29.Persi

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"Mi spiace, per Liam e Dylan intendo" dico una volta usciti dalla porta, sicura di non essere sentita da nessuno.
"Si vede che tengono a te, sono del tutto giustificati" mi sorride.
"Mi scuso comunque" dico un po' in difficoltà.
"Va bene " ridacchia.

"Sei stato bene oggi?" Dico dopo un po', per fare conversazione.
"Si, mi aspettavo peggio, ma mi ha aiutato a smollare i nervi" dice con tono normale.
"Eri nervoso?"
"Pensieroso" precisa, annuisco e nessuno vista più.

"Tu?" Chiede all'improvviso.
"Io cosa?" Rispondo confusa.
"Sei stata bene?"
"Sì, le ragazze sono molto simpatiche e buone amiche" sorrido.
"A Londra non ne avevi?" Mi fa curioso.
"Avevo solo Anne per amica e sai come é finita, gli altri erano tutti amici maschi" dico alzando le spalle e lui annuisce.

"Com'è avere solo amici dell'altro sesso?" Chiede guardandomi negli occhi.
"Strano, ma dipende dal tuo carattere, io mi adatto a tutti, ma non mi sarebbe dispiaciuto avere amiche femmine, sai...per parlare di ragazzi, truccarsi e farci acconciature strane... é ridicolo lo so" dico lasciandomi andare un po'.
"Non credo invece" dice alzando le spalle
"Davvero?" Chiedo stupita
"Già. Con Liam non hai fatto cose così?" Chiede un po' ironico
"Solo perché é gay non vuol dire che sia uguale a una femmina" dico ridacchiando
"Hai ragione" ride.

"Non avevo solo Liam, avevo il ragazzo di cui sai" dico abbassando lo sguardo
"Quello in coma?" Chiede, lascio stare il suo poco atto e rispondo
"Esatto, la sua perdita é stata dura" confesso, anche se ormai lo sa bene
"Non l'hai del tutto perso, essere in coma non vuol dire essere condannati" questa frase per quanto semplice un po' mi tira su
"Hai ragione, ma dopo quasi due anni..." Vorrei tanto piangere al solo pensiero
"Dorme, sta semplicemente dormendo, ok?" Mi blocca e si mette davanti a me
"Non piangere" dice guardandomi dispiaciuto
"Non lo farei comunque" mi guarda interrogativo
"Ho fatto una promessa" spiego
"Cioè che non avresti più pianto?" Annuisco
"Pensa che avevi Dylan, Alyson e la tua famiglia" continua
"Dylan é stato molto importante, con Alyson invece non avevo un rapporto d'amicizia, più uno di sangue che altro, e in quel periodo mio padre era già andato via da un pezzo e mia madre non era mai a casa per lavorare e guadagnare di più" racconto
"Mi spiace" dice
"Perché me l'hai ricordato?" Chiedo
"Già, ma anche perché non ti ha aiutato" dice, il suo sguardo ricorda tanto quello di un cucciolo
"Non preoccuparti" istintivamente gli bacio la guancia.

"Certo che potevano arrangiarsi invece che mandare noi due alle 22.00 di sera a prendere una torta!" Mi lamento ridendo
"Come se in questa zona ci fossero minimarket" borbotta Austin
"Come?!" Chiedo
"Hai capito, manca un bel po' per arrivare al primo minimarket" non ci credo
"E come facciamo?!" Chiedo spazientita
"Mettiamo il navigatore" risponde semplicemente, prende il telefono e digita 'minimarket' sul motore di ricerca.

"Per di là" inizia a fare strada seguendo le indicazioni del navigatore
"Sbrigati, ché dal cielo che c'è é sicuro che piove" dico io un po' preoccupata
"Mancano pochi minuti" mi dice, dopo un po' inizia ad imprecare
"Ma che cavolo...? No! Perché?!"
"Che é successo?" Chiedo preoccupata
"Non c'è più segnale" dice con tono sconfitto
"E hai idea di dove siamo?" Chiedo
"Siiiiii...no" ora lo strozzo
"Ok, che facciamo?" Chiedo.
Inizia a piovere.

"Oh ma andiamo!" Urlo frustrata, la pioggia é molto forte e in poco si formano delle pozzanghere sull'asfalto.
"Vieni" Austin mi prende per mano e mi porta sotto una fermata del bus
"Non passano bus a quest'ora" gli faccio noto
"Lo so cretina, ma almeno siamo riparati un minimo dall'acqua" non ci avevo pensato.

Il posto é decisamente isolato, sono presenti lampioni ogni 10 metri e non ci sono case da nessuna parte, la classica stradina di periferia inquietante.
"La domanda di prima rimane: che facciamo?" Ripeto
"Non lo so, però credo sia meglio aspettare che si calmi il tempo" risponde guardando il cielo.
"Tra un po' se continua così si spegneranno anche i lampioni, vieni qui" mi fa posto vicino a lui e accende la torcia del telefono.
"Per quanto dovremmo stare qui?" chiedo
"Aspetta, quello é un sentiero?" Dice lui indicando un punto davanti a noi, all'inizio non vedo bene ma scrutando attentamente ha ragione, c'è una stradina! e ora che ci penso meglio, non potevamo nemmeno continuare per questa strada dato che é interrotta da dei cartelli.
La stradina per cui é l'unica soluzione, dato che non sappiamo come tornare indietro alla villa, non vedendo nulla.

𝑼𝒈𝒖𝒂𝒍𝒊 𝒎𝒂 𝒏𝒐𝒏 𝒕𝒓𝒐𝒑𝒑𝒐 [𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒕𝒂]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora