[ Love first sight] -Mia madre è un ippocondro.

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«Oddioscusami...» la ragazza aveva parlato tutto d'un fiato. Il carretto di un gelato non s'era mosso d'un millimetro, mentre invece Liam e la sua bici giacevano a terra. La ragazza dai capelli rossi, che portava raccolti in un disordinato chignon, si chinò su Liam. «Scusami,» ripetè.«Stavo in mezzo.»

Liam sbuffò ma quando alzò lo sguardo il suo volto scocciato tramutò in un volto imbambolato, con la bocca carnosa a formare un ovale.

«Questo sì che è un colpo di fulmine» bisbigliò ironicamente Anne, venendo poi bruscamente tirata da Bear, che la  stava trascinando dietro a un alto  cespuglio  perfetto per nascondersi tutti e tre, senza problemi.
«Si sono incontrati davvero così i miei?» domandò Bear storcendo la bocca; era un incontro così assurdo e così privo di senso, così da film, che sembrava un assurdità.
Anne fece spalline mentre Freddie poggiava una mano sulla tasca posteriore dei jeans, dove la foto di famiglia sembrava pulsare per ricordargli che in ogni caso sarebbe cambiato qualcosa. Perchè Bear e la sua famiglia, in quella foto, non c'erano più.

«Sicuro di non esserti fatto male?» domandò ancora Cheryl; Liam si era già alzato e aveva spolverato i jeans sorridendo come uno scemo alla ragazza davvero bellissima, non curandosi dello strappo immenso sotto al ginocchio che i suoi jeans avevano ora.
«Tranquilla, sto bene....» affermò chinandosi a prendere la bici; essa si rimise in piedi ma la gomma anteriore era decisamente sgonfia e bucata. Liam storse il naso. «Lei non sta bene però.»
Cheryl rise, poggiandosi immediatamente subito dopo una mano sulla bocca. Arrossì. «Posso offrirti un caffè per rimediare?»
Liam inarcò le sopracciglia, spostò lo sguardo dalla bici a Cheryl e poi sorrise.
«Caffè con tripla cannella da Sturbuck e potrebbe andar bene.» decretò infine con un sorriso.
Cheryl rispose al sorriso con un'altro altrettanto raggiante e voltandosi verso il carretto e il ragazzetto che stava con lei, afferrò la borsa e senza perdere ulteriore tempo s'incamminò con Liam a piedi; quest'ultimo si stava trascinando dietro la bicicletta che strusciava sul cemento.
Quando i due passarono davanti al cespuglio dove erano nascosti Anne, Freddie e Bear, questi tre si accuattarono ancora di più, trattenendo perfino il respiro per la paura di essere visti. Non solo avrebbero fatto la figura degli spioni,  ma anche, sarebbero state etichettati come spie del gruppo di Harry, che non sembravaa stare particolarmente simpatico a Liam ( e anche per buone ragioni), venendo riconosciuti immediatamente.

«Mi chiamo Cheryl, comunque.» cinguettò lei.
«Oh, io sono Liam.»

Freddie infilò due dita nella tasca posteriore dei jeans, cercando di tirare fuori la fotografia senza farsi vedere dagli altri due, troppo presi dal fissare con sguardo attento il siparietto davanti a loro.
Afferrò i bordi e la sfilò tenendola ben nascosta dagli altri e sbirciò la fotografia sperando di vedere il volto dei genitori di Bear.
Ma nulla.
Loro non c'erano ancora.
Eppure si erano incontrati come si ricordava - ricordava vagamente una storia riguardo un carretto dei gelati ed un caffè preso insieme -, solitamente, quando gli adulti parlavano di loro nessuno li ascoltava, forse Mark, perchè era troppo buono. Il punto era che Mark non era presente, in quel momento
Comunque, allora perchè non erano ancora tornati ad essere presenti du quella foto?
Qualsiasi cosa fosse successa, doveva cercare di mettere le cose apposto entro sabato.

***
«Qualcuno ha visto Freddie?» domandò Anne; era dalla fine della scuola che non vedevano più il moro e quando, qualche ora più tardi, erano seduti tutti in soggiorno di casa Tomlison, di Freddie ancora nessuna traccia.
Bear le scoccò un'occhiata seguita da una rapida scrollata di spalle, Anne e Bear si capivano con una sola occhiata, e quella sola occhiata era bastata a far capire alla figlia di Harry la frase " speriamo che non si sia cacciato nei guai, come sempre".

«Ho bisogno di uno smoking per il Ballo...» irruppe dal nulla Louis. Da quando aveva ufficializzato la cosa con Briana, qualche ora prima, era diventato ossessionato dall'idea di essere il perfetto per la ragazza il giorno del tanto agoniato Ballo d'Incanto. Certo, dato l'evidente occhio violaceo era segno che non se l'era cavata con una pacca sulla spalla da parte di Harry, ma con un bel gancio sullo zigomo destro, anche se, a parte quello, sembrava raggiante.
Harry gli scoccò un'occhiata a sopracciglia incurvate, distraendosi per un attimo dal cellulare.

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