Wolf's heartbeat

Capitolo 5.

Mi risveglio di soprassalto, spalancando gli occhi all'improvviso. Mi fa male la testa. È tutto buio intorno a me. So solo di essere accovacciata sul mio lato destro, e di trovarmi in un letto. Un letto molto grande, morbido e comodo. Sono avvolta da coperte soffici che mi procurano calore.

Non ho nessuna assoluta idea di dove mi trovi. Però, per lo meno, so di essere al chiuso, e non più nel bosco.

Sono in una stanza, questo mi è chiaro.

Ma non la mia.

Ricordo perfettamente cosa sia successo prima che chiudessi gli occhi. Come è possibile che quei lupi mi abbiano portato a questo? Ad una stanza che non conosco? Forse... qualcuno mi ha salvata?

Dovrei muovermi, alzarmi, cercare di capire dove mi trovi e accendere la luce. Ma il mio corpo è come immobilizzato. Dalla paura.

Dalla paura scaturita dal sentirmi osservata.

So per certo che c'è qualcuno di fronte a me, appoggiato alla parete di fianco al letto, che mi sta fissando. In realtà, non lo vedo perché è tutto completamente buio, però lo sento.

Sento il suo sguardo su di me.

Voglio sapere DOVE DIAVOLO SONO. ORA.

Penso che tra qualche secondo impazzirò.

Il mio corpo reagisce a ciò, iniziando a tremare. E trema trema trema, anche quando alzo le coperte fin sopra la testa, perdendomi dentro il loro abbraccio soffice, e mi costringo a pensare, come facevo quando ero bambina: ora che le coperte mi avvolgono, non devo avere paura. Tutto il mondo è fuori, e io sono qui.

Ma non funziona.

Cosa vuole farmi? Quando ancora andrà avanti tutto ciò? Perché non la fa finita ora, con me, non so magari uccidendomi, così da non farmi soffrire più?

Voglio tornare a casa mia, seppure fino a qualche ora fa (o giorni?) niente mi tratteneva lì dentro.

Ora basta.

Con un movimento secco, alzo le coperte e le lancio alla fine del letto, scoprendomi. Nel momento in cui lo faccio, mi rendo conto di stare solo in canotta e mutande.

Gran bella mossa Anastasia. GRAN BELLA MOSSA.

Subito riprendo le coperte e mi ci copro questa volta non fino a sopra la testa.

Chi mi ha spogliato? Dannazione.

-Hai intenzione di rimanere tutto il tempo a fissarmi o vuoi dirmi cosa sta succedendo e magari uccidermi subito così da non allungare ancor di più i tempi?- sbotto irritata, ma con un leggero tremolio di voce che testimonia quanto in realtà io abbia paura: -Chiunque tu sia...- aggiungo poi, con un sussurro.

Sento un movimento nell'aria, un'ombra più scura della notte avvicinarsi. Il mio istinto di sopravvivenza non funziona bene perché al posto di farmi scendere dal letto e scappare mi immobilizza.

Cosa ha intenzione di fare? Che voglia davvero accogliere il mio consiglio e uccidermi ora? Ma non era ciò che volevo?

I miei pensieri vengono improvvisamente interrotti da uno spostamento di aria. E anch'essi si immobilizzano, insieme ai miei respiri e ai battiti.

Si è seduto sulle caviglie, proprio al lato del mio letto, cosicché il suo volto è all'altezza del mio, sopra il cuscino.

Sento i suoi respiri e i suoi stessi battiti avvicinarsi sempre di più, finché non riesco più a distinguere quali sono i miei e quali i suoi. Un alito caldo e lento mi punge le labbra.