[Welcome to the future] Tra schizzi e lampi.

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You're like perfection, some kind of holiday.

You got me thinking that we could run away.

You want I'll take you there where and where.

Don't stop, don't stop, what you are doin'.


« Sta arrivando il grande Freddie Tommo

Un urlo squarciò l'aria secca di quel giorno d'estate; la villa che in queel momento era affollata da molte persone, perlopiù famiglie, tranne un povero Josh, l'amico single di quei branco di idioti che non si era nemmeno sposato e che stava alle prese con un barbecue quasi rotto, tutte alle prese da differenti faccende.

Dopo l''urlo seguì un tuffo a bomba nella piscina, eseguito dal ragazzo perfettamente, sollevando una quantità d'acqua tanto da bagnare completamente, dalla punta dei capelli alle dita dei piedi, i due ragazzi seduti a bordo vasca.

La prima dei due era una ragazza minuta e snella, con dei capelli mossi castano scuro a incorniciarle il viso; lei era, secondo tutti i suoi parenti e amici, la copia sputata di suo padre: stessi capelli scuri con le ondeggiature mosse tendenti al riccio, stessi occhi verdi e perfino quelle fossette tanto graziose. Ma se Harry Styles, ai suoi tempi, era stato un grande playboy, spiritoso e un po' riservato, sua figlia era completamente l'opposto. Saranno stati i geni della madre, o forse dei nonni, o il contagio frequente dei migliori amici idioti di suo padre, ma Anne Gemma Styles era un peperino senza freni.

«Idiota!» strillò Anne agitando le gambe nell'acqua e schizzando a Freddie, il quale, intanto, si era avvicinato ai due. «Sei un fottuto idiota.» ringhiò, coprendosi il costume bianco - che ora era diventato quasi trasparente -, con le due braccia disponibili.

«Ehi, sei tu che hai avuto la brillante idea di metterti un costume bianco.» Freddie fece una smorfia e roteò gli occhi. «Lo sanno tutti che il bianco diventa trasparente con l'acqua, se lo bagni.» e poi sorrise, con quell'aria arrogante che aveva soltanto lui. I capelli castano chiaro, quasi biondo, erano tutti spostati di lato, appiccicati a metà sulla testa. Gli occhi azzurri, chiaramente ereditati dal padre Louis Tomlinson, erano vivaci. E Freddie non aveva ereditato soltanto gli occhi dal padre, ma anche la sua pazzia e la sua energia.

«Infatti io non volevo bagnarlo questo cazzo di costume!» sbottò Anne.

«Annie, dovresti fare qualche esercizio di respirazione per il controllo della rabbia»

«Fottiti.»

Il secondo ragazzo seduto a bordo vasca, sbuffò sonoramente, interrompendo i due; si alzò, afferrando un asciugamano sulla sedia a sdraio accanto a loro e lo porse ad Anne, la quale si coprì subito, non senza emettere un sospiro di sollievo. «Dovrete smetterla di fare i bisticci, prima o poi. Vi rendete conto di quanti anni avete?» replicò, con quel suo tono di voce calmo e possente, e la sua parlantina londinese sbrigativa e la pazienza di chi per tutta la vita ha avuto a che fare con bisticci come quelli.

«Io ho ventuno anni. La poppante è Anne.» la schernì Freddie, sfoderando il suo sorriso bianchissimo. Anne grugnì infastidita e Tomlinson continuò: «Insomma, hai soltanto quindici anni

«Ne ho diciassette, idiota.»

Bear Payne si sistemò i capelli appiccicati sulla fronte e sbuffò sonoramente, di nuovo, prevedendo un'altro ennesimo litigio fra Anne Gemma Styles e Freddie Reign Tomlison.

A distrarli, però, fu uno strillo acuto provenne dall'altra sponda della vicina, dove a bordo vasca c'era seduta una bambina di più o meno dodici anni dalla carnagione abbronzata. I boccolosi capelli biondi erano raccolti in una crocchia disordinata e le guancie rosse e paffute erano tirate in su, in una sguainata risata. «Zio Louis sta annegando!» e la bambina puntò contro il dito il povero zio che, invece di essere salvato, si ritrovava in mezzo alla piscina con un mini-Zayn sulla groppa, che tentava, appunto, gli buttargli la testa sott'acqua, ridendo come se fosse un gioco divertentissimo.

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