The truth.

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{Ci sarà una specie di cambio di scenario rispetto alle mie one shots a cui siete abituati di solito. Diciamo che questa one shot è più in stile #Evak e meno in stile pessimistico e distruttivo ahahah

Enjoyyyyy!

-Martina}


The truth.

T.

Stanco, stravolto, ma soddisfatto.

Barcollo fino a casa con una gioia immensa nel cuore.

Grease sta andando bene, anzi, Grease VA BENE.

Ogni tanto temo di non essere all'altezza.

Ogni tanto temo di essere stato chiamato a fare un determinato ruolo solo per il mio nome.

Ogni tanto temo di non essere chiamato per il mio talento.

Lavoro sodo, più degli altri.

Non mi fermo una volta uscito dal teatro, devo continuare a provare! Devo continuare a migliorare! Devo sentirmi realmente soddisfatto di me stesso!

Salgo sull'autobus, mi siedo.

Scorro l'ennesima foto di Henrik, Siv, suo marito e Lea, sul mio telefono.

Scorro l'ennesima foto e ridacchio soddisfatto: il mondo è fatto di persone davvero ingenue.

Il mondo pubblicitario, del gossip, funziona, appunto, perché è stupido.

Perché tutti credono a ciò che vedono, senza andare infondo, senza approfondire.

E nel frattempo io vivo con un paio di articoli fondati sul mio talento, sullo spettacolo da me diretto alla Nissen e su Grease.

E a me sta bene cosi.

Loro non sanno la verità.

Loro non sanno neanche che non vivo manco più coi miei.

Loro non sanno che ultimamente partecipo a meno party, vedo meno persone, mi butto addosso a meno gente sconosciuta.

Loro non sanno che sto girando la serratura di casa mia.

Loro non sanno che guardo a terra e noto quelle orrende scarpe rosse, completamente tagliuzzate e rese irriconoscibili, che Henrik ha indossato in una delle ultime foto pubblicate con Lea.

Loro non sanno che...

"Qualcuno è nervoso, stasera?", chiedo entrando, liberandomi dal giubbotto.

"Sono così stufo!!", quasi grida l'altra voce, proveniente dalla cucina, seguita da un tonfo.

Mi tolgo le scarpe, e con passo cauto cambio stanza, seguendo l'odore di cibo.

Lego le mie braccia ai suoi fianchi e appoggio il mento sulla sua spalla, facendo adempiere il mio petto alla sua schiena, "Da quando rompi le uova in questo modo? Guarda, è pieno di pezzi di gusci! Non sembri il figlio di una ristoratrice!"

Sospira, lasciando perdere la ricetta in programma. Punta le mani al ripiano e abbassa la testa.

Gli poso un lieve bacio dietro al collo, "Dai...che cosa c'è?", gli sussurro poi all'orecchio, nel modo più confortante e comprensivo possibile.

"È stata una vacanza orrenda, e sinceramente non mi andava di vederla di nuovo, per fare quelle foto da gemelli siamesi! Non è neanche credibile! I fidanzati che si vestono uguali sono...inquietanti da morire!"

Henrik&Tarjei [Raccolta di One-Shots]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora