Capitolo 4

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Finalmente oggi è sabato e dato che la scuola è chiusa posso andare a cercare un lavoro. Non mi va di pesare ancora sulle spalle di mia madre anche a distanza!

Abbandono il mio amato letto e inizio a scegliere cosa indossare oggi. Opto per un jeans attillato bianco, una canotta bianca e Adidas super star nere.

Mi faccio una doccia rilassante, mi vesto e dopo passo al trucco, giusto un filo di eyeliner e mascara come sempre.
Appena finisco prendo il giacchetto di pelle nero, chiavi, telefono e borsa.

Girando per il centro noto che un negozio di parrucchieri cerca un assistente quindi entro.

"Buongiorno, sono qui perché ho visto che cercate un assistente"

"Si certo, hai già avuto esperienze?" - mi dice una signora sulla quarantina.

"In un negozio no, ma me la cavo con tinte, messe in pieghe ecc"

"Perfetto allora vieni martedì che inizi la prova"

"Va benissimo grazie mille signora" -rispondo eccitata

"Di nulla, ciao..."

"Claudia, mi chiamo Claudia"

"Ciao Claudia, io sono Lucia, ci vediamo martedì"

"Va bene Lucia ciao e grazie"

Esco dal negozio euforica sia per aver trovato lavoro, ma soprattutto perché è uno dei lavori che ho sempre desiderato fare sin da bambina.

Approfitto per fare un giro per il centro, dopo un po mi trovo sul Ponte Sisto e devo dire che è qualcosa di stupendo come tutta la città.
Armata della mia fedelissima Canon, inizio a scattare di tutto.

Si è fatto tardi e sono stanca, me ne torno a casa e per stasera prevedo una serata "pizza e film sul divano". Si forse dovrei uscire per locali ma ancora non mi sono fatta delle amicizie, mi sono concentrata troppo sulla scuola e quelle poche persone che si sono presentate non mi ispirano fiducia e difficilmente sbaglio una sensazione, quindi mi sto a casa che sarà mai!

***

Mi sveglio con la schiena a pezzi, ieri mi sono addormentata sul divano mentre vedevo un film.

Noto che il tempo è stupendo quindi mi preparo ed esco, oggi giornata relax quindi un giro al parco non farebbe male.

Arrivo al parco e mi siedo sotto un albero vicino ad un laghetto con le cuffie nelle orecchie e canzoni napoletane che mi rimbombano nel cervello. Anche se sono a Roma resto comunque fedele alla mia terra di nascita.

Chiudo gli occhi e mi rilasso completamente. Non so quanto tempo dopo mi arriva una pallonata addosso, sobbalzo e vedo chi me l'ha tirata, un ragazzo che sembra un armadio, alto, muscoloso e capelli scuri si avvicina. -Potrebbe fare il buttafuori!- pensai.

"Ciao scusami per averti colpita non era mia intenzione" - mi dice con fare imbarazzato.

"Tranquillo non mi sono fatta niente, sono cose che succedono" - gli rispondo con un sorriso cordiale.

"Va bene, sicura che non ti sei fatta niente?"

"Sicu.." -non faccio in tempo a rispondere che una voce arrogante mi anticipa

"Daje Fulvio co sto pallone!" - chi poteva essere? Ovvio Bellegrandi no? Dio sembra che mi perseguita!

"Vengo, vengo. Scusami io vado, ci vediamo in giro, ciao."

"Ciao" - Va verso Bellegrandi e quest'ultimo mi guarda strafottente e io ricambio lo sguardo. Che odioso che è!

Non so quanto tempo passa ma sicuramente è passato tanto perché il sole sta per tramontare, mi ero persa nei pensieri e non mi sono resa conto del tempo che passava. Decido di tornare a casa, mangio e vado a dormire, domani si ricomincia!

Ricominciare da zero.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora