Oggi mi sveglio col solito incubo.
Va avanti da 2 anni ormai.Guardo l'ora. Strano, solo le 6.30. Almeno ho dormito più del solito. Mi vesto sportiva dato che oggi ho ginnastica.
Canotta leggera larga, leggings nero e scarpe da ginnastica bianche (ma solo nei miei ricordi, ormai sono grigie).È troppo presto, non c'è anima viva, così vado a correre.
Torno circa tre quarti d'ora dopo, i miei fratelli adesso sono svegli.
"Buongiorno"
"Giornoooo" risponde Dylan, mentre Aly è ancora un po' in coma.
"Come mai così felice?" Chiedo a Dylan che ha uno strano sorriso.
"Non ricordi?" Chiede quasi offeso.
"Cosa dovrei ricordare?"
"Sei sempre la solita stupida! Oggi inizio a lavorare nella vostra scuola" devo dire di averlo proprio scordato.
Dylan oggi viene a scuola per fare lezione e iniziare a inserirsi nel mondo del lavoro, nel campo che ha scelto.
"Ma scusa, vai all'università tutte le mattine tranne la domenica, lavori in palestra e quando speri di venire a scuola?" chiedo scettica.
"Sia J che il preside dell'Università hanno deciso che la mattina lavoro a scuola da voi, e che farò dei corsi online mentre ogni tanto lavorerò in palestra nel pomeriggio" dire che è entusiasta è poco.
"Tu non sei umano"
"Amo quello che faccio e non mi pesa, tutto qui" mi risponde facendo spallucce. Sospiro e prendo il mio succo.
"Sai a quali classi farai lezione?"
"Me lo diranno quando arriverò lì, comunque ho fatto richiesta per le vostre"
"Io vado" abbraccio forte Dylan e do un bacio a Alyson.
"A dopo".Quando arrivo Jess è ancora da sola, me lo dovrò far spiegare, prima o poi.
"Ciao"
"Come va?" mi chiede. Le rispondo che va tutto benissimo.
Era talmente presa dai suoi pensieri che nemmeno mi ha salutata, chissà cosa pensa.
"Tu?"
"Bene. Oggi so che abbiamo un nuovo prof. Non vedo l'ora di vederlo. Chissà com'è" Sorrido, avendo la conferma che Dylan è stato assegnato a noi.
"Attenta a quello che dici. Parli di mio fratello" lei mi guarda stranita.
"Sei seria?"
"Ti sembro una che scherza?" domando ridendo.
"In realtà sì" ride anche lei.
"Tu non dirlo però"Vedo Liam e lo chiamo.
"Ehi, donzelle"
"Ma davvero?" Non ci credo che lo abbia detto.
"Dai! Scema..."
"Io sono scema però intanto sei tu che chiami delle povere ragazze 'donzelle'"
In risposta mi tira una sberla dietro la testa.
"Oggi viene mio fratello Dylan a fare lezione. Non dire a nessuno chi è"
"E perché?" Ci pensa e... "Ma ti prego"
"È noioso qui" dico come se fosse una giustificazione valida, ma lui continua a guardarmi male."Di che parlate?" Chiede Ryan, seguito da Austin.
Ancora non capisco perchè mi abbia aiutato con Rose quando solamente la mattina mi aveva trattato come una merda.
"Oh niente. Stavamo parlando del fatto che ci sarà un nuovo prof. di ginnastica" introduce Jess.
"Speriamo che sia brutto. Almeno le ragazze si concentreranno meglio sulla ginnastica e meno ad attirare la sua attenzione" borbotta Austin.
"Mi spiace deluderlo..." Dico sottovoce a Liam, che ridacchia di rimando.
"Tuo fratello è troppo figo"
"Ehi!" lo ammonisco. È pur sempre mio fratello.Le lezioni passano tra le occhiatacce da parte di Rose, le chiacchierate con Jess e le battutacce di Liam, compensa il fatto che Ryan sia qualche banco in là, troppo facile non avere qualcuno che ti fa battute scadenti continuamente.
Arriva la pausa pranzo e cerchiamo un tavolo libero.
Dopo un po' vedo che ci stanno raggiungendo anche Ryan e Austin. Non che mi dispiaccia la compagnia di Ryan, ma doveva venire per forza anche quell'altro?È il suo migliore amico...
Non capisco come, dove, quando e perchè!
Austin's POV
Sto andando in mensa col mio solito gruppo quando vedo Krystal, Jess, Alyson e quel Liam seduti ad un tavolo.
Voglio avvicinarmi il più possibile a Krystal per aggiungerla poi alle mie conquiste, come avevo già deciso quella sera tempo fa, ma non ne ho avuto tempo, da oggi ci lavorerò.
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𝑼𝒈𝒖𝒂𝒍𝒊 𝒎𝒂 𝒏𝒐𝒏 𝒕𝒓𝒐𝒑𝒑𝒐 [𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒕𝒂]
Romance[IN REVISIONE] Non lasciatevi ingannare dalle apparenze. TRAMA: Krystal si trasferisce da Londra a Miami sotto richiesta di suo padre, ma non lo ha fatto per lui, lo odia, piuttosto per se stessa, per dimenticare tutto quello che è successo a Londr...