Io e lui come nelle favole

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*Dal capitolo precedente*
Claudio non dice niente, Claudio lo bacia asciugandogli le lacrime amare.
Lì, nonostante tutto, su quel divano fanno l'amore.
Un incastro di passione, di rabbia passata, di amore.
Un incastro che potrebbe essere la soluzione al dolore che Mario ha sempre cercato.
Un incastro che potrebbe essere ciò che Claudio non aspettava ma ha sempre desiderato.

IO E LUI COME NELLE FAVOLE

//28 aprile//
Pov's Claudio

Domani sarà il compleanno di Mario, del mio cucciolo di panda. Ho organizzato un giorno favoloso, lo stupirò!
Devo fare attenzione però, il piede è ancora fasciato ed oggi abbiamo la visita di controllo, realmente ho paura perché ieri l'ho visto un po' strano.
<Hey Piccolo ci sei??> chiedo io prima di sistemarmi il ciuffo
<Si Clà, ce sono ce sono..> finisce e mi piomba davanti in tutta la sua bellezza.
I pantaloni eleganti neri cadono morbidi sulle sue gambe fin troppo magre. Indossa una t-shirt bianca che spunta da una camicia di jeans larga, la mia. Eh beh, i capelli sono sempre i soliti, con un ciuffo "arrogante" verso destra e scompigliati.
I suoi occhi come carboncini liquidi che riflettono il suo stato d'animo, ovvero un po' d'ansia e timore, risaltano sulla sua carnagione troppo chiara e pallida.
<Dai andiamo Cicci, siamo in ritardo..>  replico io sfiorando le sue labbra per un bacio casto
<Mhm Clà... sei proprio bono oggi...> finisce lui iniziando ad uscire di casa.

*all'ospedale*
Arrivati in sala d'attesa ci richiama subito un'infermiera molto bella.
Capelli ramati, lunghi e lisci.
Occhi neri come carboncini ma liquidi come due pozzi d'acqua.
Carnagione olivastra.
Altra e non molto magra.
Ne rimango affascinato e, girandomi, vedo che per il mio Mario è lo stesso.
<Buongiorno ragazzi, io sono Sara, è un piacere conoscervi, seguirò il sign.Serpa durante il suo percorso di riabilitazione, lei è?> inizia quella specie di angelo sceso in terra con voce dolce
<Piacere nostro, signorina, io sono il futuro marito del suo paziente..> finisco io aiutando il romano ad accomodarsi nello studio di Sara
<Allora Mario come va?> inizia quindi lei
<'Nsomma.. Ieri nun me sentivo molto en bolla> ridacchia Mario senza accorgersi del mio sguardo preoccupato al contrario della fisioterapista che se ne accorge
<E tu, Claudio, che ne pensi?> mi interroga lei
<Mhm.. Diciamo che sono un po' preoccupato, lui mi ucciderà ma ieri ha rimesso l'anima> faccio io gemendo a causa di una gomitata da parte del romano
<Ok, poi valuteremo anche questo, ma che ne dici se iniziamo subito con qualche esercizio?> chiede Sara retoricamente
*mentre la ragazza ed il romano fanno gli esercizi Claudio lo guarda incantato, ammirando il coraggio e la caparbietà del ragazzo*
<Allora Mario, dovrai fare questi esercizi una volta alla settimana e ci rivediamo tra un mese> ci inizia a congedare la ragazza <ecco il mio numero di telefono..> finisce lei

*a casa*
<Hey piccolo tutto ok?> chiedo preoccupato mentre lui si dirige verso il bagno.

Poi un attimo.
La porta scatta.
Chiuso a chiave.
Cosa diavolo succede?!
Mi accosto alla porta e sento dei gemiti misti a singhiozzi pesanti.
Mi sto preoccupando sempre di più.
Ma che diavolo mi sta nascondendo??
<Mario aprimi!> dico incazzato ma anche preoccupato
<Cazzo Mario guarda che sta merda di porta la sfondo eh!> urlo ancora più disperato ed è un attimo, un Click e mi trovo davanti ad una visione che nessuno vorrebbe vedere.
Mario è appoggiato a terra e sta tremando letteralmente, è pallido, quasi violaceo.
Sta singhiozzando e mi viene voglia di abbracciarlo.
Gli occhi sono rossastri, lucidi.
Le labbra sono gonfie e piegate in una smorfia.
Mi avvicino e lo aiuto. Inizia a vomitare di nuovo.
Lo reggo perché non sta in piedi e gli tirò leggermente in dietro i capelli.

Mario è lì, seduto contro la parete, in preda ad un imminente attacco di panico. 
Il viso scarno, sudato, il volto rigato dalle lacrime, l'assenza di forza e il respiro irregolare. Mi avvicino ancora di più pregandolo quasi di calmarsi, accarezzandogli la schiena.
<Io-io non ci riesco> replica tra le lacrime <Non dipende da me..>
<Lo so, lo so, tranquillo> cerco di tranquillizzarlo.
Prendo così la sua schiena tra le braccia, facendo attenzione al piede, stringendolo e cullandolo, il viso del romano che affonda nel mio petto. 
Rimaniamo fermi per minuti, minuti interminabili.
Io che continuo a cullare Mario e lui che lentamente si calma dalla crisi, il respiro inizia a farsi regolare, le lacrime cessano di scendere e il corpo si tranquillizza, smettendo di tremare.

Sembra un momento perfetto, uno di quelli  da fotografare.
Io e lui, come nelle favole.
Mi avvicino al suo volto e lo bacio.
Un bacio particolare.
Uno di quelli fantastici.
Un bacio che sa di tenerezza, di amore e di rabbia.
Un bacio che qualcuno interrompe.

*CLICK*
<Scusate idioti ma capitemi, ero venuto qua per parlare un po' con il mio migliore amico (ho le chiavi) e mi ritrovo davanti una scena del genere... come non posso fotografarlAHWAHWAHW..> mi giro di scatto e vedo Pini con una paperella in mano stile macchina fotografica
<Pini ma quanto cazzo hai bevuto se può sape'?!> fa Mario un po' adirato.
<Nah.. poco poco.. Ora io vi lascio ma prima mi metto una canzone..> esordisce uscendo Paolo.

*parte la musica*

"[...]
Mano al volante con l'altra ti tengo
dita e specchietti che tagliano il vento
rendi l'istante da impresso a reale
e non più digitale

Frammenti sfocati dispersi nel cielo
mentre parli di noi
respira chiudi gli occhi e scatta.
Riflessi infuocati filtrati dal cielo
mentre parli di noi
respira chiudi gli occhi e scuoti
la polaroid..
[...]

E tra le note di questa canzone forse un po' nostra ci addormentiamo sul divano.
Consapevoli di noi.
Consapevoli di tutto quello che abbiamo e che stiamo creando.
Consapevoli della nostra favola.
Innamorati e felici.
Perché forse la nostra storia è composta da Polaroid, da frammenti di Polaroid dispersi nel cielo.
Perché ormai noi due siamo incisi nel cielo tra le stelle su una Polaroid.
Perché siamo io e lui come nelle favole.
Tutto di più.
Nulla di meno.
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Hey Clarizzate,
Sono tornata! (E alla buon ora..)
Scusate il ritardo (ormai è d'obbligo) ma quando nun ce sono problemi con l'ispirazione che se tuffa en er buco nero stile Serpiko del mio cuore c'è na settimana che nun me fa respirare n attimo..
Poi, quando mi decido a scrivere, arrivano certe foto del Sona che Giuro, Maria nun c'ho parole (semi cit)
AH, che sbadata, GRAZIE GRAZIE GRAZIE!! Siamo a più di 9k letture e questo è un sogno che diventa realtà!!
Mai e poi mai avrei pensato di raggiungere tale traguardo, invece eccomi qui.
Quindi è tutto merito vostro se sono a questo punto.
La canzone che ho messo qui sopra è un pezzo di Polaroid di Riccardo Marcuzzo, una new-entry nel mondo della musica che (come avete già capito) mi fa impazzire, è il secondo classificato di Amici16!
Ho usato proprio lui perché qualsiasi suo inedito mi arriva al cuore. La sua voce mi fa tremare.
Vi piace questo capitolo??
E dopo un monologo nel senso del non senso che zecchini levate proprio vi lascio!
Alla prossima (speriamo presto🙈)
Bye bye
~sottountrenodinomeclario👨‍❤️‍👨

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