Capitolo 19

2.5K 140 14
                                    

Da quando Callie e Jane ci hanno lasciate sole in questa stanza, le mie labbra non si sono ancora staccate dalle tue. Ti continuo a baciare, quasi non ci fossi un domani per noi. La paura di perderti mi ha fatto soffrire più di quanto io voglia ammettere. Il terrore di non poterti dire quello che provo per te è ancora scalpitante nel mio cuore. Non voglio più avere rimpianti. Voglio vivere il nostro amore.

"Ehm... ok che si è svegliata dal coma, ma così la soffochi...", la voce di Anya alle mie spalle ci fa sussultare.

"Gesù... Anya... ma sei impazzita? Ancora un po' e mi veniva un infarto... ok, che sono nel posto giusto, ma non mi sembra proprio il caso. Sono ancora troppo giovane per queste cose!", sbotto ancora spaventata, cercando di regolarizzare il mio core impazzito.

"Tuttalpiù ti ricoverano per disintossicarti dal sesso...", ribatte maliziosamente.

"Che?".

"Lascia perdere. Piuttosto, vedo che la bella addormentata si è svegliata... caspita Lexa, ci voleva proprio la TUA principessa per farti ridestare dall'incantesimo...".

"Anya, smettila di dire cretinate e vieni qui ad abbracciarmi...", la riprendi allargando le braccia.

Io mi allontano per farvi spazio, ma riesco lo stesso a sentire le tue parole sussurrate all'orecchio della dottoressa.

"Io e te dobbiamo parlare!".

Il tuo tono sembra quasi minaccioso e credo di sapere quale sia l'oggetto della conversazione... così decido di intervenire

"Lexa... prima di prendertela con la povera Anya, per una cosa di cui non ha assolutamente colpa, dovresti parlare con me... ... abbiamo molto cose da chiarire...", le dico più seria di quello che avrei voluto essere.

Anche se la rabbia è completamente scomparsa, ci sono dei 'dettagli' (chiamiamoli così) che vanno detti tra di noi e, francamente, non ho più la pazienza di aspettare.

"Hai ragione Clarke, ci sono cose da dire...".

"Ok, ragazze, mi sento decisamente di troppo... ma, prima di levare le tende e lasciarvi libere di pomiciare in santa pace, volevo sapere come ti senti, Lexa?", mentre io mi imbarazzo per il suo commento tu l'ammonisci con lo sguardo.

"Mi sento stanca, spossata e gli occhi mi bruciano, ma a parte questo sto bene...".

"Ok, fammi dare un'occhiata ... segui la punta del mio dito solo con gli occhi... ecco, brava, così", ti dice tenendoti il mento fermo e muovendo il dito dell'altra mano da sinistra verso destro e dall'alto verso il basso.

Vedo che prende uno strumento dalla tasca del suo camice e te lo mette davanti all'occhio destro, probabilmente per osservare più da vicino i movimenti della cornea. Poi fa la stessa operazione su quello sinistro.

"Abile e arruolata, sono veramente soddisfatta. Diciamo che sei stata un po' lunga nel risveglio, ma adesso sembra tutto a posto. Dovrai giusto avere un po' di pazienza, il tuo corpo si deve riadattare gradualmente all'attività, quindi non voler strafare. Callie ti farà fare una cura post operatoria, a base di gocce di antibiotico, in modo tale da evitare possibili glaucomi. Per quanto riguarda il resto del tuo fisico ci pensa la tua ortopedica... cioè io. Niente corsa, niente bici, o attività particolarmente faticose... voi due sapete bene di cosa sto parlando...", pronuncia l'ultima frase indicandoci entrambe e le mie guance si incendiano dall'imbarazzo, ancora.

"Ok, ok, abbiamo capito... quindi... cosa posso fare per riprendere le forze?", ribatti cercando anche tu di celare il tuo disagio.

"Camminare senza esagerare. Cominci con dieci minuti, al ritmo che ritieni più opportuno. Poi vedrai che con il passare dei giorni riuscirai a fare sempre di più. Lo so a cosa stai pensando... vuoi uscire da qui il prima possibile, ma Lexa il recupero dopo quasi un mese di coma non è da prendere sotto gamba. Fidati di me, ogni giorno ti sembrerà poco quello fai... ma il tuo fisico ha preso una bella batosta e ci vuole del tempo...", ti spiega con estrema calma e dolcezza.

ICE DancingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora