Capitolo 15

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*Leon*
Le ore passano lentamente. Molto lentamente direi ed io non riesco ancora ad addormentarmi. Il mio corpo vorrebbe riposarsi ma la mia mente ha deciso di farsi un giretto altrove. Guardo il soffitto che in questo momento è la cosa più interessante che ci possa essere. Mi guardo intorno. Sono le 5 e mezza del mattino e tra circa un'ora scarsa devo alzarmi per andare a scuola. Odio la scuola.
Apro il cassetto e prendo il pacchetto di sigarette e leggo: "il fumo uccide" pff figuriamoci se uccidono me. Alzai le spalle e accesi una sigaretta. Aspirai finchè non sentii il fumo entrarmi dentro i polmoni e lo buttai fuori.

Osservai il fumo dissolversi nella stanza e feci un altro tiro. Finii la mia sigaretta in silenzio sentendo i rumori notturni. I cani che abbaiano,i rumori dei motori delle macchine,il traffico.

Questi rumori mi piacevano e solo uno era il mio preferito.Il rombo dei motori.Era imbattibile.Per me i motori, le auto significano tutto.

Controllai il cellulare e vidi che erano le sei. Mi alzai, presi un jeans e una felpa e mi feci una doccia. Indossai ciò che avevo preso e mi asciugai i capelli e li lasciai scompigliati. Scesi giú facendo colazione,presi il mio zaino con quattro libri e quaderni. Non mi importava nulla della scuola.Non seguivo l'orario scolastico per cui portavo sempre quaderni e libri che non c'entravano un cavolo.Andai al garage.
Il mio garage era pieno di moto, dalla Ducati alla Suzuki, dalla Honda a Yamaha. C'erano di tutti i tipi e colori differenti. Presi la Kawasaki nera e partii a tutta velocità. Sono sicuro che le persone che abitavano nei dintorni mi odiavano per il rumore delle moto, ogni mattina. "Rumore" è musica per le mie orecchie.

Arrivai a scuola in anticipo,posteggiai con cura la mia bellissima moto e mi appoggiai su di essa,fumando.Buttai la sigaretta e salutai i miei amici. Ci misimo in un luogo un pò più appartato e mi diedero una bustina contenente la roba.

<<Tutto qui? >>

<<Accontentati di questa perora, più tardi ne avrai altra più buona>> mi disse Anthony,nonchè il mio pusher.

Conservai la bustina per dopo in tasca, e la vidi lí. Seduta vicino al muretto da sola. Sicuramente in attesa della sua amica. La vedevo molto spesso insieme a lei. Non smettevo di fissare quella ragazza glaciale con le cuffiette nelle orecchie.
Poco dopo la campanella suonò e come previsto la sua amica la raggiunse.

Presi lo zaino che avevo dimenticato nella moto e seguito dai miei amici mi diressi verso la mia classe.
Girai per i corridoii e andai a  sbattere contro una ragazza dai capelli lunghissimi e biondi. Si girò ed era lei.

<<Attento a dove vai! >> mi aggredì lei.

<<Sto sempre attento a non sbattere contro le bambine, si potrebbero fare male>> gli feci l'occhiolino e la sentii ridere.

Che caspita ci ride?  Pff le ragazze.

<<Di certo non ero io che aveva la testa fra le nuvole>>

<<Di certo non ero io che si è messo in mezzo>>

Alzò le spalle e iniziò a camminare.

<<Dove vai? >> chiesi.

<<Sicuramente lontano da te>> mi salutò con la mano.

Iniziai ad andare verso di lei e le presi il polso.

<<Lasciami! >> urlò.

<<Le ragazze pagano per stare con me e tu che fai? Non vuoi? >>

<<Hai scelto la ragazza sbagliata con cui andare a letto.Ti è andata male Foster>>

<<Hey voi due entrate subito in classe!! >> sentii urlare.

Il ragazzo con la moto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora