Chiesi a Diego di cenare con lui a casa sua , sapevo che i suoi genitori sarebbero usciti per andare a festeggiare il compleanno di un nipote lontano, avrei avuto cosi la possibilità di cercare tra la cronologia dei suoi messaggi Facebook.
Ero un po' in tensione, avevo paura di trovare qualcosa di spiacevole.
Entrammo in metro per tornare verso casa , un signore anziano fù l'unico ad alzarsi per cedermi il posto , ero stanca , non avevo più l'energia di prima, mi sentivo diversa, più goffa e pesante , avevo anche quasi venti kg in più.
Non ero nemmeno tanto sicura di me stessa , non mi piacevo , avevo l'impressione che tutte le ragazze fossero più belle di me, forse anche per questo non riuscivo a fidarmi di lui.
"Cucini tu stasera?" Chiesi sorridente
" prendiamo la pizza.. non ti va?"Rispose scocciato.
" sinceramente no.. avrei voglia di spaghetti con il tonno "
La mia era soltanto una scusa per avere il tempo di cercare tra le sue cose ,senza che lui se ne accorgesse.
"E spaghetti siano".
Una volta a casa Diego andó in cucina e cominciò a preparare il condimento per gli spaghetti.
Feci finta di andare in bagno e sgattaiolai nella sua piccola camera, presi il portatile che stava sul letto ed entrai subito con il suo account Facebook ,dato che aveva l'accesso diretto.
Conversazioni con amici, il cugino e la zia, ero io che mi ponevo troppi dubbi.
Non trovavo niente, alla fine mi venne in mente che esistevano anche i messaggi archiviati..
7 febbraio
Silvia : non só se sia il caso , poi stai anche per diventare papà! Non mi piace questa situazione.
Diego: questa è una scusa, andiamo a pranzo che ne parliamo.. lo sai quello che voglio.
15 febbraio
Silvia: mi manchi
18 febbraio
Silvia: rispondi alle mie chiamate
Non riuscii più a leggere, il mio cuore batteva fortissimo , le mani mi tremavano, presi quel computer andai in cucina e senza dire parole glielo spaccai per terra.
"Ma che cazzo fai! Che ti è preso?"
" non azzardarti mai più ad avvicinarti a me" urlai con tutta la rabbia che avevo.
Presi il giacchetto e uscii fuori ,era buio i lampioni erano spenti , io camminavo velocemente per tornare a casa mia.
Chi avevo vicino? Non lo riconoscevo più, non riuscivo a realizzare ancora, dovevo prima metabolizzare il tutto e poi prendere le mie decisioni.
Lui cominciò a tempestarmi di telefonate, non avevo assolutamente intenzione di parlargli, spensi il telefono e una volta a casa staccai anche il fisso.
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La mia vita inizia da te
ChickLitMaia ha solo quattordici anni e sta per diventare madre. Soltanto la sua tenacia e il suo immenso amore per la figlia potranno sostenerla. Due piccole linee rosa lo confermano: Maia è incinta, e quando si hanno quattordici anni, non può che essere u...