Una canzone che porta a Roma

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*dal capitolo precedente*

Claudio posa la pizza e gli salta addosso.
Mario che ancora incredulo lo stringe a se come per paura di risvegliarsi da un bellissimo sogno.
Si stendono sul letto nudi ma non fanno l'amore.
Si abbracciano.
Si rotolano tra le coperte.
Ridono come bambini.
Si osservano sognanti.
Innamorati come non mai.
Con la consapevolezza che loro due si ritroveranno sempre.
Anche quando rischieranno di perdersi quasi del tutto.
Con la consapevolezza che la lontananza fa male ma rafforza l'amore.
Il loro sentimento puro che gli permette di mancarsi.

UNA CANZONE CHE PORTA A ROMA

Pov's Claudio

//8 luglio//

*Flashback*
Claudio e Mario sono felici.
Mario che per la prima volta si fida veramente del suo ragazzo e Claudio che è estremamente orgoglioso di Mario.
La notte il romano racconta al veronese tutta la settimana fatta da maestro di danza e Claudio si incanta a vedere con quanta felicità il suo ragazzo lo racconta ma soprattutto il luccichio nei suoi occhi.

La mattina Claudio si sveglia presto.
Non fa nulla, si stende su un fianco e si ferma a contemplare Mario.
Il romano è tranquillo.
I capelli spettinati lo rendono più bimbo.
E i suoi tratti quando é rilassato paiono veramente quelli di un ragazzino.

Claudio sorride.
Sorride perché è innamorato follemente.
Sorride perché è felice.
Sorride perché un perché non c'è.
Sorride e gli scrive una lettera, poi gliela mette nell'armadio, vuole che la legga da solo, senza di lui.

"Hey Cicci,
il tuo cuore sta battendo forte adesso, che stai sognando?
Mi piacerebbe vederti sempre così, senza pensieri e rilassato.
Ogni volta che ti vedo triste mi si spezza il cuore perché dalla prima volta che ti ho visto ho provato un senso di protezione verso te assurdo.
Non mi sono mai spiegato il motivo.
Non lo capiva mai nessuno, non lo capiva Paolo quando tornavo stremato dalla puntata e si doveva subire ore delle mie paranoie, non lo ha mai capito Rosita e la sua compagna quando passavamo le sere a casa mia, magari con una pizza ed una birra e si sono sorbite le mie descrizioni quando ero ancora inconsapevole di quanto fossi innamorato di te.
Sei bellissimo e non sai quanto mi senta fortunato ad averti accanto.
Non so il motivo per cui ti ho scritto questa lettera, o forse si.
Ricordati questo.
Sempre.
Qualsiasi cosa accada.
Ti amo perché io ho te. Tu hai me. Ed insieme abbiamo tutto.
Sempre tuo.
Claudio"

Fatto questo lo sveglia dolcemente.
Si mette seduto affianco a lui ed inizia a stuzzicarlo.
Inizia a fare una scia di baci umidi che parte dalla fronte e percorre tutti i suoi lineamenti.
Quando arriva al torace, perché si è a torso nudo, ridacchia per l'effetto causato da quello che sta facendo.
Appena sfiora con le sue labbra la parte scoperta dell'inguine vede che oltre a Mario si è svegliato anche qualcos'altro.
<Mhm Clà..> sussurra il romano assonnato ed eccitato.
<Buongiorno Cicci!> replica il veronese e, spostandosi verso il suo volto, gli lascia un bacio casto a fior di labbra che prontamente lui approfondisce.

Le loro lingue iniziano una danza rude ed erotica.
Il sapore del caffè che si mischia con quello sfumato della menta.
Due mondi che si mischiano.
I loro piercing che si sfiorano.
I brividi che scorrono sui loro corpi.
Lui che mordicchia il labbro inferiore di Claudio.

E finisce così.
Il buongiorno più bello che entrambi abbiano mai desiderato.

Tre giorni dopo tutto è complicato dai 514 km che li divide.
Claudio è dovuto tornare a Verona e sente tutta la mancanza del suo ragazzo.
Mario invece... Mario è confuso.
È confuso e combattuto, tra le sue due più grandi passioni.
Il ragazzo che gli ha stregato la vita, Claudio Sona oppure la sua carriera, il ballo?

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