Capitolo 23

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Al rientro dalle vacanze natalizie, dopo aver trascorso qualche giorno a Barcellona con la famiglia di Luke, tornarono ad occupare ognuno le loro vite. Il settimo mese per Hanna si presentò più sfiancante della precedente gravidanza. Cominciava a sentire pesantezza e stanchezza e le sue caviglie cominciarono a gonfiare a dismisura. Dopo aver recuperato il sonno a causa del fuso orario di tre paesi diversi, scese dal letto lasciando Luke dormire beatamente. Dopo aver controllato James, scese in cucina e notò che erano appena passate le quattro del pomeriggio. Andò verso il frigo e si versò da bere un succo di frutta. Dall'altra parte della stanza, sentì la suoneria del cellulare di Luke provenire dal divano. Lo trovò in mezzo ai cuscini e non appena lesse il nome di quella donna, rispose senza pensarci.

<<Cosa vuoi?>>, disse dura.

<<Oh ciao Hanna. Sto cercando Luke>>

<<Mi dispiace ma sta dormendo>>

<<Oh va bene. Potresti dirgli che lo aspetto tra un'ora al solito posto?>>, chiese la gatta morta dall'altra parte. Hanna strinse i denti e sospirò. <<No Sam. Lo studio è chiuso e aprirà domani, per qualsiasi cosa può aspettare a domani. Mio marito non è il tuo fattorino personale>>

<<A dire il vero mia figlia gli ha fatto un regalo e voleva vederlo per darglielo. In quelle occasioni che è stato a casa mia se n'è innamorata subito>>

"Era stato a casa sua?". Il moto di gelosia si era nuovamente impossessato di lei.

<<Beh mi dispiace, ma non può essere. Ciao>>, riattaccò senza farla replicare e prese un lungo respiro per calmarsi. Questa donna era proprio insopportabile, sbuffò e salì le scale per andare al piano di sopra. Andò da Luke che ancora dormiva e si mise seduta sul letto. Voleva parlare con lui, sapere se davvero lui era stato a casa sua. Lo scosse dalla spalla ma lui sembrò in coma senza recepire nessun segnale. Lo fece ancora e stavolta aprì gli occhi. Li sbatté e mise a fuoco l'immagine di sua moglie che lo guardava. <<Che succede?>>, domandò con la voce impastata dal sonno. <<Hai detto che devo parlare con te di ogni cosa prima che io mi faccia i miei soliti e inutili film mentali giusto?>>. Luke capì che stava per chiedergli qualcosa di serio così si tirò su a sedere e guardò sua moglie annuendo. <<Ha chiamato Sam e mi ha detto che vuole vederti tra un'ora al solito posto>>, mormorò Hanna. Luke assottigliò gli occhi e inarcò un sopracciglio. <<E quindi? Io cosa c'entro?>>, disse lui.

<<Devi andare da lei?>>, disse lei mordendosi il labbro inferiore. <<Non esiste. Io non devo andare da nessuna parte. Lo studio riapre domani e ne parleremo domani>>, rispose lui.

<<Ha detto che è per sua figlia, ci teneva a darti un regalo perché si è affezionata a te per tutte le volte che sei andato a casa sua>>, mormorò Hanna. Teneva gli occhi fissi sui suoi per cercare di capire cosa ci fosse dietro a quella chiamata, ma in quegli occhi leggeva solo smarrimento e confusione. <<Io non sono mai andato a casa sua. Le ho dato qualche passaggio ma non sono mai sceso dalla mia auto>>, e sembrò sincero secondo Hanna. Annuì e Luke la tirò verso di lui abbracciandola. <<Hai fatto bene a parlarne con me. Mi credi?>>, mormorò lui tra la sua spalla e il suo collo mentre la riempiva di baci rumorosi.

<<Si>>, sussurrò lei ricambiando il suo abbraccio. <<Perché non andiamo da Lys e Simon? I ragazzi sono tutti lì e Ryan e Liz sono tornati per le vacanze natalizie. Domani ripartiranno e vorrei salutarli>>

<<Certo. Mi preparo, tu controlla James e se non si sveglia, lo faccio io>>

<<No, non svegliarlo poi piangerà senza fermarsi per un giorno intero>>

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