[Error 1]- Kendall

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Anne lanciò un'occhiata a suo padre, che la teneva ancora per mano, tirandosela dietro, e si domandò del perchè si comportasse così. Insomma, che fosse geloso di lei, la sua unica figlia proveniente dal futuro, era palese, ma la domanda era perchè?

Nel futuro, Harry Styles adorava la figlia, e avevano un rapporto reciproco abbastanza strano, come gatto e topo; ma non si era mai comportato da padre geloso, nemmeno quando all'età di otto anni restava appiccicata al culo di Mark Malik come se fosse le sue mutande, perchè, beh adorava il piccolo pargolo Malik. Crescendo, aveva visto in Mark soltanto un amico, un po' donnaoiolo e con un fisico da paura... ma nient'altro.

In ogni caso, questo suo papà geloso versione adolescente la faceva un po' divertire, e anche paura, ma sopratutto divertire.

«Dove stiamo andando?»

Harry le lanciò un'occhiataccia. «A lezione.»

Anne s'accigliò. «Cioè, mi stai trascinando via da Freddie e Bear per seguire una lezione con te?» lei e la scuola erano due cose completamente diverse, aveva un media scolastica abbastanza buona, ma finiva lì. Bear era quello a cui piaceva la scuola, non lei, e non aveva nessunissima intenzione di sorbirsi lezioni extra visto che aveva appena finito il semestre e fino a qualche giorno prima stava premeditanto lunghe giornate di vacanza in cui durante il sole se ne stava in piscina e durante le ore di buio stava stravaccata sul divano a non far niente, a guardare film insieme alla prima vittima disponibile e a mangiare schifezze varie.

«Cos'ha tanto di speciale questo Freddie?» sbottò Harry.

Se fosse stato un cartone animato, la mascella di Anne sarebbe caduta a terra e un enorme punto interrogativo le si era formato in una vignetta sopra la testa. «Cosa c'entra Freddie?»

«Massì, state tanto appiccicati, tu e lui.»

Okay, questa situazione del papà geloso stava diventando davvero opprimente. E poi, perchè proprio Freddie quando con lui ci bisticciava sempre e, per inciso, passata molto più tempo con Bear.

«Scusa?»

«Non so cosa ci sia tra voi nel futuro, ma si vede chiaramente che Freddie-»

«Basta!» arrossì Anne. Fece scivolare via la sua mano da quella del padre, e puntò i piedi a terra. Harry si voltò, rosso in viso, forse di rabbia o forse di imbarazzo, ma a parere di Anne era comunque ridicolo. Riafferrò la mano della figlia con un movimento fulmineo e, quando si voltò per proseguire verso l'aula, ecco che andò a sbattere contro qualcuno.

Harry si lasciò scappare un lamento, mentre la figura che gli era venuta addosso cadde all'indietro con uno strillo. Harry guardò la ragazza che aveva appena colpito con uno sguardo omicida capace di uccidere; la vittima, si alzò subito balbettando scuse a non finire, raccigliendo rapidamente la borsa e i due libri che portava in mano.

La ragazza in questione era giovane, forse del primo anno, con lunghi capelli neri raccolti in un disordinato chignon. Aveva un abbigliamento normale, non troppo appariscente: un paio di jeans chiari e una maglietta a fiori bianca e nera senza spalline. Quando sollevò lo sguardo, un po' timidamente, Anne boccheggiò.

Aveva due enormi occhiali rotondi con la montatura spessa e color pece, gli occhiali le occupavano quasi l'intero viso ma si poteva chiaramente inquadrare il viso di bell'aspetto sotto di essi. Grandi occhi da cerbiatta color nocciola, esile nasino e bocca a cuore.

«Mi dispiace tantissimo,io...»

«Beh, sta' attenta la prossima volta.» fece brusco, Harry. Anne strizzò involontariamente la mano di Harry in una presa ferrea; non ci poteva credere! Harry era antipatico e maleducato con tutti, all'epoca ( e qualche volta anche nel futuro), ma non doveva essere maleducato con lei. Proprio no.

Harry ignorò la sua stretta di mano e la ragazza davanti a loro fece cadere lo sguardo sulle loro mani unite, per poi alzare lo sguardo imbarazzata e sorridere fugacemente ad Anne.

«Non preoccuparti, K- cara,» si corresse Anne piazzandosi davanti al padre e facendo un bel sorriso. «Harry è un coglione.» sentì Harry sbuffare dietro di sè e tutto quello che ebbe in risposta alla sua protesta fu un gomito impiantato nello stomaco.

Solo allora si accorse che la ragazza che aveva davanti, alias sua futura madre, alias moglie del coglione dietro di lei e alias Kendall Jenner, stava evitando in tutti i modi lo sguardo di Harry, con le gote rosse.

«Ora me ne vado.»

«Ciao,» la salutò quanto più cordialmente Harry, infilando le mani in tasca. Poi successe una cosa strana. Nell'esatto momento in cui Kendall oltrepassò i due, andandosene per la sua strada, Anne ebbe una fitta al petto.

Iniziò a boccheggiare, improvvisamente, sotto lo sguardo attonito di Harry che la fissava spaventato; Anne si gettò a ridosso di un muro, sentendo ancora quella sensazione fastidisa.

Mi manca l'aria, è come se mi stessero strappando via l'anima...

«A-Anne!»chiamò Harry, poggiandole una mano sulla spalla. I suoi occhi verdi la scrutavavano con preoccupazioni, le sopracciglia erano aggrottate nel suo solito modo e le mani la reggevano, sebbene un po' tremanti.

Non riusciva a parlare.

«Chiamo... chiamo qualcuno, okay?» la voce di Harry stava decisamente raggiungendo la vetta di panico.

Passerà, pensò Anne, alzando la mano verso il padre cercando di comunicargli i suoi pensiri. Forse perchè aveva capito,  perchè non voleva abbandonarla, Harry restò al suo fianco.

Dopo qualche minuto, il battito cardiaco riacquistò la sua frequenza regolare, battendo più veloce, e Anne sospirò di sollievo.

«Che cos'era?»

Anne scosse la testa, ancora incapace di parlare dato il fomicolio allo stomaco. Non lo sapeva nemmeno lei, cos'era.

«Soffri di questo tipo di cose... a casa?» le domandò Harry. «Pressione, nausee o-»

«Va bene,» sbottò un po' brusca Anne. Harry la osservò e lei cercò di addolcire un po' il tono. «Non soffro di nulla... sarà stato...» in effetti lei era la classica tipa che si ammalava si è no due volte l'anno. «... lo sbalzo temporale o qualche stronzata del genere.»

«Sicura?»

«Sicurissima.»

E Anne esibì un gran sorriso falso come una banconota di tre dollari. Harry non ne era convinto, ma a lei seviva che lo fosse: era preoccupata anche lei per quanto successo, ma cosa poteva farci? Di certo parlarne con lui non avrebbe risolto nulla.

Anche se, per una volta era lei a sentire una bruttissima sensazione, e non Bear.

AngolinoAutrice(?)

Buonsalve! Scusate per il capitolo un po' corto :(

Innanzitutto ringrazio come sempre tutti i lettori e la mia piccola Gio. Poi, in secondo luogo, volevo farvi una domanda.

Il titolo del capitolo è errore numero 1, avete capito perchè? Certo, ovvio, che in questo capitolo succede qualcosa che cambia definitivamente il futuro, ma la domanda è: QUALE?

Se qualcuno di voi riesce a indovinare vincerete qualcosa ( una domanda spoiler su tutta la trama, una dedica, un banner della storia o qualsiasi cosa chiediate).

Un bacio,

Shanna.

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