Capitolo 19

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Non sempre dobbiamo vivere la verità e la realtà delle cose. Molto spesso ci sentiamo un magone dentro, un peso che ci opprime nel petto e che non ci permette di respirare bene come vorremmo. Lo senti dentro te stessa e sai che la verità può solo disruggerti, ti basta capirlo ancora prima di saperlo. Senti che qualcosa non va, senti che presto una bufera si abbatte su di te e non puoi evitarla perchè sai che ormai è arrivata. E' come qualcosa che ti distrugge dentro e ti logora. Vorresti saperlo e non vorresti saperlo perchè una volta scoperta la verità sai che ti annienterà. Hanna non era pronta a sapere la verità, aveva paura di perdere tutto di nuovo. Proprio ora che la sua famiglia stava crescendo, lui sembrava essere tornato a distruggere tutto.

Appoggiò la testa allo schienale della poltrona e e si portò le mani sul ventre. Il suo telefono emise un beep e trovò un messaggio da parte di Chanel: "Posso chiamarti?".

Non rispose e la chiamò direttamente.

<<Ciao sorellona come ti butta?>>, esordì Chanel.

<<Ehi Chanel>>, mormorò Hanna.

<<Cos'è questo tono di voce? Stai bene?>>, chiese con tono preoccupato.

Hanna chiuse gli occhi e sentire la voce di Chanel la commosse scoppiando in lacrime.

<<Hanna mi spaventi, perchè stai piangendo?>>

<<Scusami, non volevo>>, disse tirando su col naso.

<<Non dirlo nemmeno per scherzo. Che succede?>>

<<Non lo so. Non c'è nulla che va bene>>, continuò tra le lacrime.

<<Che vuol dire? Hai problemi a lavoro o il bambino sta male? James?>>

Hanna scosse la testa e si chinò a prendere un fazzoletto dalla borsa. Ci soffiò il naso e lo gettò nel cestino sotto la scrivania. <<No va tutto bene. Sia il lavoro che i bambini. Stanno bene>>

<<E allora? Non capisco!>>, disse Chanel.

<<Penso che Luke mi tradisca. Troppe cose me l'hanno fatto capire e adesso ho avuto la conferma>>

Sentì Chanel imprecare, <<Ne sei sicura?>>

<<Ho trovato la sua camicia sporca di trucco. E' stato a Boston tre giorni per lavoro con quella Sam. Avrà ceduto lo so e quando ho provato a parlargliene, ha provato disagio tanto da non guardarmi negli occhi>>

<<Non ha motivo di tradirti! Aspettate un figlio!>>

Hanna tirò di nuovo su col naso, <<Oh si credimi che ce l'ha. Ormai litighiamo sempre e lui prova a difenderla in ogni discussione. Stamattina anzichè darmi un passaggio per evitare di farmi guidare visto che pioveva a dirotto, ha preferito dare un passaggio a lei. Devo avere altre conferme? Mi basta questo>>

<<Oh mio dio. Giuro che se vengo lì lo prendo a calci in culo>>

<<Cha non so che fare... ho paura a parlarne con lui. Ho paura che possa dirmi che è vero ed io rimarrò di nuovo sola>>

<Oh tu non sarai sola. Ci sono io e tutti gli altri. Vedrai che sistemerai la cosa>>

<<Ho sentito papi ieri, mi è sembrato sciupato dalla voce>>

<<Si è stato raffreddato in questi giorni>>

...........

Luke continuava a chiamare Hanna ma il suo telefono dava sempre occupato. Carter lo aveva intrattenuto fin troppo e per tutto il tempo lui era rimasto assente con la testa da tutt'altra parte: da Hanna e al collega dentro la macchina assieme.

Ricominciamo da noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora