Capitolo 21.

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Sono davvero a disagio: il vestito che ho indosso sembra essere animato, e ogni volta che provo a tirarlo giù il più possibile, ecco che torna su il farabutto. Ho le gambe completamente scoperte e la scollatura che è messa in risalto dai brillanti fa vedere troppa pelle, per i miei gusti. Una cosa che non avevo notato all'inizio nella scatola, era la presenza dei tacchi che mi sono costretta ad indossare. Alti, molto alti. Troppo. Neri e semplici, ma rimangono comunque troppo alti.

E mentre mi guardo allo specchio per l'ultima volta prima di uscire dal bagno, mi chiedo come farò a riuscire a fuggire conciata in questo modo.

Oh, Anastasia! Dannazione! Non pensarci! O, per lo meno, non pensarci ora.

Sento qualcuno bussare alla porta e subito dopo aprirla, senza aspettare il mio invito. Capisco già solo da questo che si tratta di Black.

E infatti eccolo sbucare in tutto il suo trasandato splendore.

Indossa una camicia stiracchiata grigia, posta per metà dentro ai neri jeans e per metà fuori. I capelli sono scomposti, spettinati, il che gli rende l'aria di chi si è appena alzato ma nonostante ciò è sempre al top, o di chi sa che non bisogna che faccia molto per essere irresistibile.

Anastasia, vuoi davvero andare via?

Ma che cosa vado pensando? Non devo vacillare per nessuna ragione al mondo, qualsiasi passo falso potrebbe anche costarmi la vita.

Lui è un subdolo manipolatore e anche ammettendo che sì, va bene, è un bel ragazzo, non posso dimenticare un fatto semplicissimo: se ne frega di me!

E comunque, qui non sono l'unica a contemplare qualcuno.

Black posa distrattamente gli occhi sul mio volto truccato.

Appena mi vede, spalanca gli occhi e quasi lo vedo smettere di respirare.

Una me orgogliosa fa i salti di gioia.

Mi squadra lentamente, facendo scivolare il suo sguardo per tutto il mio corpo, e mai mi sono sentita così nuda prima.

Il suo sguardo mi fissa proprio come se lo fossi, con le fiamme di chi non voglio nemmeno sapere cosa si stia immaginando in questo momento.

Ma davvero crede che io sia come tutte le altre ragazze? E cioè un altro trofeo da mostrare nella vetrina delle ragazze conquistate?

Si sbaglia di grosso.

Comunque sia, mi inorgoglisco nel vederlo così, senza parole, con quel suo sguardo rovente che non può fare a meno di dedicarmi.

Insomma, almeno qualche piccola soddisfazione ogni tanto non guasta mica...

-Allora, è ora di andare o no?- incrocio le braccia al petto aspettando una sua risposta. Che io lo voglia o no, è pur sempre imbarazzante per me farmi vedere a questo modo.

Non sono una Clara, non mi piace mettermi in mostra, lo reputo una perdida di tempo.

Black sembra riscuotersi, spostando lo sguardo verso la porta: -Sì, andiamo.-

Usciamo e lo seguo. In realtà non so dove stiamo andando: come ci arriviamo al Black Hole? In macchina, in bus? Ne siamo tanti.

Black sembra leggermi nel pensiero di nuovo: -Ognuno di noi lo raggiunge a modo suo. Inizialmente avevo pensato di andare in moto, ma dato che non la ritengo una soluzione appropriata al tuo vestito, direi che è meglio optare per una macchina.-

Le sue parole mi spiazzano: Moto? Macchina? Ma quante ne ha?

Arriviamo di fronte ad una porta enorme.

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