Criminal (Pt.2)

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-Non la toccare più, Isabel!-

-Cerco solo di capire se è ancora viva.-

-Respira ancora quella mocciosa, quindi è viva.-

Sentii in modo poco chiaro tre voci ben distinte tra loro. La prima, maschile, pareva molto dolce. La seconda sembrava quella di una ragazzina, un po' acuta. Mentre la terza era molto più profonda delle due precedenti. Era veramente bella...

Cercai di aprire gli occhi, vedendo una macchia rossa molto sfocata. -Guardate! Si sta svegliando!-

Ma i miei occhi si richiusero subito dopo, non riuscendo a tenerli aperti.
Riprovai di nuovo, per cercare di capire dove mi trovassi. E con chi mi trovassi.
Capii subito che ero appoggiata a qualcosa di morbido, e non più sulla stradina.
Riuscii a tenere gli occhi aperti e l'immagine davanti a me si fece sempre più nitida, fino a saper distinguere altre due macchie verdi. Iridi smeraldo che mi fissavano. -Ben svegliata!-

Appena si fece tutto più chiaro mi alzai di colpo dallo spavento. Pessima idea. Appena lo feci, un intenso dolore che partì dalla testa si diffuse in tutto il mio corpo, facendomi gemere dal dolore.

-Ti avevo detto di allontanarti poco fa, se no l'avresti spaventata...-

-Non rompere Farlan!- La ragazzina si rigirò verso di me. -Tutto bene?-

-Eh?- Chiesi, ancora confusa, a testa bassa.

-Sei rimasta priva di sensi per quasi venti minuti da quando Levi ti ha portata qui.-

Alzai lo sguardo verso la persona che aveva parlato. Era un ragazzo alto e biondo, con gli occhi azzurri.

-Pensavamo non ti svegliassi più.- Aggiunse la ragazzina. Lei aveva i capelli rossi legati in due codini e dei luminosi occhi verdi.

-Dove sono?- Mi guardai intorno, portandomi una mano alla testa. Sapevo di trovarmi in una casa, ma non la mia.

-Sei nella nostra umile dimora. Piccola, ma accogliente.- Commentò il biondo, spalancando le braccia con fare teatrale.

Avevo dolore su tutte le parti del corpo, scoprendo esserci delle bende sparse qua e là.

-Ti ho medicata io. Eri molto ferita quando Levi ti ha portata qui.- Aggiunse la rossa, rivogendo lo sguardo alla sua destra.

"Levi...?"

Seguii lo sguardo della ragazzina, vedendo appoggiato al tavolo un altro uomo, intento a pulire un coltello e non prestandomi la minima attenzione.
Aveva i capelli corvini, rasati ai lati stile taglio militare. Appena alzò di poco lo sguardo, incrociai i suoi occhi grigio-azzurri, inespressivi. Erano stupendi...

Mi resi finalmente conto che mi trovavo davanti ai tre 'famosi' criminali.

-V-voi siete... quelli che... volano...?-

Il biondo fece una piccola risata alle mie parole. -È così che ci chiamano?-

-Sì! Possiamo volare sopra i tetti delle case noi!- Urlò la rossa, dandosi delle arie.

-Stupida, non urlare.- Finalmente parlò anche il corvino, Levi.

Lo guardai una seconda volta, ripensando alle parole di mia madre. "Sono pericolosi. Specialmente il loro capo, Levi. Non mi piace per niente quel tipo. Se li vedi allontanati immediatamente."

-M-Mi dispiace di aver arrecato di-disturbo.- Iniziai a balbettare, agitandomi. -A-adesso è meglio che v-vada.-

Mi alzai dal divano barcollando per un paio di secondi da una parte all'altra, non essendomi ancora ripresa del tutto. -M-mia madre s-sarà pre-preoccupata non vedendomi tornare a c-casa.-

Levi x Reader  |Shingeki no Kyojin|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora