-Non posso dirti con certezza che cosa stia succedendo a Gabriel.- mi confessa Riccardo. Siamo seduti su una terrazza di cui sono venuta a conoscenza proprio grazie a lui, questa sera. Volevo parlargli e lui ha subito capito che si trattava di qualcosa di importante, per me.
Le stelle sopra di noi illuminano il cammino dello sguardo, verso un orizzonte scuro e che mi sembra così tanto, troppo, lontano.-Non so che dire Riccardo, e non si tratta solamente di lui. Mi sento così persa.-
Gli ho raccontato tutto. Ho bisogno di un amico, e credo che sia giusto che io cominci a fidarmi di lui. Dopo tutto quello che ha fatto per me, dopo tutto il supporto e l'affetto che mi ha dimostrato, beh diciamo che glielo devo.-Lo so, e mi dispiace- sospira, per poi allungarsi leggermente all'indietro, per guardare il cielo stellato. -Non so perché, non chiedermelo, ma dal primo momento che ti ho vista, ho subito voluto saperne di più di te.- sposta il suo sguardo giovane, ma di chi ne ha viste già tante nella vita, sul mio profilo. -Forse perché un po' mi hai sempre ricordato come davvero mi sento.-
Le sue parole mi incuriosiscono. Riccardo è sempre stato, ai miei occhi, il buonumore fatto persona.
-Cerco sempre di convincere tutti che sto benissimo, soprattutto me stesso. In realtà non è così, non sempre almeno.-
Bene, ora ha la mia completa attenzione: -Cosa succede? So che non sono sempre stata la classica miglior amica che si possa desiderare, ma sai che io ci sono, se vuoi.-
-Lo so, e ti ringrazio per questo, perché credo proprio di averne bisogno.- torna a guardare le stelle -A volte sento che questa non è casa mia, ma poi penso "e dov'è, casa mia?" e non riesco a darmi una risposta. Forse è il mio destino, vagare e non sentirmi parte di alcunché, di alcun posto. Di alcuna persona. Non ho origini, e anche se le avevo, un tempo, sento che qualcuno di più grande di tutti noi, di tutto questo, me le ha strappate via. So che non ha senso che io mi deprima per qualcosa che non posso mettere a posto: si tratta del passato e io non posso tornare indietro. Ma a volte mi sento solo, più di quanto io voglia fare vedere. Mi sento perso, ecco, proprio come te.-
Le sue parole mi scaldano il cuore: so cosa intende, nessuno dei due ha mai avuto una vita facile. Continuiamo a galleggiare in un mare di incertezze, aggrappandoci a qualsiasi appiglio, nella remota speranza di un fine felice, che ponga termine alle sofferenze e alle fatiche prodotte dal tentativo di restare a galla. Di non mollare mai.
So cosa intende. Non è facile.
A volte la corrente è troppo forte, o le insidie ci sfodano ad una battaglia di pensieri, a chi ha la meglio.
Con un sentimento di empatia a spingermi, poggio la testa sulla sua spalla. Rimaniamo così per un tempo che non riesco a misurare.
-È meglio che vada a dormire, domani usciamo per una missione. Devo essere riposato e in forze, se non voglio rimetterci la pelle.- mi fa l'occhiolino.
-Va bene, io resto ancora un po', questo posto mi piace.-
Ed è vero, forse è diventato il mio posto preferito, in questa matassa di eventi che si scontrano senza pietà, senza logica.
Mi piace la sensazione di calma e pace che sento.
Mi stendo, per avere l'arcata stellare a sorvegliare su di me, per lasciarle il controllo libero dei miei pensieri.
-Questo posto sta diventando troppo affollato per i miei gusti, mi piaceva molto di più quando ero l'unico a conoscerne l'esistenza.-
L'intrusione inaspettata mi porta ad alzare il busto, per girarmi nella direzione del nuovo arrivato.

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Wolf's heartbeat
Lupi mannari* #2 highest ranking in Lupi Mannari category * * #1 highest ranking in Lupi tag * * #1 highest ranking in Avventura tag * * #1 highest ranking in Mannari tag * Anastasia ha una vita disastrata e, fin da quando era solo una bambina, non conosce il s...