Rimango ferma sul posto a guardare il mio migliore amico allontanarsi. Sono più confusa che mai e non capisco cosa cavolo sta succedendo.
Guardo interrogativa Leon che mi sta fissando.<<Perché è scappato? >> gli chiedo.
Nel suo volto intravedo un ghigno che non mi piace e poi risponde alzando le spalle.<< Fattelo spiegare da lui>>
Stufa di tutti questi misteri, rincorro il mio migliore amico. Mi faccio spazio in mezzo a tutta questa folla e finalmente lo raggiungo. Lo prendo per un braccio, ma lui si scansa velocemente e accelera il passo.
<<Perché scappi?! Cosa ti ho fatto di male!? >> urlo.
Resta in silenzio e continua a correre, senza accorgersene esce dal locale e si siede in una panchina isolata. Gli corro dietro e faccio un respiro profondo per poi sedermi accanto a lui e parlare.
<<Perché ora mi eviti? >> gli chiedo fissando la strada buia.
<<Vattene, Charl>> mi sussurra.
<<Non me ne andrò finché non mi dirai perché scappi da me e cosa c'è tra te e Leon>> dico decisa, fissandolo negli occhi.
<<Charl.. Vattene adesso>> dice freddo.
Scuoto la testa e lo fisso ancora negli occhi. Sò che questo gesto gli dà fastidio e lo mette in soggezione, ma io voglio saperlo a tutti i costi.
<<Charl te lo ripeto un'ultima volta.. vattene o me ne andrò io>> dice lui trattenendo un sospiro.
<<No, Alfred. Voglio saperlo e tu me lo dirai>>rispondo determinata.
Sospira e si alza andandosene, ma io lo fermo e in quel momento lui scoppia.
<<CAVOLO CHARL VATTENE TI HO DETTO!! >> Mi urla in faccia.
Rimasi pietrificata. Alfred non aveva mai osato alzare la voce con me. Ogni tanto capitava che la alzava, ma se lo faceva era per scherzare e mai in situazioni del genere.
Rimasi lí a fissarlo in silenzio e giuro che mi stavo trattenendo dal non piangere davanti a lui.Si passò una mano fra i capelli e si girò dandomi le spalle, cosí decisi di proferire parola.
<<Non puoi nascondermi questo... Io ho bisogno di saperlo.. Non ci sono mai stati segreti fra di noi.. O almeno così pensavo.. >> dissi con voce flebile.
Sospirò rumorosamente e mi fece segno di seguirlo.
Ci sedemmo nella panchina e lo guardai in attesa che mi raccontasse tutto. Era nervoso. Glielo vedevo negli occhi. Aveva paura. Alfred Smith aveva paura. Il mio migliore amico, il ragazzo che credevo non avesse paura di niente, in realtà aveva paura. Dopo alcuni minuti di silenzio decise di proferire parola.<<Devi sapere che io e Leon ci conosciamo fin da quando eravamo piccoli, praticamente siamo cresciuti insieme. Eravamo migliori amici. Inseparabili. Un giorno però conobbi te e misi per un pò di tempo da parte, Leon. Ero troppo preso da voler stare con te che mi ero dimenticato dell'esistenza del mio migliore amico. Pochi giorni dopo dovetti andare a casa tua per badare a te, dato che i tuoi genitori erano fuori per un pranzo insieme ai miei e portai con me, il mio migliore amico. Mi ricordo perfettamente quel giorno. Era il 18 gennaio e in quel giorno ci fu una bufera di neve. Appena finita la bufera, ci misimo a giocare fuori in giardino con la neve ghiacciata. Andava tutto bene, poi però Leon s'intromise e cominciai a litigare con lui. Te cercavi in qualche modo di riappacificarci, ma niente era tutto inutile.
<< E poi...? >> chiesi un pò incerta.
<< Leon preso dalla gelosia raccontò un qualcosa di assurdo per far ricadere la colpa su di me a tua madre e mi infuriai dicendole che non era colpa mia,cosí facendo fece litigare i miei con i tuoi.Leon è stato sempre un tipo aggressivo e violento e mi minacciò dicendomi che se non me ne andassi, lui ti avrebbe fatto del male e io non potevo assolutamente permettere tutto questo,così dopo un pò di tempo partii a Parigi insieme ai miei. Leon aveva mentito a tua madre, lei gli aveva creduto e da quel momento non voleva più che io e te stessimo insieme. Tua madre ora mi odia Charl..
Rimasi impassibile, incapace di respirare. Il mio migliore amico mi aveva nascosto un segreto troppo importante. Ingoiai il groppo che avevo in gola e i miei occhi si riempirono di lacrime.
<<Charl.. Mi dispiace.. Non potevo dirtelo.. >> si giustificò lui.
<<Tu.. Non puoi avermi nascosto un segreto così grande.. Credevo che tra noi non c'erano misteri e invece... Vado a scoprire che il "mio migliore amico" mi ha mentito per tutto questo tempo..>> cercai il più possibile di trattenere le lacrime.
<<Io.. Volevo solo proteggerti.. >> disse lui sulla difensiva.
Mi alzai di scatto e scappai piangendo. Non poteva essere.. Non potevo crederci..
Sentii Alfred chiamarmi, lo ignorai e chiamai velocemente un taxi.
In poco tempo arrivai a casa, non mi cambiai neanche, in quel momento non mi interessava di niente e di nessuno. Volevo solo dormire e dimenticare questa notte. Affondai il viso nel cuscino e scoppiai in un pianto liberatorio e mi addormentai fra le lacrime.
……
Mi svegliai con un mal di testa incredibile. La testa minacciava di esplodermi a poco. Allungai la mano in cerca del mio telefono, lo accesi e notai miliardi di messaggi da parte di Daniel. Mi ero completamente dimenticata di lui e l'ho lasciato lí senza avvisarlo.
Digitai velocemente un "ho bisogno di una pausa. In questo periodo non sono in grado di mantenere una relazione. Ho bisogno di un pò di tempo per riflettere su delle cose" e poi chiamai Julie dicendole di venire urgentemente a casa mia.
Ovviamente acconsentí e spensi il cellulare. Volevo stare un pò di tempo da sola con lei e sò che mi faceva più che bene la sua compagnia. Lei mi ha sempre aiutata a chiarire alcune cose, mi consiglia e mi conforta. Non dico che Daniel non sapeva come confortarmi, ma avevo bisogno solo di lei. Delle sue braccia. Della sua compagnia, perché si sà, meglio della tua migliore amica non ti capisce nessuno.Julie arrivò dopo circa 10 minuti. Appena mi vide per un attimo la sentii sussultare per poi squadrarmi dalla testa ai piedi.
<<Cavolo.. Sei ridotta davvero male...>> disse lei preoccupata.
Mi avvicinai verso lo specchio ed ero davvero orribile. I capelli tutti scompigliati, occhi rossi e gonfi a causa del pianto e il trucco tutto colato.
Non dissi niente e mi buttai fra le sue braccia. Lei mi strinse forte a sè e restammo in silenzio per alcuni secondi.
Si staccò da me e mi guardò. Sapevo cosa stesse pensando,cosí ci sedemmo nel divano e le spiegai tutto.Lei rimase a bocca aperta.
<<E con mio fratello cosa hai intenzione di fare? >> mi chiese.
<<Ho deciso di prendermi una pausa. Devo chiarire alcuni pensieri che mi frullano in testa e con questa situazione non sono in grado di mantenere una relazione>> le risposi.
<<Sappi che qualunque decisione tu decida di prendere, io sarò sempre qui a supportarti, anche se è mio fratello>> mi sorrise leggermente ed io mi limitai ad annuire.
Era la migliore amica migliore di tutte.
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Il ragazzo con la moto
RomanceDove un ragazzo e una ragazza condividono la stessa passione: le moto. Lei una ragazza diversa da tutte le altre. Lui tipico ragazzo bastardo che gioca con i sentimenti altrui. ** Questa è la mia primissima storia che scrivo, perciò non giudicate...