Nel cuore della notte Hanna si svegliò di soprassalto con un forte senso di nausea. Si voltò verso di Luke che dormiva nella sua solita posizione ovvero a pancia in su e con un braccio dietro la testa e una gamba sotto l'altro ginocchio e la testa rivolta leggermente verso sinistra. Hanna pensò che era una posizione veramente scomoda per dormire ma lui ormai ci dormiva da quando lo conosceva in quel modo. Pensò alla discussione avuta prima di addormentarsi, non lo vedeva così arrabbiato da parecchio tempo e non si aspettava una simile reazione. Era stata male per tutto il giorno per quella assurda telefonata e lui le si era scagliato contro impedendole di farsi gli affari suoi. Suo marito erano affari suoi!
Sapeva che la donna al telefono fosse quella sua nuova collega e sapeva che lo aveva fatto di proposito. Cominciava ad odiarla a questa e soprattutto adesso che sarebbe stato fuori con lei per due giorni. E se anche da Boston ricevesse chiamate come questa? Se lei ci provasse in continuazione fino a farlo cedere?
Si alzò dal letto e si avvicinò alla grande finestra della loro camera che dava sul giardino. Osservò la piscina piena con dei giochini d James che galleggiavano. Da un lato c'era una piccola aiuola di fiori piantati da lei. Poteva distruggersi tutto quello che avevano creato assieme negli ultimi due anni per colpa di una estranea? Il senso di nausea cominciò a farsi più forte e poggiò una mano sul petto facendo respiri profondi, ma ogni tentativo fu vano e andò subito a rimettere in bagno. Luke sentì dei colpi di tosse nel sonno e aprì gli occhi accorgendosi della parte del letto vuota accanto a lui. Fuori era ancora buio pesto e dalla porta del bagno della loro camera, c'era uno spiraglio di luce. Sentì di nuovo Hanna tossire e si alzò raggiungendola, aprì leggermente la porta e la trovò china sul bagno. Si avvicinò a lei e le spostò i capelli. Hanna si rialzò, si lavò il viso e bevve un po' d'acqua. Incrociò il suo sguardo nello specchio <<Non volevo svegliarti>>, mormorò lei. Luke sbuffò e le prese la mano <<Andiamo a letto forza>>. Si mise seduto sul letto attirando Hanna verso di lui per poggiare la testa nella sua pancia. <<Non mi hai svegliato tu, ma questo piccolo esserino qui dentro che fa stare male la sua mamma>>, disse lui dandogli un bacio sopra la camicia da notte. Poi si sdraiò portandosela addosso. <<Stai meglio?>>, chiese e lei per risposta annuì. <<Intendevo a quello che è successo prima>>. Le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e con l'altra mano la fece scivolare lungo il suo corpo. <<Non lo so Luke, questa cosa non mi piace e sento un brutto presentimento>>
<<Non ci succederà niente. Non pensare male>>, rispose lui dandole un bacio. <<Non sap...>>, non la fece finire perché la baciò e ribaltò le posizioni senza darle più modo di replicare.
Il giorno dopo erano entrambi a lavoro e Hanna stava compilando dei moduli e nel frattempo organizzava la desta di compleanno di suo figlio. Le arrivò una chiamata da parte di Luke e sperò solo di non sentire la stessa cos ache aveva sentito il giorno prima. <<Luke?>>
<<Hanne senti mi sono accorto di essere venuto a lavoro senza patente, l'avrò dimenticata sicuro e devo andare fuori città per lavoro, potresti portarmela per favore?>>
<<Devo andare a casa e portartela, va bene okay. Ci impiegherò un po'.>>
<<Devo partire verso le due, ci riesci?>>, Hanna guardò l'orologio ed erano le undici. <<Certo vado e torno>>
<<Grazie amore>>, rispose lui e Hanna percepì il suo sorriso. Adorava quando la chiamava così. <<Di niente a dopo>>, chiuse e si preparò ad andare via. Impiegò circa un'ora per andare in periferia e poi tornare in città. Parcheggiò davanti lo studio legale con la nuova targa fuori che indicava la nuova società ed entrò. Salutò la segretaria che conosceva ormai da un po' di anni e mentre si dirigeva nell'ufficio di Luke, vide uscire Sam che le lanciò un'occhiata e fece per sistemarsi la gonna. Entrò senza bussare e trovò suo marito che sfogliava degli articoli nell'archivio. <<Ehi eccomi qua>>. Luke alzò la testa di scatto e guardò Hanna bellissima come sempre. Indossava un tubino blu con una giacca bianca e scarpe tacco dodici come sempre blu. La raggiunse e la baciò. <<Se mi accogli sempre così, cercherò di venire più spesso allora>>, disse lei cingendogli il collo.
<<Puoi venire tutte le volte che vuoi, soprattutto se ti presenti con queste scarpe>>, Hanna alzò gli occhi al cielo. <<Sei sempre il solito.>>
Ad un tratto aprirono la porta e Hanna si staccò rapidamente come se venisse colta su un fatto, ma era con suo marito, non c'era nulla di male.
Sam entrò senza bussare e li guardò con aria indifferente. <<Luke devi firmarmi questi>>, disse mettendo i fogli sulla scrivania. <<Non si usa bussare qui dentro?>>, disse accigliata Hanna. Sam si voltò a guardarla <<Oh ci sei tu scusami non ti avevo notata>>.
<<Certo come se fosse normale che mio marito si baci in ufficio con chiunque tanto da non farci caso, no?>>
<<Non ho detto questo, ma non ti ho vista>>
<<Mi hai vista arrivare>>
<<Okay basta, Sam lascia quei fogli e vai via e cortesemente la prossima volta vedi di bussare.>>
<<Hai ragione scusami. Torno più tardi>>, rispose uscendo. Hanna lo guardò torva e lui sentiva il suo sguardo addosso come se fossero due laser a perforagli la pelle. <<E poi dovrei credere che quella maledetta telefonata non sia stata fatta da lei?>>, Luke la guardò e sospirò.<< Ne abbiamo già parlato. Adesso basta, parlerò con lei ma tu stai tranquilla.>>
<<No che non lo sono! Non mi ha salutata apposta nel corridoio e adesso entra pure senza bussare, evidentemente è abituata a questo. Le hai dato tu il permesso di comportarsi in questo modo!>>, sbottò irritata. <<La vuoi smettere di fare la moglie gelosa e puoi avere più fiducia in me? Mi stai dicendo di non fidarti e credimi, mi sta dando parecchio fastidio>>
<<Ah io ti sto dando fastidio? Lei che fa la gatta morta no eh?>>
Luke guardò l'orologio.<< Devo andare adesso se non ti dispiace ne riparleremo stasera a casa>>.
Hanna lo guardò e per poco lo strozzò con le sue stesse mani. Annuì senza dire nulla e uscì fuori da quell'ufficio alla velocità della luce. Se avesse potuto strozzarla con le sue mani lo avrebbe fatto e poi avrebbe messo le mani addosso a Luke lo avrebbe fatto a pezzi. Osava addirittura difendere quella stupida. Avrebbe dovuto fidarsi? Si.
STAI LEGGENDO
Ricominciamo da noi
Chick-Lit#Sequel di "Ricominciare insieme a te". La avventure di Hanna e Luke non sono finite. Un matrimonio, un bambino di quasi due anni e uno in arrivo. La loro felicità sprizza da tutti i pori ma non sempre la vita è fatta di rose e fiori. Spesso si ritr...