Capitolo 22

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Dalla nostra prima notte insieme sono già passati due mesi, ed ogni giorno che passa non potrei essere più felice di così. Sembrerà scontato e banale, ma proprio quella stessa sera sono diventata la tua ragazza e tu la mia.

La stampa è andata giù di testa, ho letto titoloni di ogni tipo: 'La Griffin è tornata in pista... anche in amore...', 'Da fisioterapista a fidanzata... chi è questa ragazza che ha conquistato l'ex campionessa olimpica?!...', 'Ma sarà vero amore? O è soltanto una trovata pubblicitaria?'.

A me non è mai fregato un bel niente dei giornalisti, di quei dannati sciacalli che si divertono a sbattere qualsiasi tipo di emozione personale e privata in prima pagina. Nel corso degli anni ne hanno scritte di ogni su di me... ma quando vanno a toccare te, Lexa, il discorso è un pochino diverso. Le prime settimane, quando è esplosa la notizia, ho cercato di fare del mio meglio per tranquillizzarti, non l'avevi presa per niente bene. E come avresti potuto? Non so come, ma i media hanno tirato fuori dall'archivio il tuo incidente e la morte di Niko, sbattendolo in prima pagina come se fosse un nuovo scoop. Io ero infuriata con quei bastardi privi di tatto, non sapevo cosa fare se non starti vicino come meglio potevo. Dopo giorni spesi a parlare con te, facendoti sfogare completamente, amandoti forse più di prima, hai ritrovato il sorriso e la serenità. Poi, come tutto è esploso in un secondo, è finito in una bolla di sapone, le acque si sono calmate e con loro anche l'interesse della stampa.

Il nostro rapporto cresce ogni istante che passa, come il mio amore per te. Non lo credevo possibile, amarti più di quello che già faccio, mi rendi talmente felice, Lexa, che a volte mi sembra di vivere in un bellissimo sogno, e l'idea che possa esserlo e mi sfugga tutto di mano mi spaventa... ma quando mi giro e trovo il tuo bellissimo sorriso realizzo che tu ed io, che noi, siamo reali, il nostro amore lo è, e questo mi fa battere forte il cuore. Sono così felice come non lo ero da tempo, ed è tutto merito tuo, amore mio.

Come se non bastasse, sto tornando in perfetta forma, ora tutti i giorni li passo sul ghiaccio. A volte mi alleno per mezz'ora senza tutore e riesco a reggere la pressione degli avvitamenti, dei flip e soprattutto degli atterraggi. Sono contenta di essere tornata in pista, ma anche se continuo a migliorare, gareggiare è tutta un'altra faccenda. Il primo problema da affrontare è quello di trovare un partner. Anche se per assurdo Finn tornasse da me strisciando, non riuscirei, mai e poi mai, a pattinare di nuovo con lui. Il risentimento ci distruggerebbe non portando a nulla di buono. La mia mente è strana, pur essendo felice, continua a pensare a questa assurdità di voler prepararsi per le qualificazione olimpiche. Mi ripeto continuamente che non mi interessa e che ora con te, Lexa, ho tutto quello che voglio, ma puntualmente quando sono sul ghiaccio il mio subconscio cerca di dirmi qualcosa.

Oggi, come nell'ultimo periodo, sto facendo allenamento. Non so bene cosa abbia Raven, ma è particolarmente storta. Sono circa due ore che mi strilla contro. Qualsiasi cosa faccia non le va bene, conoscendola c'è qualcosa che la turba.

"Clarke, andiamo cerca di impegnarti, non ho mai visto un axel così schifoso come quello che hai appena fatto. Dai, bionda, cerca di metterci la testa, così perdiamo solo tempo ... quante volte te lo devo dire, eh?! Se non lo fai alla velocità giusta rischi di farti male... di nuovo... e nessuno di noi vuole questa sciagura sul groppone un'altra volta!", la sento urlarmi contro.

Questo è troppo, ho sopportato abbastanza. Mi avvicino a lei, frenando bruscamente ad un soffio dal suo corpo.

"Raven, posso capire che oggi sia una giornata storta, capita a tutti... ma credo che tu stia decisamente esagerando. Ok, l'ultimo axel non era dei migliori, ma vorrei ricordarti che io faccio ICE Dancing non pattinaggio artistico... e come ben sai nel programma non sono previsti axel così... li sto facendo solo per rinforzare il fisico, proprio come mi ha suggerito la mia allenatrice, prima che prendesse il senno diventando una pentola a pressione che brontola per qualsiasi cosa... Di un po', ma ti senti bene oggi? Che cosa ti prende? E non dire niente, non saresti credibile...", le dico ammorbidendo il tono nel finale.

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