*Leon*
Presi un pacchetto di sigarette dal cassetto della scrivania e cercai il mio cellulare.
Controllai nelle tasche dei miei jeans.Niente.
Nei vari cassetti. Nulla.
Sotto il cuscino. Sotto il letto.
Niente. Del mio cellulare non c'era traccia.
Ok Leon pensa..dove potresti aver messo il telefono?
Il fatto che ero incannato non mi aiutava ed io ero in ritardo.
<<Cavolo!!>> Imprecai ad alta voce.
Forse fin troppo.
Camminavo avanti e indietro a pensare a dove avrei potuto mettere quel benedetto telefono, ma da fumato non ricordavo proprio niente.
Non che se non lo fossi sarebbe andata diversamente eh. Sono stato sempre corto di mente e probabilmente se mi venisse l'halzaimer già sarei morto e sepolto da un bel pezzo.
Pensa Leon. Diamine pensa, se vuoi andare alla corsa in tempo.
Ah-ah un idea invase il mio cervello.
E che cervello...
Andai nella camera di mia madre, presi il suo telefono e feci un paio di squilli al mio telefono.
Lo sentivo. Sentivo la musica rimbombare. Mi sentivo come quando da piccoli giocavamo ad acqua fuoco e fuochino.
Solo che qui era una battaglia contro il tempo. Ero palesemente in ritardo e rischiavo di non poter partecipare alla corsa.Devi per forza Leon, in mano avrai un buon bottino.
Eh non trovo il mio cavolo di telefonino!
Giusto giusto ora dovevi perderti?!
Alla fine volete sapere dove era buttato? Nei miei jeans che mia madre ha messo a lavare, per fortuna sono arrivato in tempo e ho salvato il mio cellulare.
Meglio di un super-eroe oh.
Dopo questo piccolo inconveniente,mi dirigo verso casa di Chris.
Spengo la moto e suono più volte al campanello.
Mi apre subito.
<<Sei in ritardo>>
<<Lo so, muoviamoci o non arriverò in tempo>>
<<Non di certo per colpa mia arriverai in ritardo>>
<<Ho avuto un imprevisto>> dissi sospirando.
<<Come si chiama questo imprevisto?>> mi chiese.
<<Ho perso il mio cavolo di telefonino e sono in ritardo quindi smuoviti a salire sulla moto o ti faccio a arrivare alla corsa con un calcio dove sai tu>>
Salimmo in moto ed io accelerai. Non guardavo niente. Non rispettavo i segnali stradali, non mi fermavo ai semafori e qualche persona mi malediceva sicuramente ma era una corsa contro il tempo.
Non che prima rispettavo il codice della strada ma il minimo lo facevo.
Raggiunsi il posto in 5 minuti data l'alta velocità. Chris mi fermò davanti un'antica pescheria, ormai chiusa, e lo vidi scendere dalla moto.
Estrasse un mazzo di chiavi dalla tasca del giubbino di pelle nero.
Che cavolo ci facciamo in una pescheria più vecchia di mia nonna??
<< Chris insomma ti vuoi muovere?! non abbiamo tempo da perdere per questa stupida pescheria>> dissi stanco.
Si assicurò che non ci fosse nessuno e poi aprí la porta della pescheria.
Oddio...
Rimasi senza parole. Davanti a me non si presentava una normale pescheria antica, bensí un garage dove c'erano auto mostruose. Dalle Lamborghini, alle Ferrari,Porsche, Chevrolet e altre che non vi sto a dire.
<<Allora? Che te ne pare? >> esordí Chris.
<< È fantastico! >> esclamai felicissimo.
Questo posto mi mette adrenalina.
<<Però correrai con questa>> mi indicò una Porsche viola brillante.
La sfiorai delicatamente come se da un momento all'altro potessi rovinare la sua bellissima vernice viola.
Mi porse le chiavi, aprii lo sportello e mi catapultai sul volante.
Feci dietro marcia,Chris salí a mia volta in macchina e partimmo. Per la seconda volta.
Direzione corsaaa.
Pochi minuti dopo..
Centinaia di persone erano ammassate attorno a me e al mio avversario.
<<Tanto ti batto >> disse quel cretino.
<<AHAHAHAH>> risi.
Povero illuso..
<< Ti farò mangiare la polvere con la mia Ferrari >>
<< Appena arriverò al traguardo ne riparliamo>> lo presi in giro.
<<Mettiamo in palio dei premi>>
<<Quali sarebbero? >>
<<Le nostre auto. Se vincerai ti darò la mia Ferrari, viceversa mi darai la tua Porsche>>
<<Affare fatto! >> risposi sicuro di me stesso.
<<Pronto a perdere la tua preziosa auto? >>
Lo lasciai parlare e mi affidai al destino.
Entrammo ognuno nelle rispettive auto e Betty si mise di fronte a noi.
Sentivo il rombo delle due macchine ruggire, in attesa della partenza.
Lanciò il reggiseno e lasciai partire per primo quel cretino, cosí lo stupirò all'ultimo.
Chiusi gli occhi e pressai il piede nell'acceleratore. Dopo aver varcato quella soglia, non c'era più nulla. Eravamo soltanto io, l'auto e la strada davanti a me. Continuavo a correre più veloce che potevo, senza mai fermarmi. Correvo sempre per ciò che volevo e lo ottenevo sempre. Correvo per sentire la libertà e l'adrenalina impossessarsi del mio corpo. Correvo per me stesso.
Raggiunsi il mio avversario. Ci guardammo un secondo e poi tagliai il traguardo.
Tutti erano addosso a me. Avevo vinto.
Non c'erano dubbi. Ero un maestro della velocità.Dentro di me non scorreva sangue, ma l'olio dei motori.
Chris ritirò i soldi che avevamo guadagnato.
<<Come promesso, tieni la mia auto>>
Mi lanciò le chiavi e se n'è andò incavolato nero.
Diedi un'occhiata alla Ferrari che avevo appena vinto e devo ammettere che non era niente male.
Rossa però è un pò troppo appariscente..dovrei cambiargli il colore.
Questi sono i veri problemi esistenziali della vita. O meglio, della mia vita.
Trattavo le auto come se fossero la cosa più preziosa di questo mondo e le donne come un gioco.
Nulla però supera l'amore che provo per la velocità.
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Il ragazzo con la moto
RomanceDove un ragazzo e una ragazza condividono la stessa passione: le moto. Lei una ragazza diversa da tutte le altre. Lui tipico ragazzo bastardo che gioca con i sentimenti altrui. ** Questa è la mia primissima storia che scrivo, perciò non giudicate...