fuochi e fiamme

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Il vampiro si staccò velocemente da me. Mi guardava con aria confusa.
- un vampiro, eh? Strano non lo avevo avvertito prima...- mi guardò con aria interrogativa.
- io non sono un vampiro!- urlai come una bambina. Provai a chiudere la bocca ma qualcosa me lo impedì. Mi portai una mano sulle labbra sentendo qualcosa di insolito sui denti. Con l'indice e il medio li toccai con delicatezza. Quando mi accorsi che le mie dite continuavano a scorrere su due denti verso il basso sgranai gl' occhi.
- si chiamano canini- disse divertito il vampiro. Oh mio dio ero un vampiro. Il formicolio sotto agli occhi scomparve e iniziai ad andare in confusione. I canini si ritirarono mentre sulle labbra avevo ancora dei residui di sangue. Aveva un sapore metallico e intenso era disgustoso ma allo stesso tempo invitante
Ero completamente spaesata.
- bene, allora mi dici chi sei, visto che non sei un vampiro...- disse con sarcasmo.
- perché dovrei farlo? Potrei tranquillamente gridare aiuto e causarle dei problemi, visto ciò che ha combinato- dissi con aria di sfida. Ma cosa mi ero messa in testa non si sfida un vampiro!
- oppure potrei ucciderti e bere ogni singola goccia del tuo sangue-
Sbuffai.
- mi chiamo Maya Champbell- dissi distrattamente.
Il vampiro sgranò gl' occhi e fece un passo indietro.
- Champbell?!- disse quasi preoccupato. -tu sei la figlia di Jonathan Champbell?-
- conosci mio padre?- chiesi stranita.
- oh altro che! Tuo padre è molto conosciuto nel mondo reale- disse con aria trionfale.
- i-il 'mondo reale'?-
- si, il vero mondo, con vampiri, lupi, streghe, demoni e bla bla bla- imitò il gesto di parlare con una mano.
- i-io non- mi interruppe.
- senti piccolina, è stato un piacere conoscerti, unico vampiro che non conosce il mondo reale, ora devo andare- fece un sorriso e in un batter d' occhio sparì.

Tornai da Dakota e la rimisi nel box. Mi diressi verso la club house, dove Alex mi stava aspettando.
- ehi finalmente!- disse appena entrai.
- si, scusa ma mi aveva chiamata mamma- mentii. Mi avvicinai a lui.
- bene. Ho ordinato la pizza- disse Alex sorridendo.
-ma non è presto? È mezzogiorno gli altri finiranno lezione tra quaranta minuti-
Come terminai la frase il campanello suonò.
Il fattorino era una ragazzo giovane, non aveva più di diciassette anni.
- sono 12,70- disse il ragazzo.
Alex si scostò dalla porta per prendere il portafoglio. Il fattorino mi notò e mi fece l' occhiolino, io spostai una ciocca di capelli dietro l' orecchio per l' imbarazzo. Alex se ne accorse, strinse la mano libera in un pugno e quasi gli lanciò i soldi in faccia, poi gli strappò di mano le pizze.
- ehi amico ma- non lo fece terminare che gli sbattè la porta di legno in faccia.

-sei cattivo- dissi mettendo il finto broncio e incrociando le braccia sul petto.
- l' ho fatto per te- disse ridendo.
Appoggiò le pizze sul tavolino di fronte al divano e ci sedemmo uno affianco all' altro.
- so difendermi da sola, grazie-
-  ah si?- Alex alzò un sopracciglio.
Iniziò a farmi il solletico e visto che io lo soffrivo molto mi lasciai cadere all' indietro e la mia testa andò a finire sul bracciolo del divano. Alex mi seguì continuando a farmi il solletico.
Quando si fermò i nostri volti erano a cinque centimetri di distanza.
Io guardavo i suoi bellissimi occhi nocciola e lui fissava i miei grigi.
Poi il suo sguardo si scostò sulle mie labbra.
Io feci lo stesso e lui si inumidì la bocca con la lingua.
Il cuore mi batteva all' impazzata.
Alex spostò la sua mano sul bracciolo affianco alla mia testa.
Sentii lo stomaco andarmi a fuoco.
Si avvicinava lentamente.
Sfiorò le sue labbra con le mie.
Piegò lentamente la testa.
Improvvisamente premette le sue labbra contro le mie.
Una scarica elettrica si distribuì in tutto il mio corpo.
Sentivo ancora di più lo stomaco andarmi a fuoco.
Le sue labbra erano morbide e così, così...perfette!
Piegai leggermente la testa così da approfondire il bacio.
Alex mosse le sue labbra in sincronia con le mie.
Lui era quasi completamente sdraiato su di me.
Sentii qualcosa premermi sulla pancia e capii che i suoi pantaloni erano diventati improvvisamente stretti.
Dopo qualche secondo Alex si staccò perché per tutti e due era diventato difficile respirare.
- dai mangiamo- disse Alex rimettendosi a sedere e sorridendomi.
Ricambiai il sorriso e iniziammo a mangiare.

Allora li shippate questi due? Io si!
Fatemi sapere se preferite il sexy istruttore o il misterioso ragazzo di scuola.
~Gaia

Maya-La ragazza tribridoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora