[ Back to the present] - Di nuovo insieme.

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«Allora state tornando in America?» Domandò Briana ai ragazzi che sostavano sul pianerottolo di casa Tomlinson. Uscendo, li superò e si diresse alla macchina parcheggiata proprio lì davanti.
Quando loro annuirono, lei abbozzò un sorriso, scoccando un bacio volante.  «Bene... allora suppongo ci vedremo alla prossima»; questa volta era toccato ai ragazzi abbozzare un sorriso, senza confermare le sue teorie. D'altronde, si sarebbero rivisti, certo, ma molti anni dopo e con identità diverse.
Poi, dopo essere saltata nell'auto azzurra decappottabile ed aver acceso il motore, urlò sopra il rumore, rivolta ad Anne: «E tanti ringraziamenti da parte di Kendall!» Poi partì.
Anne, quando si assicurò che Briana era lontana, svoltando l'angolo della strada con la sua auto, si voltò verso i suoi amici. «Bene,» sospirò. «Possiamo andare.»
Era immensamente grata che era successo qualcosa ai suoi genitori, e quel "qualcosa" era stato abbastanza da far scattare loro la scintilla ed impedire la sua non-nascita.
Non seppe cosa fosse esattmente successo e si appuntò di chiederlo, più tardi, a suo padre, almeno per soddisfare la sua curiosità.
«Dove sono Harry e Louis, a proposito?» Domandò Bear.
«Di là, in garage», rispose Freddie, iniziando a far strada ai ragazzi e svoltando nello stretto vicolo che sbucava sul retro, davanti al garage.

Il garage era grande, tuttosommato, ma la quantita di oggetti presenti all'interno che ne occupava pienamente lo spazio, lasciava giusto un posto libero, che ora era occupata dalla macchina del tempo.
Louis era chino sul cofano aperto della macchina, con la saloppette e la camica a righe sporche di olio d'auto, e con una chiave inglese armeggiava  con qualcosa all'interno.
Appoggiato sulla parete accanto, c'era Harry che guardava accigliato l'amico mentre lavorava. Indossava dei jeans, e la camicia a quadri, lasciata sbottonata, sopra la cannottiera nera che si arrotolava fino ai gomiti, e una bandana americana in testa a mo' di fascia che gli bloccava i riccioli scuri.
«Sicuro che sia legale, tutta questa roba?» Lo punzecchiò Anne, non appena furono dentro il garage.
Louis ed Harry, che non si erano accorti di loro, sobbalzarono e mentre il secondo abbozzava un sorriso, Louis aggrottò le sopracciglia borbottando un : «Sì... ma certo. Beh, più o meno.» terminò, tornando subito a lavorare.
Anne e Freddie si scambiarono un'occhiata complice, ridacchiando e scuotendo la testa. Poi, un ricordo si fece spazio nella mente della ragazza: la sera precedente, il ballo così intimo tra lei e Freddie e... okay, basta.
Sentì le guancie pizzicarle, perciò dovette spostare lo sguardo per evitare che Freddie si accorgesse di qualcosa.
Sì avvicinò all'auto e gli mollò un calcio, per poi appoggiarsi ad essa a braccia conserte. «Allora è... uhm, tutto a posto?»
Louis annuì e fece per aprire la bocca, ma Harry lo precedette.
«Partirete subito?»
«Dio,sì!» Strepitò Anne, « Mi manca così tanto casa mia.»
«Capisco», fece Harry.
Freddie, d'un tratto, scoppiò a ridere ed indicò il futuro padre di Anne. «Non dirmi ti sei affezionato, Harry!» Anne sollevò le sopracciglia e guardò il padre, notando le gote leggermente arrossate; sollevò il dito medio prima a Freddie e Bear che stavano ridacchiando, poi a Louis che fissava la scena con l'aria scettica. Infine, si voltò verso Anne.
«Ci vediamo nel futuro, Annie.»
Quel nomignolo era lo stesso che, per diciassette lunghi anni, Harry l'adulto si era trascinato dietro - nonostante lei gli ripetesse che lo detestava, perchè troppo zuccheroso ed infantile- ed arrivati a quel punto, ad Anne fece piacere sentirlo. Tanto che si spinse ad abbracciarlo, affondando la testa nel suo petto e sentendo le stesse braccia di sempre, solo qualche anno più giovani e piì piccole.

«Finito.» Proclamò Louis, gettando la chiave inglese tra le cianfrusaglie sopra ad una scrivania. Si pulì le mani e guardò Bear.
« Il carburante è inserito e l'ora e la data sono impostate esattamente venti minuti dalla vostra  partenza, per evitare collisioni spazio-temporali. »
Bear, comprensivo, annuì. «Non dobbiamo toccare niente, chiaro.»
E scoccò un'occhiata prima a Freddie, che sghignazzò, e poi ad Anne, ancora tra le braccia di Harry, la quale sbuffò.
«Esatto,» e lo sguardo di Louis fece esattamente lo stesso percorso di quelli del figlio.

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