Luke rimase a guardare il soffitto aspettando che il sonno arrivasse e lo facesse catapultare indietro di circa un mese, quando erano ancora sulla barca a godersi il sole di Miami con gli amici e la sua famiglia. In un mese la situazione si era completamente capovolta. Prima vivevano giorni di spensieratezza e tranquillità con Hanna, carichi di passione a tutte le ore del giorno e adesso invece, da due giorni, la camera degli ospiti era diventata la sua nuova camera da letto. Hanna dalla sera del messaggio di Sam, lo aveva chiuso fuori. Non gli rivolgeva nemmeno la parola se non per dirgli di mettere il piatto nel lavello dopo aver finito i pasti. Gli lanciava sguardi omicidi e non rimaneva nella stessa camera con lui neppure se James le chiedesse di giocare con lui. Il giorno dopo non aveva detto nulla a Sam, proprio per evitare altre discussioni sia con sua moglie e soddisfazioni con lei. Si girò su un fianco e fece per chiudere gli occhi quando sentì James piangere. Si alzò di scatto e raggiunse la sua cameretta. Hanna era già lì a cullarlo ma non appena il piccolo vide pure suo padre entrare, stirò le braccia verso di lui.
<<Vieni qua con papà>>, disse lui prendendolo in braccio. Il piccolo sembrò calmarsi subito e Hanna li guardò abbracciati mordendosi le labbra. Lui sollevò lo sguardo verso di lei e si guardarono per un breve momento. <<Potresti metterti qualcosa addosso>>, disse lei vedendolo solo con un paio di boxer, come al solito il pigiama per lui non esisteva. Lui alzò gli occhi al cielo e quando stava per rispondere James lo chiamò. <<Papà letto>>, fece per metterlo nel suo lettino ma lui protestò. <<Con te nel letto>>. Si alzò e appena arrivò nel corridoio per portarlo nella camera degli ospiti con lui, James si scompose, <<No lì, ma con la mamma>>, disse lui imbronciato. Luke si diresse in camera da letto seguito da Hanna e si mise a letto con lui e Hanna dalla parte in cui stava già dormendo prima. Il piccolo rimase con le braccia attaccate al collo di Luke e lui gli diede tanti teneri baci sulle guance finché non sentì il respiro di James farsi sempre più regolare. Hanna osservava come lui calmava suo figlio e lo fece riaddormentare con quel gesto così dolce. Avrebbe voluto essere lei al suo posto. Le mancava l'affetto di suo marito e odiava la situazione che si era venuta creare. Lui che difendeva quella donna e non sua moglie. Lui che era rimasto zitto per due giorni e si era lasciato trasferire nell'altra stanza senza dire nulla. Lui che la guardava per tutto il tempo con quegli occhi neri come topazi e non diceva nulla. Sentì una morsa nel suo cuore e prima che scoppiasse a piangere davanti a lui, si girò e gli diede le spalle. Luke guardò la sua camicia da notte alzarsi quando fece per girarsi e frenò l'istinto di caricarla sulla spalla e portarsela in un'altra stanza.
Questa situazione cominciava a pesargli e sentirsi ignorato da lei lo feriva più di qualunque altra cosa. Si diede la colpa per essere stato così stupido da rovinare di nuovo le cose, ma adesso era diverso; erano sposati e avevano un figlio e un altro in arrivo e questo non era sicuramente un bel modo di affrontare una gravidanza e tanto meno un matrimonio. La sua mancanza di fiducia lo aveva fatto innervosire, ma anche lui avrebbe dovuto tenere a freno la lingua a lavoro e soprattutto non avrebbe dovuto concedere più confidenza a Sam oltre quella necessaria per il lavoro.
Si alzò dal letto e anziché tornare nella camera degli ospiti, andò verso la finestra e guardò il cielo nero. Della luna, si vedeva solo una piccola striscia di lunetta in crescita. Si voltò di scatto e incontrò gli occhi di Hanna. Girata su un fianco rivolta verso di lui, teneva il viso appoggiato su una sua mano e l'altra mano appoggiata sul suo ventre.
Lentamente la raggiunse e tese una mano verso di lei e dopo un po' lei afferrò la sua mano alzandosi dal letto parandosi davanti a lui. Le spostò una ciocca di capelli e lei chiuse gli occhi al contatto con la sua pelle.
<<Mi manchi>>, bisbigliò lui.
Hanna riaprì gli occhi incontrando i suoi. Appoggiò la testa sul suo petto e lui la strinse forte facendola aderire perfettamente al suo corpo come se in quell'abbraccio lei avesse potuto entrargli dentro e rimanere nella sua anima come aveva promesso di fare quando la sposò. Hanna alzò lo sguardo verso di lui. << Mi sei mancato anche tu. Adesso baciami ti prego>>, lo pregò lei e lui non se lo fece ripetere due volte.
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Ricominciamo da noi
Chick-Lit#Sequel di "Ricominciare insieme a te". La avventure di Hanna e Luke non sono finite. Un matrimonio, un bambino di quasi due anni e uno in arrivo. La loro felicità sprizza da tutti i pori ma non sempre la vita è fatta di rose e fiori. Spesso si ritr...