Capitolo 43

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"Tìa"

Non riesco a crederci.
Finalmente dopo un mese Mattia, il mio Mattia si è svegliato.
Ho aspettato tanto questo momento e ora che è successo non riesco a fare altro se non stare ferma immobile a guardarlo con gli occhi ludici, ho paura che se mi muovo tutto questo alla fine si scopre che è solo un sogno.

"Non mi abbracci?"-mi chiede con voce rauca.

Non rispondo, mi fiondo direttamente addosso a lui facendo sempre attenzione a non farlo male e lo stringo forte a me.

"Mi sei mancato da morire"-sussurro nell'incavo del suo collo.

"Mi sei mancata anche tu, tanto, ma ora vorrei respirare"-ridacchia mentre io mi stacco.

"Torno subito, vado a chiamare un dottore. Non addormentarti un mese è pure troppo!"- corro fuori sotto il suo sguardo divertito e fuori dalla sua stanza trovo ancora Giorgio, Giulio e Fulvio.

Appena mi vedono piangere corrono subito da me preoccupati - "Perché piangi? Cos'è successo?" -chiede Giorgio.

"Si.. si è s-svegliato" - riesco a dire tra i singhiozzi.

In un secondo mi trovo chiusa in un abbraccio di gruppo e posso sentirli urlare di gioia mentre saltano, il mio cuore adesso sta scoppiando di gioia.

"Ragazzi fatemi andare a chiamare un medico" -dico ridendo.

Si staccano e vado alla ricerca di un medico, appena lo trovo gli spiego che Mattia si è svegliato e andiamo verso la sua camera.

"Signorina lei non può entrare, devo visitare il paziente"- mi dice appena fuori la porta della stanza.
Annuisco solo, non ho voglia di litigare con nessuno, voglio solo che Mattia esca al più presto da qui.

Giorgio, Fulvio e Giulio stanno avvisando gli altri mentre io ho già avvisato Carmela, Federica, Patrizia e Rebecca, hanno detto che tra poco sono qui.

Dopo circa dieci minuti il medico esce dalla stanza e si avvicina a me - "Mattia sta bene ma ovviamente dobbiamo fare varie analisi per vedere se tutto è al suo posto, domani toglieremo il gesso alla gamba e poi dovrà fare della riabilitazione. Fortunatamente la botta alla testa non ha provocato perdite di memoria o traumi peggiori, quindi direi che dopo aver fatto tutti gli accertamenti Mattia può uscire e tornare a casa."

"Grazie mille dottore"- Fulvio gli stringe la mano

"Possiamo vederlo?"- chiedo io.

Annuisce e va via.

Nel frattempo sono arrivati tutti e appena entriamo nella stanza i miei occhi si illuminano nel vederlo ancora sveglio e vado subito a sedermi al suo fianco.

"Daje fratè ce l'hai fatta a svegliarti!"- esclama Valerio.

"Regà c'avevo sonno!"- tutti scoppiamo a ridere mentre lui passa una mano sul mio fianco per stringermi a se.

Sentiamo la porta spalancarsie vediamo entrare dentro come una furia Rebecca seguita da Patrizia.

Appena Rebecca raggiunge Mattia inizia a lasciargli leggeri schiaffetti sulle braccia mentre piange - "Non azzardarti più a fare un incidente perché la prossima volta se non muori tu ti uccido io!"- dice tra i singhiozzi.

"Amore mio tranquilla è tutto apposto, sto qua adesso vedi?"-cerca di consolarla Mattia.

"Abbiamo avuto così tanta paura di perderti"- continua piangendo.

"Sto qua, non ti lascio sola"- mormora dandogli baci sulla fronte.

Dopo Rebecca anche Patrizia si butta tra le sue braccia e Mattia la stringe forte a se.

"Vedi di non fare più scherzi del genere eh!"- dice Carmela con una finta minaccia -"Sembravano tutti zombie! I ragazzi avevano una faccia sempre triste e non cantavano più, Claudia sembrava una vegetale e le farla mangiare dovevamo obbligarla con la forza e la tua famiglia era molto preoccupata"- continua poi.

"Scusatemi tutti se vi ho fatto stare male ma non era mia intenzione"-si scusa Mattia.

"Non mi interessa, l'importate è che ora sei qui con noi"- gli dico io.

"Vieni qui"- mi sussurra tirandomi a se e facendo unire le nostre labbra.
Dio come mi era mancato quel contatto! Appena le nostre labbra si sono toccate tutta la paura, la tristezza e le cose brutte che trattenevo dentro di me si sono dissolte in un secondo.
Mattia è la mia medicina!

"Si, si, abbiamo capito che vi amate ma non procreate davanti a noi"- esclama Giulio con finto disgusto.

"Zitto nano"- ribatto ridendo.

"Lascia che ti prendo nana malefica"- ribatte minaccioso sotto lo sguardo divertito di tutti.

Due giorni sono passati e finalmente Mattia può tornare a casa.
Sono in ospedale ad aspettare che Mattia firmi tutte le carte per la sua uscita e poi finalmente andremo a casa.

Arrivati a casa sua prendo il borsone con i suoi vestiti, gli avvicino le stampelle che dovrà usare fino a fine riabilitazione e entriamo in casa.
Apro la porta e Mattia va subito a sedersi sul divano mente io vado verso la sua camera per posare il borsone ma Mattia mi ferma.

"Vieni qui lascia stare il borsone, voglio recuperare tutto il tempo perso"

Mi avvicino e mi siedo al suo fianco ma lui mi tira di più a se facendomi sedere su di lui.

"Fammi scendere hai una gamba ancora in convalescenza dai"- gli dico cercando di scendere ma mi tiene bloccata.

"Amore mi sono rotto una gamba no una coscia e tu sei seduta sulle mie cosce quindi fai silenzio e stai ferma"- mi ammonisce.
Sbuffo e mi metto meglio cercando di non fargli male.

"Mi sei mancata da morire"- sussurra sulle mie labbra.

"Mi sei mancato tanto anche tu"-fa unire le nostre labbra e da inizio a un bacio prima dolce poi sempre più passionale. La sua lingua picchia sulle mie labbra per chiedere accesso che io non nego e appena sfiora la mia nel mio stomaco si scatena una guerra di animali. Mi erano mancate queste sensazioni.

Si stacca senza fiato da me rimanendo con la sua fronte appoggiata alla mia. - "Ho così tanta voglia di fare l'amore con te"- sussurra.

"Anche io voglio fare l'amore con te."- sussurro a mia volta.

"Odio avere la gamba fuori uso, a quest'ora starei già dentro di te"- esclama arrabbiato.

"E chi ha detto che non puoi lo stesso entrarci?"- ribatto con malizia.

"Che hai in mente?"- ricambia il mio tono.

"Tu lascia fare a me"- gli faccio l'occhiolino e nei suoi occhi passa una scintilla di lussuria che mi eccita di più.

Inizio a baciarlo sempre con più passione mentre le sue mani vagano sul tutto il mio corpo, mi sistemo meglio a cavalcioni su di lui e gli sfilo la maglia.
Passo le mani tutto il suo petto e inizio a lasciargli caldi e umidi baci sul collo e una scarica di eccitazione passa nella mia intimità quando lo sento gemere.

Mi sfila la maglia e sgancia il reggiseno e butta tutto a terra dove si trova la sua maglia e inizia a baciare i miei seni facendomi gemere mentre sento la sua erezione farsi sempre più dura.
Inizio a giocare con l'elastico della sua tuta fin quando non mi sollevo e aiuto a sfilarglieli, lui fa lo stesso con i suoi leggins e subito dopo appoggia una mano sulla mia intimità da sopra il tessuto delle mie mutandine e gemo.

"Sei sempre pronta per me a quanto vedo" - mi sussurra eccitato sentendomi già bagnata per lui.

Gemo in risposta mentre lui continua ad accarezzarmi e sento la sua erezione pulsare che prega di uscire, così deciso di accontentarla e tolgo l'ultimo indumento che mi divide dalla sua nudità, anche lui fa lo stesso con le mie mutandine e afferro il suo sesso puntandolo alla mia entrata facendolo entrare dolcemente dentro di me mentre rilasciamo entrambi un gemito di piacere.

Mi era mancato sentirmi così piena e soddisfatta.
Mi era mancato lui!
Ora mentre siamo su questo divano tra respiri affannato, gemiti di piacere e orgasmi sono ancora più convinta che fare l'amore con lui è speciale ogni volta.
In questo atto ci mettiamo non solo il fisico ma anche l'anima e le nostre anime unite dimostrano tutto l'amore che proviamo l'uno per l'altro.

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