Semplicemente.

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Semplicemente.

T.

"Hey Tarjei, devi assolutamente venire a vedere!!", la voce di Rumen mi risveglia, mentre sorseggio della birra in bagno, in compagnia di David, Shaun, ed altri.

Corrugo le sopracciglia spingendo in avanti la porta, e tornando nella vita accesa del locale.

È come un abbaglio, non mi serve concentrarmi nel mare di corpi.

Potrebbe anche smetterla di camminare a rallentatore nei miei pensieri!!

Alto, bello da far schifo, smagliante, mio.

Quando me lo ritrovo a pochi centimetri di distanza sento la gola secca, e con un assurdo bisogno d'acqua.

"Hey."

Mi sorride mentre io riesco solo a sprofondare nei suoi occhi.

"H-Hey-y.", mi sgranchisco la voce abbassando lo sguardo, devo assolutamente riprendere il controllo di me stesso.

"Che ci fai qui, Henrik?", urla David alle mie spalle, raggiungendoci e regalandogli una pacca amichevole sulla spalla.

Lo sguardo di Rumen è più ostile, meno rilassato. So cosa pensa di Henrik, ormai, e so che non gli fa piacere averlo qui tra noi.

"Passavo di qui...", ridacchia Henrik in risposta a David.

"O fai il geloso quando ti fa comodo.", s'intromette Rumen in tono gelido.

Il viso di Henrik s'irrigidisce nella mia direzione.

Io sono paralizzato, per la prima volta non so che fare.

Sono al settimo cielo nel sapere che Henrik sia in un locale assieme a me, ma dall'altra parte so anche che Rumen ha ragione: Henrik appare nella mia vita SOLO quando teme che io possa andare a letto o baciare qualcuno che non sia lui.

"Beh, notizia dell'ultima ora, Henrik Holm: Tarjei è qui per divertirsi con i suoi amici, ed è libero di fare ciò che vuole, non è mai stato una tua proprietà!"

"Rumen basta...", sussurro tirandolo indietro.

David intercetta la mia intenzione ed afferra Rumen, "Dai, amico, andiamo a prenderci un drink! Lasciamoli parlare! Tarjei non è più un bambino!", nonostante il tono scherzoso che usa, questa è la verità. Non sono più un cucciolo in cerca di protezione, non lo sono mai stato. È vero che davanti ad Henrik mi è difficile reagire, ma è anche vero che, in caso di necessità, saprei allontanarlo a dovere. Ed io non ho mai chiesto ai miei amici di mettersi in mezzo alla cosa che c'è tra me ed Henke. Tutte le volte che lo hanno fatto era di loro pura iniziativa.

Nonostante qualche resistenza di Rumen, il mio gruppetto si allontana. Guardo Henrik e lo incito a seguirmi. Mi sposto in una zona dove le casse non pompano troppo forte, mi appoggio il muro e incrocio le braccia, "Eri davvero geloso come diceva Rumen? Per questo sei qui?"

"In realtà sono qui per un altro motivo."

"E sarebbe?"

Posa la sua mano sul mio fianco, per poi spostarla lievemente ed afferrare la mia, "Andiamo a ballare."

Riduco gli occhi a due fessure studiandolo, "Ma è pieno di gente."

Lui si limita a sorridere e trascinarmi in pista. Inizia a ballare come un deficiente davanti a me, ed io non riesco a fare a meno che scoppiare a ridere rilassandomi, "Ti prego! Sei imbarazzante!"

"Sai cos'è davvero imbarazzante?", urla lui sopra la musica.

Scuoto la testa sorridendo, con gli occhi che, però, sprizzano di desiderio.

Posa entrambe le sue mani sui miei fianchi, in automatico socchiudo gli occhi, mentre il suo viso si avvicina vorticosamente al mio.

Mi bacia. In un locale pubblico, pieno di gente.

E non è un bacio qualsiasi, è un bacio...con la lingua.

Cioè...è un vero e proprio limone. IN PUBBLICO.

Afferro violentemente la sua maglietta e lo tiro, alla disperata ricerca di un appoggio, che trovo subito dopo.

Sto baciando il mio uomo, appoggiato ad un muro, con una birra in mano, in un locale pubblico e pieno di gente.

Sto baciando la persona che amo, e se qualcuno, qualche ora fa, mi avesse detto che sarebbe successo non ci avrei mai creduto.

Ero sicuro di passare una serata alcolica, abbracciato da labbra sconosciute, e invece sono qui, stretto alla persona che amo, col cuore che batte all'impazzata e l'adrenalina alle stelle.

Esiste qualcosa di più bello?

Neanche le mille nottate piene di sesso con Henrik possono superare questo semplice gesto.

Forse la mia felicità è questa: vivere Henrik in libertà, senza restrizioni, senza nascondigli, in ogni piccola sfaccettatura della mia vita.

Poterlo chiamare "il mio ragazzo", poter ballare con lui, poterlo baciare dove voglio e quando voglio.

Poterlo vivere, semplicemente.

Henrik&Tarjei [Raccolta di One-Shots]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora