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T.

"Bacio! Bacio! Bacio! Bacio! Bacio!"

Le mie orecchie non sentono altro. Eppure Henrik mi si era avvicinato solo perché aveva l'accendino per accendere le candeline. Ma i nostri amici non sono d'accordo, loro vogliono qualcosa di più. C'è la confusione più totale e il buio, la luce è davvero soffusa e viene dalle altre stanze. La playlist accuratamente scelta da Rumen va avanti da ore.

Henrik mi guarda quasi per chiedermi il permesso per fare davvero ciò che i nostri amici richiedono. Mi perdo nei suoi occhi azzurri che brillano alla luce delle candeline. Mi ero quasi arreso all'idea che non sarebbe venuto oggi. Che avrebbe preferito rimanere con suo padre e la sua ragazza in mezzo a quel verde perfetto.

Un attacco di rabbia mi sale mentre penso che sarei dovuto esserci io lì con loro. Per questo non l'ho invitata, per rabbia, per gelosia, per nervosismo. Invitando solo Henrik non ero convinto sarebbe venuto. Appena l'ho trovato fuori dalla porta non sono riuscito a fare altro che spalancare gli occhi, mentre lui mi sorrideva. Sembrava davvero felice di vedermi. Sembra davvero felice di essere qui.

"Allora?", sussurra avvicinandosi ulteriormente a me.

Allora niente, ci baceremo, perché il pubblico lo vuole, perché io lo voglio, e perché penso che anche lui lo voglia. Conosco quello sguardo, so dove andremo a finire. Sento il cuore esplodere, il mio corpo tremare. Eppure dovrei essere abituato a baciarlo, ma invece no. Ogni volta è un'emozione diversa, e non riesco ad accettarlo. Per questo mi stacco violentemente, per questo non lo faccio durare troppo. Tanto so che è tutto una bugia.

Ma oggi è diverso, sono parecchio sbronzo e, a quelle incitazioni, l'unica risposta che riesco a dare è appunto quel bacio che tanto chiedono. Le braccia legate al collo di Henrik e poi un bacio bagnato. Il cuore e lo stomaco ricevono un pugno a vicenda, due, tre, quattro, mille. Non riesco a staccarmi oggi, e neanche Henrik sembra sul punto di mollare la presa. Alla fine è la cosa che desideravamo da tutta la sera. La verità è che stavamo per baciarci quando lo trovai sulla soglia della porta. O almeno ci stavamo per abbracciare, ma Marlon si mise tra noi. Lo afferrò dal braccio con un semplice, "SI! CI SERVIVA UN BATTERISTA!", portandolo via da me. Dovrei essere abituato. Tutti cercano di portarlo via da me, ma la cosa bella è che, in un modo o nell'altro, riesco sempre a finire da solo con lui. Siamo destinati a scontrarci nonostante tutte le avversità.

Fatto sta che mi limitai a sorridere mentre si mise a suonare con gli altri. Mi misi anche a cantare, sotto il suo sguardo attento. Mi sorrise di continuo. Penso che desiderasse stare solo con me quanto lo volessi io. Infatti esitò un attimo quando tutti andarono in sala a proseguire i festeggiamenti. Rimase seduto dietro la batteria, in attesa che andassi da lui. Cosa che feci. Mi sedetti sulle sue gambe, le braccia attorno al suo collo, la fronte contro la sua, gli occhi socchiusi. Ascoltammo il silenzio inframmezzato dal casino dell'altra stanza. Strofinai il naso contro il suo. Gli comunicai quanto mi fosse mancato e quanto fossi grato del fatto di averlo qui con me questa sera.

Il bacio stava arrivando, ma fummo, per l'ennesima volta, interrotti da Rumen, che, urlando il mio nome dall'altra stanza, mi costrinse a raggiungerli. Essendo il festeggiato era giusto stare in compagnia, e non solo isolato con Henrik.

Le ore passarono, ed ora eccoci qui, con la tensione sessuale alle stelle a causa dell'evento precedente, dietro alla batteria. Con quella voglia pazza di averci.

Sento i nostri amici urlare per il fatto che abbiano ricevuto il bacio che tanto volevano. Mi stacco leggermente strofinando piano il naso contro il suo. Lui sorride, quasi ridacchia divertito. Mi limito a fare lo stesso arrossendo.

"Esprimi un desiderio, Tarjei!", sbotta Carl.

Guardo le candeline, guardo la torta, guardo i miei amici, mi giro un secondo verso Henrik. Sento la sua mano afferrare la mia di nascosto.

"Vorrei rimanere cosi per sempre...", sussurro per poi soffiare con forza in mezzo agli applausi generali.

La festa riparte, ma molti dicono di volerla continuare in qualche locale. Mi fingo troppo sbronzo per poter uscire. In effetti è vero, non mi reggo in piedi, ho iniziato a bere alle 17.30 ed ora è mezzanotte.

La scusa sembra reggere, se ne vanno praticamente tutti. O forse no.

"Rimango io fino a quando non si addormenta, prima che cada e si faccia male."

"Va bene, Henrik. Se succede qualcosa chiama."
"Tranquillo, Rumen. E' solo una sbronza!", lo sento ridacchiare mentre chiude la porta congedandolo.

Mi raggiunge e si siede accanto a me sul divano. Apre le braccia e mi guarda. Non riesco a fare altro che un movimento automatico: tuffarmici all'interno.

Lui mi stringe forte e affonda la bocca tra i miei capelli.

La mia sbronza allegra ed eccitata inizia a trasformarsi, "P-pensavo che..."
"Non me la sarei mai persa. E poi...è stato divertente."
Alzo il viso e accarezzo la sua guancia. Premo le mie labbra contro le sue, lui approfondisce il bacio, come è solito fare. Mi lascia sdraiare perfettamente sul divano, sdraiandosi sopra di me. I baci si fanno sempre più violenti e necessari. Le mie mani scompigliano con forza i suoi capelli. Le sue mani si fanno strada sotto la mia maglietta, sfiorando la mia pelle.

Si, vorrei davvero che la situazione rimanesse cosi per sempre. Ma forse il mio cuore ha espresso un altro desiderio mentre soffiavo via la luce dalle candeline.

Forse ha desiderato essere di Henrik ancora una volta. O ancora mille volte. Forse ha desiderato di farci l'amore di nuovo. Di tremare sotto i suoi tocchi leggeri. Di far impazzire di piacere i miei sensi, come solo lui sa fare. Forse ha desiderato di farmi urlare fino allo sfinimento. Di morire assieme a lui più e più volte in questa nottata infinita.

Forse ha desiderato di amarlo e di lasciarsi amare, fingendo che anche stanotte non sia una bugia.

Henrik&Tarjei [Raccolta di One-Shots]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora