La stanza

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La stanza era circolare. Pareti alte, interamente coperte da librerie colme di libri con copertine consumate. Maya si accorse che il tetto non c' era ma al suo posto poteva osservare una notte stellata, la più bella che lei avesse mai visto in quattordici anni della sua vita. Improvvisamente si trovò al centro della stanza, di fronte a lei un libro enorme era aperto, scritto in una lingua incomprensibile. Maya sentì qualcosa di freddo, gelido, sulla sua spalla. Non fece in tempo a voltarsi che "l'essere" la teneva per il collo. Si sentiva soffocare, la mano gelida le ghiacciò il sangue, l'essere era pallido con I lineamenti duri. Maya cercò di urlare ma la presa era stretta, troppo stretta. L'essere cacciò un urlo..
Maya aprì gl'occhi. Si, era un sogno pensò. Si guardò attorno, era nella sua camera. Aveva sudato la maglietta le si era incollata alla schiena. Anche se era buio riusciva a distinguere i contorni dei mobili. Maya sentì dei passi avvicinarsi alla camera. Sempre più vicini, sempre più forti. La porta si spalancò - Maya!!!- urlò la madre. -Tutto bene?!- chiese il padre guardando la finestra. Era aperta e il leggero venticello di quella notte faceva gonfiare le tende. - s-si sto bene- rispose Maya guardando i genitori. -ti abbiamo sentito urlare...non c' era nessuno qui....vero?- chiese la madre guardando anche lei fuori dalla finestra. -no non c' era nessuno, ho fatto solo un incubo, non è successo niente- spiegò. I genitori uscendo dalla stanza mormorarono qualcosa ma Maya era troppo stanca per origliare così tornò a dormire.

Maya-La ragazza tribridoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora