Smile at me.

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[Questa one shot nasce da una serie di cose, un po' perché sono stata a Roma, un po' perché una cara ragazza mi ha dato una mezza ispirazione per questa cosa, un po' per le foto uscite ultimamente, un po' anche per colpa di Call me by your name ahaha e un po' anche perché mi manca da impazzire scrivere dei miei amati T ed H.]

Smile at me.


H.

Roma.

Meravigliosa, eh?

Incantevole.

Quanti aggettivi le si potrebbe attribuire?

Probabilmente il doppio, pensando di starla vivendo in compagnia della persona amata.

Sono le 2.58, è notte fonda, e lui è...ubriaco.

Sarei bugiardo se non dicessi di esserlo un po' anch'io.

Si fa strada verso la Fontana di Trevi con uno sguardo preciso addosso.

"Non...non vorrai mica...farci arrestare, vero?", chiedo con quel briciolo di razionalità ancora presente in corpo.

"Non sei appassionato di cinema, Henke? Come potremmo non farlo? E poi...dov'è il tuo spirito d'avventura?"

"Notando la fine che hanno fatto le persone che, prima di noi, hanno rischiato con questa pazzia, non credo di avere molta fiducia che a noi andrà meglio."

Tarjei mi rivolge un ultimo sorriso, con tanto di alzata di sopracciglia, per poi scavalcare, facendosi spazio tra l'acqua della fontana.

Io mi guardo attorno preoccupato, avvicinandomi. Per ora la strada è deserta, però sono certo che ci siano delle telecamere.

"So a cosa stai pensando!", quasi urla il mio T, giocherellando con l'acqua, "Quindi perché non vieni qui e facciamo più in fretta possibile?"

Non so cosa sia stato: se la sua visione in mezzo all'acqua in stile Dolce Vita, l'alcool, o l'innamoramento profondo.

Scavalco a mia volta e mi metto a rincorrerlo per tutta la fontana. Sapevo che non mi sarebbe stato facile acchiapparlo, ma appena accade, ovviamente, si lascia andare, facendoci completamente cadere all'interno dell'acqua gelida.

Lo bacio. Lo bacio consapevole che sia l'unica cosa in grado di scaldarmi.

Lo bacio e lo tocco, sfioro i suoi indumenti bagnati, appiccicati alla pelle.

Lui mi stringe ciocche di capelli e sorride in quel bacio dolce e pazzo.

"Riusciresti a convincermi anche a buttarmi giù da un ponte."

"Non sarei mai così estremo.", sussurra sfiorandomi la guancia col dito, "Baciami di nuovo."

Sono sempre stato un burattino nelle mani delle persone, sempre fin troppo facilmente condizionabile. Ma essere condizionato da Tarjei è qualcosa di diverso. I suoi condizionamenti mi rendono felice, mi fanno palpitare il cuore, mi regalano sempre emozioni nuove.

Più lo bacio e più mi accorgo che non vorrei smettere mai.

Più lo bacio e più mi accorgo quanto la paura di perderlo sia irrefrenabile, e mi costringe a stringerlo e baciarlo ancora più forte, con ancora più esigenza, con ancora più passione.

Perdo ogni traccia di razionalità.

Arrestatemi se volete.

Sparatemi.

Torturatemi fino a farmi morire.

Ma non vi permetterò mai di portarmi via l'essere più importante della mia esistenza.

-

"Metti via quella polaroid!!", lamenta, seduto sul ripiano davanti alla finestra.

L'hotel offre una vista favolosa, e direi che ci sarà utile, visto che, probabilmente, domani mattina avremo entrambi la polmonite.

"Eddai, sorridimi."

"Sei un idiota!!", sorride abbassando lievemente lo sguardo, per poi rialzarlo e guardarmi attraverso l'obiettivo.

"Come puoi essere così meraviglioso?", abbandono la macchina fotografica e mi protraggo verso di lui, regalandogli altri innumerevoli baci di questa nottata infinita.

Baci che da semplici si intensificano, fino a portarci a perderci d'amore, nel nostro letto di rose.

-

Mi sveglio per primo, sorpreso dalla strana luce pomeridiana che si fa spazio oltre le tende bianche.

Mi alzo lentamente, cercando di non svegliare Tarjei, accoccolato alle coperte.

Mi siedo al bordo del letto stiracchiandomi, rendendomi conto che, anche oggi, visiteremo Roma di notte. Ha un suo fascino, sembra anche migliore, senza quelle onde di turisti intenti solo a fotografarla, senza gustarne la reale bellezza.

I miei pensieri vengono interrotti da un bacino, a livello del mio inguine scoperto.

Tarjei è sdraiato storto, stretto con le braccia al mio bacino, intento a regalarmi baci, morsi, succhiotti, in quella zona particolarmente sensibile del mio corpo.

Mugolo leggermente con dolcezza, apprezzando il suo buongiorno.

"Cristo, mi conosci cosi bene..."

Alza il viso e mi sorride, "Sei felice, Henrik?"

Lo guardo riuscendo solo a sorridergli, con la bocca, con gli occhi, con il corpo.

"Sei radioso.", sussurra nuovamente, "Quando sei felice realmente lo si vede benissimo."

"Penso di non esserlo mai stato così tanto in vita mia."

Torna a regalarmi un ultimo bacino sulla coscia, "Ed io penso che non potrò mai più lasciarti andare lontano da me."

Henrik&Tarjei [Raccolta di One-Shots]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora