Angy
<<Angelica, guardami. Andrà tutto bene, vedrai!>> cerca di consolarmi Alessandro, mentre mi accompagna a casa, dopo che ho avuto una crisi di nervi, non appena in studio da Ale è giunta la chiamata del comandante Armi. "Leonardo è scomparso" sono state le parole del comandante che mi ha riportato Alessandro.
Sono trascorse quasi ventiquattro ore da quando l'ultima persona che ha avuto contatti con Leonardo ha ricevuto il suo ultimo sms. Il suo cellulare risulta spento, la sua auto è ancora parcheggiata dove l'ha lasciata la mattina del giorno in cui è scomparso e nessuno lo ha più visto.
Non posso credere che stia succedendo davvero! Dove sei, Leonardo? Ti prego rispondi ai miei messaggi!
Non appena ho avuto la terribile notizia, ho iniziato a chiamare convulsamente il numero di telefono di Leonardo e ad inviargli messaggi nella speranza vana di avere una risposta. So perfettamente che sono tentativi inutili che non avranno alcun esito, eppure non riesco ad impedire alla mia mano di digitare parole e inoltrarle al numero di Leonardo. Così come non posso evitare di continuare a fissare il mio maledetto smartphone, con la vacua e sterile speranza di vedere il suo nome comparire sul display.
Ho il cuore che si agita nel petto tanto prepotentemente da farmi male. Se poi penso a come ho trattato Leonardo l'ultima volta che ci siamo incontrati, mi sento ancora peggio. Come ho potuto dubitare di lui? Lui stava vivendo un inferno, aveva tutte le ragioni di fare congetture su chicchessia, fondate o non fondate che fossero! E invece l'ho accusato e maltrattato.
Se solo potessi tornare indietro... Gli direi che l'amo e che non mi importa nulla se non mi vuole al suo fianco, perché troverei il modo di stargli vicino ugualmente!
Signore, ti prego, fa' che Leonardo stia bene! Fa' che non gli sia accaduto nulla! Dammi un'altra possibilità di confessargli quello che provo per lui! Ti giuro che non la sprecherò e che metterò da parte il mio stupido orgoglio e la mia insicurezza! Farei qualunque cosa per poterlo rivedere ancora!
Non riesco a smettere di piangere. Ho la testa nel pallone e sono torturata da questa infernale sensazione di impotenza che mi logora dall'interno togliendomi il respiro.
Ma merito di stare male! Lo merito ed è giusto che soffra, perché sono stata crudele con Leonardo (mi ripeto singhiozzando)!
<<Cerca di calmarti, Angelica. Sono sicuro che troveremo Leonardo sano e salvo>> insiste nel confortarmi Alessandro, ma il suo tono di voce non è per nulla convincente.
Poi, mentre ripenso all'ultima lite avuta con Leonardo, la confusione che mi ha travolto non appena sono stata informata della sua scomparsa, lascia spazio ad un breve momento di lucidità, che placa appena i miei singhiozzi.
<<Alessandro, dobbiamo andare al comando dei carabinieri!>> grido, strattonando il braccio di Ale che è alla guida.
<<In questo stato non puoi andare da nessuna parte, Angelica. È meglio che ti accompagni a casa. Quando ti sarai calmata, ti porterò dove vuoi>> mi chiarisce Alessandro.
<<No!>> grido di nuovo, questa volta perentoria, <<Dobbiamo informare il comandante Armi dei sospetti che Leonardo ha su Stefano! Ti rendi conto che poco dopo che ci ha informato dei suoi dubbi, Leonardo è scomparso? E se lui avesse avuto ragione? Dobbiamo dirlo immediatamente al comandante Armi! Potrebbe essere una pista per ritrovare Leonardo!>> cerco di spiegare ad Alessandro, ma lui non pare minimamente scosso da quello che sto dicendo. Perché Ale non ha gli stessi dubbi che ho io?
<<Angelica, devi stare tranquilla. Ti prometto che non appena ti sarai calmata chiamerò Martina per raccontarle ogni cosa>> replica Alessandro.
<<No! Devo andare adesso! Se non mi porti tu, scendo dalla macchina e vado da sola a piedi!>> grido, afferrando la maniglia della portiera, pronta a scendere dall'auto al primo semaforo rosso.
Alessandro mi guarda con occhi allarmati, poi fa un lungo sospiro e ricomincia a parlare.
<<Angelica, ti prego, fidati di me. È meglio se ti porto a casa. Il tuo amico Stefano non ha nulla a che fare con la scomparsa di Leonardo. Devi credermi!>> spiega Alessandro, accostando l'auto in una piazzola, per potermi parlare con più tranquillità.
<<E tu come fai ad esserne tanto sicuro? Non ne sono sicura neppure io che conosco Stefano dai tempi del liceo!>> dico in tono concitato e convulso per l'angoscia e l'insofferenza.
Alessandro fa nuovamente un sospiro e poi riprende il discorso.
<<Se prometti di calmarti, ti racconterò ogni cosa. Non dovrei farlo, perché sono circostanze riservate che Martina mi ha chiesto di non divulgare e di cui sono a conoscenza soltanto perché... bè... Martina ed io stiamo di nuovo insieme. Lei sa quanto tengo a Leo... ma in verità non dovrei sapere nulla neppure io. Si tratta di indagini delle forze dell'ordine>>.
Io devo sapere. Cosa mi nasconde Alessandro?
<<Ti prego, Ale, dimmi tutto quello che sai!>> lo imploro.
Alessandro fa una smorfia, scrolla la testa e poi mi afferra una mano, riprendendo a parlare.
<<Angelica, l'investigatore privato che Leonardo ha ingaggiato è stato trovato morto nella sua auto. Secondo il medico legale è stato ucciso la stessa notte in cui Leonardo è scomparso>>.
Chiudo gli occhi e lascio cadere la testa sul sedile dell'auto, come se fossi stata privata completamente delle mie forze. Non può essere! Questo è un incubo! Ditemi che è un incubo e che mi sveglierò presto!
E se Leonardo... No! Non voglio neppure ipotizzarlo!
<<No! No! No!>> urlo scuotendo la testa e stringendo le palpebre, come a voler scacciare le immagini drammatiche che mi si formano nella mente.
<<Sapevo che avresti avuto questa reazione. Per questo non volevo dirti nulla>> precisa Alessandro stringendomi con più vigore la mano che tiene tra le sue.
<<Dobbiamo parlare subito con il comandante Armi! Dobbiamo raccontarle di Stefano! Forse se lo seguissero... forse se lo interrogassero, potrebbero trovare Leonardo!>> cerco di spiegare, ma Alessandro mi interrompe prima che possa finire il mio discorso confuso.
<<No, Angelica! Il tuo amico Stefano non c'entra nulla! Lui non è un complice di Julius. Lui è un carabiniere!>> giunge al punto Alessandro lasciandomi senza parole.
<<Un carabiniere?>> domando disorientata. A me Stefano ha raccontato di essere un impiegato in un'azienda di Como.
<<Sì, fa parte del Ros, il raggruppamento operativo speciale dell'arma, l'unità anticrimine. È stata Martina ad affidare a quel ragazzo l'incarico di controllare Leonardo... e anche te>> mi precisa Alessandro.
<<Stefano è un carabiniere del Ros? Ma allora... anche l'incontro che ho avuto con Stefano davanti alla caserma dei carabinieri non è stato frutto del caso. Quindi lui...>>, non appena metabolizzo la notizia, esplodo nuovamente in un pianto a dirotto.
Se le cose stanno come dice Alessandro, non ho nessuna informazione da poter riferire al comandante Armi che possa costituire una pista per ritrovare Leonardo.
Se è così, non posso fare altro che aspettare che mi giunga qualche notizia su Leonardo.
Non ce la faccio, non posso sopportare tutto questo! Dio, io non ti ho mai pregato molto, ma ti prego, ti scongiuro, salva Leonardo! Fa' che non gli accada nulla!
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Se confessi, ti sposo!
ChickLitAngelica Ferrari, una ragazza di ventisei anni che si è da poco laureata in giurisprudenza, è ancora confusa sul suo futuro lavorativo. Non trovando lavoro, inizia la pratica forense presso uno studio legale, nonostante non abbia mai desiderato dive...