Capitolo 8 - Un ammiratore

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Angy

L'appartamento dell'avvocato Leoni è oltre ogni mia aspettativa: è grandissimo (forse anche troppo per me) e arredato con molto gusto.

Oggi è il giorno in cui mi trasferisco nella "mia" nuova sistemazione. Sono eccitatissima. Questa mattina, nonostante sia sabato, mi sono svegliata quasi all'alba perché sono troppo entusiasta all'idea di andare a vivere da sola.

Lascio l'auto nel parcheggio condominiale e carico le valigie nell'ascensore. Non è un vero e proprio trasloco, poiché non escludo di dover abbandonare presto questo appartamento. Perciò ho portato solo un po' dei miei vestiti e qualche suppellettile per rendere la casa meno impersonale.

Arrivo al piano dove si trova l'appartamento dell'avvocato Leoni e infilo le chiavi nella toppa della porta. Quando la apro mi viene da sorridere.

Faccio un passo per entrare e poggiare le mie cose e dico ad alta voce: <<Finalmente sola!>>.

Faccio un giro su me stessa sorridendo come una scema e inizio a collocare le mie cose in giro per la casa.

Quando ho finito, vado in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. La cucina è spaziosa e fornita di tutto il necessario: pentole, piatti, bicchieri e posate. Ma tutti gli oggetti riposti nei pensili della cucina sono stranamente nuovi, come se nessuno li avesse mai usati.

Mentre sto bevendo un sorso, sento il campanello suonare. Rimango un attimo perplessa, ma poi penso che forse sono i vicini che vengono a presentarsi.

Mi do una veloce sistemata ai capelli scompigliati e corro ad aprire la porta.

Con mia grande meraviglia mi ritrovo davanti un giovanotto con in mano un mazzo di fiori colorati dal quale pende una busta.

<<Lei è la signorina Ferrari?>> mi chiede il ragazzo.

<<Sì>> rispondo un po' perplessa.

<<Questi sono per lei. Arrivederci>> il ragazzo mi consegna i fiori e se ne va a passo veloce prima che possa ringraziare.

Ma chi può avermi mandato dei fiori in questo appartamento?

Prendo la busta e la apro con una certa curiosità. Al suo interno c'è un cartoncino con scritte poche righe: "spero che si trovi bene nel suo nuovo alloggio. Le stoviglie in cucina sono un piccolo presente per darle il benvenuto. L.A.".

L.A.? Ripeto mentalmente più volte le due lettere in calce al bigliettino, finché un nome mi sovviene chiaro in testa: Leoni Alessandro.

Non solo l'avvocato Leoni mi fa usare il suo appartamento, ma ora mi manda anche dei fiori di benvenuto, fornendomi la cucina di stoviglie nuovissime! Quest'uomo dev'essere un santo. Praticamente l'opposto di quel diavolo del suo amico!

Riempio un vaso con dell'acqua e vi ripongo il mazzo di fiori, riproponendomi di chiamare l'avvocato Leoni per ringraziarlo.

Penso di farlo subito, ma mi accorgo che sono già le sette e devo prepararmi per uscire. Ho appuntamento con la mia amica Elisa per festeggiare la mia nuova casa e la mia indipendenza.

Corro in bagno, apro il rubinetto della doccia e mi tuffo sotto il getto d'acqua calda.

Quando esco dal bagno, mi accorgo di essere in tremendo ritardo, perciò indosso in fretta i primi vestiti che mi capitano sotto mano, e mi fiondo fuori dall'appartamento in direzione del ristorante dove mi aspetta Elisa.

Quando arrivo nel locale, Elisa è già seduta al tavolo ad aspettarmi.

<<Ciao Eli, scusa il ritardo, ma mi sono attardata un po' nel nuovo appartamento per sistemare le mie cose>> dico, mentre ancora con il fiatone mi siedo davanti alla mia amica.

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