I primi impulsi

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Alle quattro il sole stava iniziando a tramontare e dovevo tornare a casa perché non avevo nessuna intenzione di fare quella stradina isolata da sola.
Non riuscivo a togliermi dalla testa quel bacio...
Alex era così calmo e pacato come se non fosse successo niente.
Forse sono io che sono piccola e mi faccio tante storie per un bacio.
Aspetta?! Però perché l' ha fatto?!
In quel momento tutti i miei pensieri erano concentrati sul fatto che Alex era rilassato e io cercavo di capire se potesse interessarmi lui.
Perché un ragazzo di diciotto anni avrebbe dovuto baciare una di quasi quindici?!
Forse era solo la situazione. Perché eravamo vicini. Uff... ma perché Alex non ne parla.
Di certo non potevo farlo io. Cosa avrei dovuto dire: ehi Alex senti ma adesso noi due stiamo insieme?
Si, certo.
Perché è tutto così complicato.
Per chissà quale motivo mi tornò in mente Jace. I suoi occhi verde smeraldo, i suoi capelli spettinati e sexy, il suo modo di fare così sicuro...
Bene, bene molto bene. Il ragazzo di diciotto anni ti ha baciata e tu, tu che fai?! Pensi a quel ragazzo con cui hai avuto una conversazione e mezza? No complimenti brava, veramente brava. Sei un genio a complicarti la vita da sola.
Cercai di ignorare la vocina fastidiosa e andai a cambiarmi.

Quando uscii dallo spogliatoio erano passati venti minuti e il sole stava già tramontando. Ecco mi sarei dovuta fare la strada al buio.
Salutai gli altri istruttori e delle ragazze e andai a salutare Alex.
Oddio lo devi abbracciare. E se ti ribacia?!
Io e Alex ci salutavamo sempre con abbraccio o un bacio guancia-guancia.  
Rientrai nella club house.
- Alex io vado- dissi cercandolo.
Spuntò da dietro il bancone con le merendine.
- ah, di già?- disse assumendo un espressione triste.
- si perché oggi non ho nessuno che mi può venire a riprendere e non mi va di fare quella stradina al buio- dissi appoggiandomi al bancone.
- non esiste che tu faccia quella stradina malfamata da sola- disse con decisione uscendo da dietro al bancone.
- e come dovrei fare?- lo sapevo benissimo.
- ti ci accompagno io, con la macchina-
- ma stamattina non avevi la macchina...- gli feci notare.
- giusto, ti accompagnerò a piedi. Insisto.-  disse con tono fermo.
Non mi lasciò controbattere, anche perché non mi dispiaceva averlo al mio fianco.

Stavamo chiacchierando di cose di poca importanza quando ad un certo punto si schiarì la gola.
- Maya, senti, ecco...ehm...io- fece un grande respiro - mi dispiace per prima, a pranzo- buttò lì.
- oh, emh, non ti preoccupare- dissi non credendo in ciò che dicevo.
- e dovresti invece, non avrei dovuto fiondarmi così- disse guardandomi negli occhi.
- Alex se fossi stata contraria ti avrei fermato...- dissi con un filo di voce.
Oddio da dove usciva tutto questo coraggio?!
Le labbra di Alex si curvarono in un sorriso.
- che c'è?- dissi ridendo.
- sono felice che tu l' abbia detto- disse in tono dolce.
Mi sollevò da terra facendomi girare. Il mio viso era nell'incavo del suo collo.
Sentii il suo battito cardiaco.
Percepivo il sangue che scorreva nelle sue vene. Ne sentivo il suo odore, ma che odore, profumo! Sentii di nuovo quel formicolio sotto agl'occhi. I canino mi pungevano le labbra. Cercai di trattenere quella voglia irrefrenabile di affondare i denti nella sua carne e assaggiare -bere fino all' ultima goccia- il suo sangue.

Per fortuna mi riposò a terra, con delicatezza.
Eravamo di nuovo ognuno persi negli occhi degli altro.
Alex abbassò la testa e mi baciò. Mi sollevai sulle punte dei piedi per cercare di essere un pò più alta e non far venire il torci collo ad Alex.
Q-quindi noi stiamo insieme?
Quanto glielo avrei voluto dire.
Arrivammo a casa e Alex mi salutò con un ultimo caldo e casto bacio a stampo.

Tornai a casa con un sorriso da ebete stampato sulla faccia.
Non potei fare altro che chiamare Rachel e dirgli tutto.
- wow, adesso anche con quelli più grandi eh Maya- disse prendendomi in giro la mia amica.
- eh dai smettila, non so neanche che significa...- mi morsi il labbro.
- ma daiii! È ovvio! Gli piaci, ti ha baciata tre volte in un giorno adesso credo che stiate insieme- disse con tono ovvio Rachel.
Non era sicura neanche lei.
Ci fu un breve momento di silenzio che Rachel interruppe.

-quindi adesso Morris... è mio?- disse ridendo.
- Morris?- chiesi confusa.
- Jace, il ragazzo nuovo, sai quello che ti ha urtato e poi ti ha presa in braccio- mi parlò come se fossi cretina.
- non sapevo che il suo cognome fosse Morris...- dissi in mia difesa. - e comunque non ti preoccupare tanto non sarebbe successo niente...- dissi con un p di tristezza, quel ragazzo era davvero stupendo. Ma non mi interessava. No non mi interessa mi ripetei.
- si certo dici sempre così. Ora devo andare ci vediamo domani!-
- a domani!- riagganciai.

Maya-La ragazza tribridoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora