"Ciao amore..."

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"Ciao amore..."


T.

"Ciao amore..."

Due parole, che fino a qualche tempo fa, avrei ritenuto normali, ma che oggi bruciano come non mai.

Osservo le pareti del mio camerino, distogliendo lo sguardo dalla sua figura.

"Come osi?", sibila la mia mente, mentre reagisce alla parola "amore".

Come può davvero chiamarmi ancora così dopo avermi abbandonato?
Come può riapparire sempre quando più gli pare e piace e stanarmi in questo modo?

Perché non riesco più a reagire violentemente a lui? A scagliarmi contro il suo corpo con paroloni e sberle?

Perché ormai mi viene solo da tremare e piangere? Perché ormai mi viene solo voglia di riappropriarmi del suo corpo, tenendolo stretto con la speranza che, questa volta, non se ne vada via mai più?
Perché sono ancora così stupido ed illuso?

Perché mi sono arreso all'idea che oltre ad Henrik non ci saprò mai più andare?
Perché mi sono arreso all'idea di volere solo lui nella mia vita, anche a costo di viverlo col contagocce?

L'amore mi ha reso schiavo, succube e debole. L'incubo che tutti avevano si è avverato. Tutto ciò che riesco a fare, ormai, è essere devoto alle sue comparsate improvvise. Vivendole come se non ci fosse miracolo più bello.

Pensavo che Grease mi avrebbe distratto a tal punto da dimenticare tutto, eppure no. Henrik torna, e torna proprio all'interno di quello che, pensavo, fosse il mio nuovo indistruttibile castello: Grease, il suo teatro.

Eppure no, Henrik Holm riesce addirittura a distruggere ed influenzare quel briciolo di distrazione che cerco nel lavoro.

Quando non c'è...è come se ci fosse: cerco il suo sguardo nella platea, girando per i camerini, cantando le canzoni. Ballando come se a vedermi, in sala, ci fosse solo lui.

Mi concentro, lo scorgo, mi dimentico di Lea, dei social, degli articoli di giornale.

Ricordo solo il nostro amore, che, per quanto sia diventato nocivo, appare sempre puro ai miei occhi.

Sto affogando sempre più, ed Henrik rimane costantemente quell'ultima bracciata che riesce a salvarti in quello che pensavi sarebbe stato il tuo ultimo respiro.

Ed allora ritorno in superfice, con sorpresa e fiatone.

Ed allora ritorno a baciarlo, con insistenza, accorgendomi che anche lui prova la stessa esigenza.

Che io sia la sua bambola? Forse, è probabile, ma non ho più alternative.

Potrò vivere milioni di storie da una notte e via, o anche alcune poco più importanti, ma l'intensità, la purezza, l'esigenza, la bellezza, di quella che ho con Henrik, nessuno mai potrà eguagliarla.

Henrik&Tarjei [Raccolta di One-Shots]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora