Capitolo 13

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"Dai parla" Mike ci sta mettendo troppo.
"Si un secondo! Fammi uscire fuori con la scusa di fumare una sigaretta insieme a Shady".
Dopo qualche secondo "ecco...ho sentito che Riccardo diceva che non ne poteva più di questa situazione". Ad ogni parola sono sempre più confusa.
"Quale situazione?" Sento Shady sussurare dall'altra parte del telefono "è cotto dai". Magari fosse così.
"Lui non avrebbe voluto che le cose si mettessero così male con te, ma più va avanti e peggio sta perchè si sente sempre più legato a te....." Riccardo sempre più legato a me?
Quindi le cose che lui mi ha detto quella sera, sono vere?
"Ei ci sei?" Mi ero distratta. Il fatto è che credo sia troppo surreale. "Si scusa".
"Ha detto che vuole parlarti". Tremo.
Una volta finito di parlare con Mike, chiudo la chiamata.
Sono sopra al letto, con la testa sul cuscino a guardare il soffitto. Non mi sembra vero.
Però, non posso. Lui mi ha fatto del male, molto anche, dicendomi tutte quelle cose e soprattutto, comportandosi in quel modo. Poi, Michele, non si merita questo. Insieme a lui sto bene, davvero tanto.
***
È mattina. Sono in sala prove. "Federica, concentrati" mi dice più volte una delle aiutanti, Raffaella.
Ha ragione. Purtroppo sono altrove con la mente. Stamattina, prima di venire qui, ho fatto colazione con Michele, ci siamo scambiati qualche bacio prima di entrare. Riccardo era un po' distante con la mente. Fissava i gesti, i miei. Più volte Andreas si è avvicino cercando di parlarci, ma niente. Zero risultati.
Finisco la lezione con molta fatica.
Finalmente, dopo una lunga giornata di prove, esco dagli studi e sopra Roma c'era un sole pazzesco.
Michele mi ha invitato ad uscire questa sera; naturalmente ho risposto di si. Ha detto che vuole chiedermi qualcosa di importante, per lui.
Sono agitata.
Sento chiamare il mio nome: è Riccardo.
"Oi, dimmi...." dico.
"Dovrei parlarti! Andiamo a prenderci qualcosa al bar, magari non facciamo come l'ultima volta".
Annuisco e lo seguo.
Durante il tragitto, nessuno ha provato a rivolgersi parola; non so se per imbarazzo o altro.
Al banco prendiamo i soliti frappè.
"Cosa volevi dirmi?" Questa volta i ruoli si sono invertiti. Ho paura della  reazione che potrei avere.
"Ecco....vedi...io, beh si, io..." Riccardo sembra non trovare le parole. Si stuzzica i capelli, cosa che succede sempre quando si trova in difficoltà.
"Mi dispiace per come sono andate le cose tra di noi. È iniziato bene. Con il tuo sorriso contaggioso. Con la tua timidezza. Tutto. Io ho cominciato a comportarmi da stronzo con te perchè ho visto quelle cose con Lucas e...." il cuore mi si gela. La mente va in confusione, ancora di più.
"E...?" Riccardo non risponde subito. Ci mette un po'. Diventa rosso in viso. Proprio come me. Ecco che sta per rispondere che mi squilla il telefono: è Michele.
Ecco che il momento perfetto viene rovinato.
Riccardo guarda il mio telefono e vede chi è a chiamarmi.
"Scusa..." gli sussurro e poi rispondo.
"Michi? Qualche problema?" Non mi chiama mai a quest'ora, dopo nemmeno 15 minuti che ci siamo visti.
"No, è che non resisto a chiederti quella cosa stasera" spero non sia quello che penso. Ora no.
"Dimmi...". Il mio viso cambia espressione e Riccardo mi guarda preoccupato.
"Vuoi essere la mia fidanzata? Non resisto!" Sprofondo.
Rimango a fissare Riccardo davanti a me che continua a guardarmi preoccupato e infastidito allo stesso tempo.

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