[Just a Kiss] - Tua figlia e di una donna.

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I ragazzi avevano preso la macchina di Louis. Aveva insistito nel guidare lui, forse per gelosia della propria vettura o forse per non stare in mezzo a Bear ed Anne nei sedili anteriori.
Non si trovava a proprio agio con loro, e si capiva da come restava a fissarli secondi interi, da come aveva la fronte perlata di sudore e come non apriva bocca con loro, se non per questioni strettamente necessarie.
Sopratutto con Anne; e non per il suo pessimo carattere che, certo, aveva dato la sua forte mano di disagio in quella situazione, ma principalmente perchè era figlia di Harry Styles.
Che lui odiava, per inciso.

Era buio e le strade erano completamente libere, così arrivarono a destinazione entro poco tempo; Louis parcheggiò davanti a un edificio con l'insegna al neon e scese dall'auto senza dire una parola, le labbra serrate tra loro.
Gli altri lo imitarono e lo videro sbuffare sonoramente in direzione del locale.
«È il pub che la combriccola di Styles frequenta sempre.» borbottò, arricciando il labbro inferiore. Faceva un po' ridere, uno come Louis lì davanti; portava dei pantaloni in tessuto rossi e una maglietta a righe blu e bianca, dei mocassini ai piedi e delle bretelle attaccate alla cinta dei pantaloni.
Insomma, il vecchio Louis aveva proprio un gusto orrendo nella moda, forse era stata Briana a cambiarlo, in fatto di moda, perché nel loro presente si vestiva bene.
«Entriamo?» fece Freddie, inforcando gli occhiali da sole comprati chissà dove e chissà quando nei capelli biondi.
«Sì, entriamo.» borbottò Louis, anche se non sembrava convinto.
A dire la verità, nemmeno Bear o Anne si sentivano pronti a entrare e a cercare la combriccola: il primo perchè non voleva beccarsi un altro cazzotto da Zayn e la seconda perchè non voleva ricevere altre avances da Harry.
Il primo a entrare fu Louis, seguito a ruota da Freddie e poi dagli altri due.
Il locale era piuttosto grande; sulla sinistra si estendeva un lungo bancone carico di adolescenti, al centro del locale c'erano matasse di persone che ballavano scatenate e, qualche metro più in là, dopo alcune scalette che portavano a una zona rialzata del pub, forse una zona più riservata, c'erano alcuni tavoli.
«Vedete una testa riccia con una faccia di chi ha costantemente un palo ficcato nel culo?» domandò Louis; se il suo tentativo era nascondere la sua antipatia per Harry, non ci era riuscito.
I ragazzi scrutarono attentamente il locale, anche se era un po' difficile data la presenza delle innumerevoli persone.
«Ma guarda chi c'è!» esclamò una voce alticcia alla loro sinistra, poi Zayn si impiantò davanti a loro, birra in una mano e con l'altro braccio poggiato sui fianchi scoperti di una ragazza ubriaca dai capelli color miele.
«Zayn...» Louis era disgustato.
Anne guardò Freddie e Bear, che ricambiarono apertamente il suo sguardo.
Insomma... era davvero Zayn Malik, quello? Stavano parlando della stessa persona di qualche anno più tardi??
«Anastasia, che ci fai con loro?» parlò al plurale, anche se rimaneva con lo sguardo fisso su Louis, come se gli altri tre fossero davvero troppo poco importanti per essere notati più di tanto.
«Anastasia?» domandò Freddie e s'azzittì, quando, ricevette una ponderosa gomitata tra le costole da parte della ragazza. Per fortuna Zayn era troppo ubriaco per notarlo.
«Louis è mio amico, ricordi?» rimbeccò lei.
Zayn rimaste fisso, poi ruttò in risposta e successivamente ridacchiò.
«Zayn, caro,» esclamò Anne trattenendo un conato di vomito e sorridendo a denti stretti. «Dove posso trovare Harry?»
Zayn indicò con il mento la zona dei tavolini riservati e poi ai dileguò con la ragazza ancora tra le grinfie. Stavolta, la prima ad avanzare fu Anne, diretta a passo di marcia verso il tavolo di Harry.
Dovettero strisciare tra un corpo accaldato e l'altro, prima di riuscire a liberarsi con un profondo respiro e salire le scalette.
Intravidero Harry seduto all'ultimo tavolo, circondato da persone. C'era anche Briana accanto a lui; Louis la scrutò un attimo, deglutendo, poi distolse mestamente lo sguardo.
Certo, vederla così bella avvinghiata a Harry non doveva essere un bel piacere, per lui, e agiudicare da come Freddie guardava la coppietta, nemmeno per lui.
Anne prese un respiro e avanzò, fermandosi poi davanti al tavolo. «Ciao» esclamò. Immediatamente, numerose paia di occhi si posarono su di lei.
Briana era seduta accanto a Harry e, non appena vide Louis dietro di lei, impallidì.
Niall e un altro tipo, invece,erano seduti di fronte a Harry, mentre sorseggiavano un drink.
«Ciao Anne. Ragazzi, lei è la nuova arrivata, fa parte del mio gruppo con Zay e Nì.» biascicò Harry; evidentemente, neppure lui era così tanto lucido.
Anne sospirò. «Harry, ti posso... parlare un momento?»
Briana, non mi uccidere ti prego, pensò Anne, notando le occhiate che le stava rivolgendo.
Harry annuì, lasciando la sua birra sul tavolo e alzandosi, senza nemmeno fare un cenno o salutare la sua fidanzata; comunque Briana non ne sembrò particolarmente infastidita e nemmeno controbattè, anzi, puntò lo sguardo nella direzione opposta del ragazzo.
Harry, che comunque aveva in viso un'espressione sbalordita simil all'orripilato nel trovare Louis con lei, la seguì verso le scalette senza obbiettare.
Si posizionarono accanto ai bagni, nascosti da occhi indiscreti, poichè volevano essere sicuri di non essere disturbati.
Harry ignorò completamente Louis e gli altri e guardò Anne con un sorriso ebete stampato in volto.
«Volevi parlare da solo con me... piccola? » le domandò con voce roca, calcando sul nomignolo e avvicinandosi pericolosamente a lei, quasi ino a sfiorare le loro fronti; ma Anne poggiò le mani sul suo petto e premette, per mantenerlo a distanza, sospingendolo quel che bastava per non averlo troppo vicino.
Certo però, che gran pettorali che aveva; se non fosse stato suo padre la corte se la sarebbe lasciata fare eccome.
«Styles.» grugnì Louis, lasciando però l'ammonimento in sospeso, visto che Harry non lo aveva nemmeno considerato: stava facendo semplicemente finta che i tre ragazzi non esistessero. E questo mandava fuori dai gangheri Anne, Louis, Freddie e perfino il pacato Bear.
«Senti...» gli disse Anne ma, prima che potesse anche solo pronunciare una sola parola di più, Harry posò le labbra sulle sue e premette.
Anne rimase semplicemente paralizzata e nella sue mmente si ripetevano soltanto le parole:
Che schifo,che schifo, che orrore...
Fu solo un istante.
Per fortuna non riuscì ad andare oltre e, proprio mentre Harry si staccava da lei con le sopracciglia aggrottate, venne tirato indietro da Freddie e Bear.
«È stato come baciare mia sorella.» mormorò, fissandola ancora con quel viso stravolto, continuando a non curarsi dei due ragazzi che gli avevano afferrato ambedue le braccia e lo tenevano saldamente.
Anne sospirò, strusciandosì il polso ripetutamente contro le labbra come per togliere le traccie del padre.
Poi, Louis afferrò Harry per le spalle e lo voltò verso di lui, brusco. Poi gli diede uno spintone. «Smettila di fare il deficente e ascoltaci, Styles.» sbottò.
«Come mi hai chiamato?» sputò Harry, avvicinandosi pericolosamente al viso di Louis, guardandolo in faccia e parlandogli per la prima volta da quando li aveva visti.
Per fortuna Bear si mise in mezzo tra i due, beccandosi una lunga e disgustata occhiata di Harry, altrimenti sarebbe potuta finire in una scazzottata e, a giudicare di come stavano le cose nel passato, la vittoria non sarebbe stata di Louis.
«Noi... veniamo dal futuro.» balbettò Anne all'improvviso; Harry si voltò di scatto a guardarla con gli occhi spalancati, poi rise e si riavvio i capelli in continuazione.
«Sono alticcio ma ancora ragiono... Anastasia... tu...,ti sei messa d'accordo con il tuo amichetto per farmi uno scherzo da idioti?!?» gli occhi chiari di Harry lampeggiarono di ira.«Per farmi passare da stupido?»
Bear insipirò profondamente, parandosi, di nuovo, davanti a Harry e sperando di non ricevere un destro proprio dritto verso l'altro occhio.
Comunque, avrebbe volentieri sacrificato un occhio per proteggere Anne; non che il signor Styles fosse in grado di picchiare a una donba secondo lui, ma... meglio essere prudenti.
«So che sembra da matti ma... devi crederci, Harry.» poi sospirò. «Anne, digli qualcosa.»
«Cosa?»
«Non so... qualsiasi cosa che sai solo tu, giusto per convincerlo che noi veniamo dal futuro.»
Harry sibilò un insulto tra i denti, e fece qualche passo intenzionato ad andarsene, proprio quando Anne aprì bocca.
«Avevi un criceto, Boss, all'età di undici... no forse, sette o otto anni...» Harry si bloccò,ma dava ancora loro le spalle.«E poi è esploso. Perchè... gli avevi dato la spugna da mangiare... perchè credevi che fosse commestibile» disse, incerta.
Effettivamente di segreti riguardanti Harry Styles ne conosceva ben pochi, perchè la maggior parte del tempo suo padre continuava a dire cose sconce su sua madre ( che pareva non si conoscessero nemmeno, allora) e lei aveva smesso di ascoltarli da un bel po'.

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