"Attrazione principale."

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"Attrazione principale."


T.

Entro in casa devastato, la notizia si è sparsa a tutti non parlano d'altro. Le mie email stanno esplodendo. La mia agente dice che è tutto ok, eppure sto vivendo con questa terribile ansia da ore.

Voglio vedere solo una persona in questo momento.

Voglio che la sua presenza mi rilassi i nervi, come è solita fare.

Scrivo un messaggio ad Henrik: "Vieni da me, ti prego."

Risponde con una velocità assurda, non me l'aspettavo, pensavo fosse al lavoro: "Che è successo? Ho letto su internet stamattina delle cose strane. Stavo per chiamarti. Tutto bene?"

"Ti aspetto sotto casa mia, ti prego..."

"Sto arrivando T, stai tranquillo."

Sorrido. Lui c'è sempre. Nonostante il mio essere stronzo e apatico la metà del tempo, lui è sempre pronto a districare tutti i nodi del mio animo. E' sempre pronto a rialzarmi quando cado. E' sempre pronto a farmi tornare in superficie mentre affogo.

Scendo le scale di casa e mi appoggio al portone. Socchiudo gli occhi e lascio andare un respiro profondo. I passanti camminano senza darmi attenzione, cosa che amo in modo particolare. Mi piace questa pace, mi piace non essere riconosciuto, mi piace essere uno dei tanti, qualche volta. Il telefono giace sul comodino in camera, l'ho lasciato lì apposta, voglio la pace più totale adesso.

Sento il rumore di qualcuno che corre. Manco il tempo di riaprire gli occhi e mi ritrovo Henrik davanti. Ha il respiro corto, il viso leggermente arrossato.

"N-non...c'era fretta."
"Ero preoccupato."

Lo tiro dal giubbotto facendolo entrare dentro al portone con me, lascio che la porta si chiuda e mi stringo a lui facendo passare le mani all'interno della sua giacca aperta. Gli accarezzo la schiena coperta dal maglione. Respiro profondamente il suo odore. Va tutto bene, va tutto bene, va tutto bene...

Continuo a ripetermelo nella testa.

"Va tutto bene, Tarjei. Va tutto bene, stai tranquillo.", dice Henrik in un sussurro, saldando ulteriormente la presa. Una mano sulla mia nuca, mi accarezza i capelli e mi preme leggermente la testa appoggiata tra il suo collo e la sua spalla. L'altro suo braccio attorno alle mie spalle. Sono incastrato a lui e non c'è niente di più bello e rilassante di questo.

"Lo so...è stato...un comportamento da prima donna...", dico con voce angosciata tenendo la testa ben premuta sotto il suo collo, gli occhi socchiusi.

"Beh, dipende dalla motivazione principale."
Strofino piano il mio naso sul suo collo, lascio andare un respiro soffiando su di esso, credo che quelli sul corpo di Henrik siano brividi. Cerco di concentrarmi sulla nostra discussione.

"Ero...sempre...al centro dell'attenzione. Avevo...telefoni puntati addosso ogni secondo. Mi hanno...anche costretto a fare quel mini pezzo rap del cazzo, di cui non avevo minimamente voglia. Mi truccavano manco fossi Moira Orfei...non...si sforzavano neanche minimamente a farmi sentire a mio agio. Non mi sono mai sentito cosi...fuori posto. Le ragazze poi mi...stavano attaccate, troppo attaccate, cioè...avevo...avevo bisogno d'aria ogni tanto, ma ogni scusa era buona per fare un cazzo di video o una cazzo di foto. Non mi sentivo su un set, non mi sentivo su un luogo professionale. Mi sentivo...l'attrazione principale di un circo...con tanto di rullo di tamburi."

"Direi che la motivazione è più che valida. Sembrava anche a me un po' assurdo tutto questo...sfruttare la tua figura..."
"Il problema è che non siamo certi che sia cosi. Non posso esporre questa mia frustrazione...non posso criticare questa cosa, alla fine se fossi stato più...un tipo aperto come te...avrei vissuto la cosa con il sorriso."

"Hai una personalità particolare, Tarjei, lo sappiamo, ma ogni volta che provi situazioni di disagio allontanarsi è la cosa migliore, devi viverle bene le cose, non male. E' il nostro mestiere, ed è bellissimo, ma non può diventare fonte di ansie di questo genere. Se non ti senti a tuo agio con qualcuno allontanarlo è naturale."

"Spesso...spesso mi chiedo se...riuscirò mai a provare nuovamente, ma in altri progetti, quel livello di agio che provo quando sono con te o...sul set di Skam in generale."

"Lo spettacolo a teatro sta andando alla grande, no?"
"Si, si, quello è assolutamente fantastico."
"Allora non devi preoccuparti, perché ci saranno altrettanti posti dove potrai sentirti a tuo agio. Hai fatto un'esperienza negativa ma può capitare, non buttarti giù completamente in questo modo."
Alzo finalmente la testa e lo guardo. Appoggio la fronte alla sua tempia, abbasso lo sguardo lasciando che la mia mano vada in ricerca della sua. La stringo. Le nostre dita si intrecciano.

"Tu...sai sempre cosa dire...", sorrido imbarazzato, "Tu sai...sempre cosa fare con me."

Sorride, "Io e te ci siamo aperti completamente tra noi. Io ti ho...affidato le mie paure, i miei timori, tu hai fatto lo stesso con me. Siamo liberi perché...non c'è niente dell'altro che non sappiamo o che non riusciremmo a comprendere. Abbiamo un rapporto molto sano."
"Il nostro rapporto è essenziale per me."
"Anche per me."

Mi posa un leggero bacio sulla guancia, "Ok, andiamo, prendiamo un gelato, vedrai che ti tirerai su."
Annuisco in silenzio aprendo la bocca in un sorriso. Henrik lascia la mia mano per far passare il suo braccio attorno alla mia spalla.

Usciamo dal portone.

Esco stretto a lui consapevole che questa giornata non potrà far altro che migliorarsi da adesso in poi.

Henrik&Tarjei [Raccolta di One-Shots]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora