Capitolo 15

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Arrivo a casa dopo più di un'ora di camminata.

Sono a pezzi. Oggi è stata una giornata intensa, ho decisamente spinto come una pazza durante la riabilitazione e, come se non bastasse, ho ben pensato di farmela a piedi fino a casa. Comunque non è per il ginocchio che mi sento distrutta, il mio problema non è fisico... è il cuore che a pezzi, mi sento dilaniata.

Credo che parlare con Anya e sciogliere tutti i miei ennemila dubbi, mi abbia dato letteralmente il colpo di grazia.

Giro le chiavi nella toppa, ma non faccio in tempo neanche a mettere i piedi in casa, che quasi grido dallo spavento.

"SOOORPRESAAA!", sento urlare delle voci ben note di un inaspettato comitato di bentornata.

Sussulto mettendomi una mano sul petto, sento il mio cuore andare a mille. Persa nei miei pensieri, non mi sarei mai immaginata una cosa del genere.

"Ehi bionda, congratulazioni, Anya mi ha raccontato tutto. Sei proprio una campionessa, anche nella riabilitazione!", esclama Raven venendomi ad abbracciare.

Sorrido amaramente, cercando di sgombrare tutti i pensieri negativi nella mia testa, per darmi un tono. Mi lascio cullare dall'abbraccio della mia allenatrice, seguito subito dopo da quello di Octavia e da quello dei miei genitori.

"La mia bambina... sono così fiera di te!".

"Mamma, ti prego mi stai stritolando".

"Si, Paige, questo compito dovrebbe essere mio. Vieni qui, fatti abbracciare dal tuo vecchio", interviene mio padre strappandomi dalle grinfie di mia madre.

Mi accoccolo nel suo caldo abbraccio e subito i miei occhi diventano lucidi. Penso al tuo di abbraccio e a quanto vorrei che tu fossi qui, insieme a me. Mando giù un boccone amaro e ricaccio tutta la tristezza là, da dove era venuta. Oggi non ci voglio pensare, non voglio essere triste... e poi, la mia famiglia, i miei amici, non se lo meritano un simile trattamento.

Sono sempre stata un asso nel fingere... è ora di rifarlo. Così indosso il mio sorriso più falso e dò inizio alla festa.

"Ehi Clarkey, dovevi vedere la tua faccia quando hai messo piede in casa...", afferma Octavia mettendosi a ridere.

"Beh, mi avete letteralmente spaventata, fortuna che non sono debole di cuore... se no probabilmente sarei già stesa per terra... comunque grazie, mi ci voleva proprio... che dite? Cominciamo a festeggiare?", chiedo retoricamente.

Le urla di assenso sono molto eloquenti ed un sorriso, quasi genuino, compare sul mio volto. Oltre la mia famiglia, le mie migliori amiche avevano chiamato anche i miei vecchi amici, Wells, Jasper e Monty, oltre ovviamente a Bellamy, il fratello di Octavia. Nonostante non ci fossimo lasciati nel migliore dei modi, sono veramente felice di rivederli. Tra una chiacchiera e l'altra, rido e scherzo come ai vecchi tempi. La consapevolezza che tutti i vecchi dissapori, tra di noi, fossero finiti nel dimenticatoio, mi riempie il cuore di gioia e proprio adesso che ne ho un bisogno disperato.

Dopo aver parlato un po' con tutti per delle ore, la stanchezza comincia a farsi sentire così, dopo averli salutato e aver programmato presto un'uscita tutti assieme, decido di andare in camera mia a dormire.

Butto lo zaino sulla sedia e mi fiondo in bagno per una doccia veloce. Quando il getto dell'acqua calda mi bagna mi sento rinascere. Per un attimo penso solo alle gocce che mi scivolano sulla pelle accarezzandomi dolcemente, come se mi volessero aiutare a far scomparire qualsiasi problema e preoccupazione io possa avere in questo preciso momento. E devo ammettere che per circa dieci minuti ci riescono, ma una volta uscita dal box, mi scontro di nuovo con la realtà. Vedo la mia immagine riflessa nello specchio ed ogni cosa ritorna lì, dove l'ho lasciata.

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