una gamba lui appoggiò le mani sul mio stinco.
-uno, due, tre-
Mi diede una spinta fortissima e mi sedetti sulla sella e mi mise i piedi nelle staffe.
-grazie Alex-
-di nulla- mi fece l'occhiolino.
-uff...adesso mi devo rifare tutta la strada a piedi- disse scherzosamente Alex.
-ah, non ci provare, non ti faccio salire-
Scoppiammo a ridere tutti e due. Aveva un sorriso così bello. Si ricordati che è troppo grande per te tesoro. In effetti è vero, tra tre settimane avrei compiuto quindici anni e lui ne aveva diciotto. Anche se era molto giovane era il mio istruttore e nessuno lo batteva nel suo lavoro. In realtà non aveva un brevetto ma quando un anno fa ebbi un incidente con un cavallo lui mi salvò e mi aiutò a riconquistare fiducia in me stessa e da allora ha iniziato a farmi da istruttore.Quando la lezione finì -per fortuna non successe niente, anzi riuscii anche a fare un piccolo circuito di salti- stavo riportando Dakota al box-doccia per levarle le bardature e sciacquarle le gambe. Mentre mi piegai per prendere il tubo vidi un uomo di spalle, vestito di nero, in abiti normali. Era accovacciato e riuscivo ad intravedere il corpo di uno degli stallieri senza forza. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, non...non respirava! L'uomo di nero era chino sullo stalliere. Presi un nettapiedi (se non sapete cos'è immaginate un uncino con un manico di plastica) e mi avvicinai all'uomo. Lui piegò leggermente la testa e mi vide con la coda dell'occhio. Mi immobilizzai.
- c-che s-sta facendo?- chiesi stringendo bene il nettapiedi.
Con una velocità impressionante, non 'normale', si avvicinò pericolasamente a me. Poggiò una mano sulla mia spalla e mi fisso dritto negli occhi.
- non ricorderai nulla di quello hai visto, ora prendi il tuo cavallo e vai a casa- disse con un tono calmo continuando a fissarmi negli occhi. Spezzai quel contatto imbarazzante e mi allontanai da lui.
-ma c-che sta dicendo?- chiesi confusa. Lui non capì.
- cosa sei,una strega?- chiese l'uomo sgranando gli occhi.
- una cosa? Non sono una strega!-
In meno di un secondo mise un suo braccio possente sulla mia gola, stringendo, mentre l'altra mano era appoggiata sulla mia fronte.
- cosa sei tu?!- ripetè l'uomo stringendo ancora di più la presa.
- i-io non so di cosa lei stia parland- mi interruppì perché vidi il corpo dello stalliere. Aveva il collo ricoperto di sangue che gli aveva sporcato anche la maglietta. Sul collo si riuscivano a distinguere due buchi dove il sangue era più scuro.
- oh mio dio!- realizzai. - l-lei è un vampiro!!- urlai.
- sta' zitta piccolina- strinse ancora di più.
- mi lasci andare, subito!- cercai di liberarmi ma invano.
- non ti lascerò finché tu non risponderai alla mia domanda-
A questo punto per cercare di liberarmi gli morsi il braccio e con mio stupore riuscii ad entrare molto in profondità nella sua carne. I denti iniziarono a farmi male, sentivo che ero andata ancora più in profondità, sentii un pizzicorio sotto agl' occhi e involontariamente inizia a succhiare. Non avevo coscienza di quello che facevo, sentivo un istinto animale prendere il sopravvento, tutto era così naturale. Che mi stava succedendo?!So cosa state pensando, non è il mio intento creare una fan fiction di the vampire diaries o the originals ma tra tutte le versioni di vampiri quella di queste saghe è (a mio parere) la più concreta. Quindi in riferimento a tvd e to ci sarà solo questo e, ovviamente, l'esistenza di ibridi. In tutti i film e libri che ho letto non vengono mai citati gli ibridi (inutile dire esclusi tvd e to)
~Gaia
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Maya-La ragazza tribrido
Paranormal*SOSPESA* [Estratto] -so cosa provi...- disse Ade. -stai sprofondando nella disperazione più assoluta. I tuoi familiari ti mentono, il ragazzo di cui sei innamorata non ti conosce, i tuoi amici non sanno chi sei realmente -si avvicinò lentamente. -i...