Depressione post partum

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Ero estasiata , non avevo mai visto una creatura cosi piccola e perfetta ,con quelle dita morbide il suo visino dolce , era così indifesa.. io avevo il compito di proteggerla da tutto e tutti.
La posarono sopra il mio corpo , era ancora macchiata dal mio sangue , il dolore sparì del tutto, la portarono via per farle i vari esami di routine,io mi alzai dal lettino e andai dai miei familiari, mia madre mi venne incontro emozionata mi accompagnó in stanza,ero talmente stanca che crollai sul letto e non feci in tempo a salutare le persone venute per farmi gli auguri.
Al mio risveglio Diego non c'era, era andato a festeggiare con gli amici, invece di starmi accanto aveva preferito  un altra volta lui stesso , l'egoista che è sempre stato, io avevo un vuoto dentro di me, non sentivo più i calci della mia bambina , non avevo più la pancia che mi aveva accompagnato tutti quei mesi , provavo un senso di abbandono , mi veniva da piangere.
Da lì cominciò una depressione, mi guardavo allo specchio e pensavo che sarebbe stato meglio aver avuto 30 anni cosi magari le persone potevano smettere di guardarmi sbalorditi, le donne ricoverate insieme a me facevano lo stesso, mi sentivo piccola e inadeguata .
La cosa peggiore era il fatto che non potevo essere riconosciuta come madre per la legge italiana ,dovevo aspettare il compimento dei sedici anni d'età, non avevo il braccialetto come le altre donne sul mio c'era scritto " madre che non può essere nominata"  su quello di Sara "figlia che non può essere nominata".
Diego è stato l'unico a poterla riconoscere, lui sedici anni li aveva già compiuti, dovevo stare attenta che se lui voleva poteva portarmela via..

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