[Harry's gang.] - Non sembrano proprio amici.

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«Da dove hai detto che vieni?»

Continuava a fissare Harry Styles, seduto a quel tavolo lì con lei, e intorno la sua massa di amici idioti. Continuava a studiarlo nei minimi particolare: le labbra carnose come le sue, gli occhi verdognoli come i suoi, le sopracciglia che quando si aggrottavano facevano acquisire al viso la medesima espressione... cazzo, se era suo padre.

Deglutì rumorosamente un po' di milkshake alla fragola, ma Harry non ci fece caso, o perlomeno fece finta, visto che i suoi due amici si voltarono a guardare Anne con un cipiglio sbalordito.

Si voltò infine a guardare il biondo Irlandese che le aveva posto la domanda; Niall era decisamente bassino, come da prassi, e portava una zazzera bionda, anche quella come da prassi, ma il resto, con l'attuale signor Horan, sposato con Serena e con un figlio di dodici anni di nome Nathan, non aveva molto in comune; Niall Horan adolescente era affascinante, certo, principalmente per il suo comportamento un po' da altezzoso e riservato e, anche se portava l'apparecchio ai denti, aveva quegli occhiali da sole che, diciamocelo, lo rendeva un gran fico.

«Non l'ho detto, comunque.» precisò Anne con un tono nervosetto che fece ridacchiare Harry, voltare il capo a Zayn e calarsi gli occhiali da sole sul naso per guardarla meglio storto, Niall.

Anne sospirò e alzò le mani.«Scusate, ma io vi chiedo i cazzi vostri?Vi conosco da appena dieci minuti, e che palle, datemi aria!» sbottò, morsicandosi la lingua immediatamente. Quasi ridacchiò mentalmente: aveva davanti Zayn Malik e lei, che era un tipetto tutto pepe e che aveva appena detto una parolaccia, lui non l'aveva ancora ripresa con la sua voce nasale da educatore del ca- cavolo.

Poi, ah vero, quello era un altro Zayn.

Harry ridacchiò incrociando le braccia sul tavolo e fissando il suo sguardo in quello di Anne, cercando sicuramente di sembrare ammaliante, ottenendo invece il risultato che per poco la figlia non gli scoppiasse a ridere in faccia. «Questa te la concedo.» sorrise, mostrando le sue adorabili fossette.

Zayn Malik, che aveva appena finito di rollare la sua sigaretta che si infilò in bocca, sorrise malizioso ad Anne. «Mi piaci, potresti entrare nel nostro gruppo. Hai le palle

«Un momento,» balzò su Niall, fissando alternativamente Harry, poi Zayn e infine Anne. «Non possiamo ammettere una ragazza nel nostro gruppo... anche se.. ehm..» Niall avvampò, spostando lo sguardo su Anne. «Zayn ha detto... hai veramente le...»

Anne spalancò la bocca, incredula. Ma davvero Niall era così idiota? E, a giudicare dalle espressioni non tanto sorprese, anche se egualmente sconfortate, di Harry e Zayn non era stato solo un caso.

«Niall: battuta.» lo avvertì Zayn, con un sbuffo, calandogli il berretto dei Dogers in testa con forza, facendolo barcollare. Zayn si accese la sigaretta e inspirò forte il fumo, sbuffandolo poi. «Sai, ha questo problema di capire il sarcasmo e le battute...» spiegò.

«Sì, beh, ci stiamo lavorando.» bofonchiò Harry frettolosamente, cercando di riportare l'attenzione su di sè; evidentemente non gradiva che non si parlasse d'altro quando non c'era lui nei paraggi. Egocentrico.

«Come hai detto che ti chiami?» aggrottò le sopracciglia nel suo modo, Harry.

In realtà non aveva detto nemmeno quello, ma preferì di tacere e sorridere cordialmente. «An-astasia» s'affrettò a modificare il nome che le stava uscendo. «Sì, Anastasia Everdeen.»

«Come quella protagonista di Hunger Games? Adoro quei-» Niall fu azzittito da una sonora pacca di Zayn contro la sua spalla che mugugnò a bassa voce «Non fare il nerd e sta' zitto.»ma Anne lo sentì comunque.

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