Capitolo 50

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Quando ho saputo che Mattia avrebbe firmato un contratto con una casa discografica ero felicissima, finalmente avrebbe realizzato il suo sogno di diventare un cantante. Ma non pensavo che sarebbe stato anche così straziante non averlo sempre vicino a me.
Due giorni fa è partito per il suo primo instore, strano ma vero, in così poco tempo, circa due mesi, Mattia è riuscito già ad incidere un disco avendo già molte canzoni scritte. È piaciuto moltissimo e ha avuto molte vendite, ora è a Napoli per firmare tutti i dischi che hanno comprato e mi manca da morire.

All'inizio aveva pensato di non partire essendo che la gravidanza è agli sgoccioli, ma non potevo negargli quello che gli piaceva.
Mi chiama ogni giorno, in ogni momento libero che ha. La sua mancanza si sente e l'avvertono anche queste due pesti che da quando loro padre è partito non fanno altro che scalciare.

Chiamata in arrivo: Il mio lui💘

"Ciao amore"

"Ciao piccolì, come stai?"- che bello sentire la sua voce.

"Bene amore, tu? Come stanno andando gli instore?"

"Stanno andando bene, ma mi mancate da morire"

"Anche tu ci manchi.. aaah"-Dio! Questo calcio era forte!

"Amò che è successo? Stai bene? Stai per partorire?"- chiede allarmato.

"No amore no, ha scalciato e stavolta ha menato forte"-ridacchio.

"Si vede che è mio figlio"- dice fiero.

"Gli manchi, ogni volta che ti senton-.. sente scalcia forte"- stavo per farmi scoprire. È così difficile mantenere un segreto del genere.

"Amore di papà, tranquilla presto sarò da voi"

"Va bene amore mio, ti aspettiamo con ansia"

"Adesso devo andare, ciao amore. Vi amo"

"Ti amiamo anche noi Tìa"

Sentire la sua voce è sempre un sollievo ma quando dobbiamo attaccare ritorna tutto come prima, non vedo l'ora di averlo qui con me.

Durante la giornata sono venute a trovarmi Patrizia e Rebecca, mi hanno fatto compagnia e mi hanno vietato di alzarmi dal divano mentre loro preparavano da mangiare o pulivano casa.

Ora sono qui con Rebecca che guardiamo un film mentre mangiamo una pizza.

Appena finisce il film mi alzo per andare a prendere un bicchiere d'acqua, non appena faccio un passo sento qualcosa di caldo scorrere tra le mie gambe. Fa che non sia quel che penso.
Mi guardo e noto che è proprio quello che penso, non può succedere ora che Mattia è lontano.

"Reb.."

"Dimmi"-urla dal salotto.

"Reb.."- sono spaventata, voglio Mattia qui con me.

"DIMMI"- urla ancora di più e viene in cucina. Appena mi vede immobile e con la tuta bagnata si allarma - "Che succede stai bene?"

"Si.. Si sono rotte le.. le acque.."

"Oddio andiamo subito in ospedale."

Si precipita a prendere la borsa con le cose già pronte per il parto e mi aiuta ad andare in macchina.
Durante il tragitto ogni 10 minuti più o meno avverto delle contrazioni fortissime.

Rebecca sembra più agitata di me, corre tra le strade di Roma suonando freneticamente il clacson e in meno di mezz'ora siamo all'entrata dell'ospedale.
Mi mettono su una carrozzina e mi portano in una stanza.

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