Lettera fatale (to Claudio)

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*dal capitolo precedente*

Ma non è questo il punto.
Il punto è che Mario prova tanta rabbia verso se stesso e dolore nei confronti di Claudio.

Ha paura di rovinargli la vita anzi, pensa di averlo già fatto.

Così con la amara certezza di avergli detto che il suo amore non esiste, Mario prepara le sue cose e lascia in punta di piedi quella casa e lascia in punta di piedi la vita di Claudio.
Sembra non ci siano prove dell'esistenza di Mario, ma scrutando attentamente Claudio potrà trovare una lettera, quella che Mario ha lasciato prima di salire sul primo treno per Roma.

E tutto scompare così, come se questa favola non fosse mai esistita, apparentemente finita.

LETTERA FATALE (To Claudio)

Claudio arriva a casa, tempo per pranzo, giusto per chiarire con Mario.
Quando arriva a casa però ha una strana e brutta sensazione.
Che cazzo è successo qui?! Lui non c'è, non c'è traccia della sua presenza in casa del veronese...
Non ci sono i suoi vestiti..
No no no! Cazzo se ne è andato!!
Claudio ha paura.
Claudio piange.
Poi per pura casualità trova una lettera e crede sia tutta colpa sua...

"Hey Claudio,
Ti scrivo questa lettera due ore prima del mio treno. Si, il treno che mi porterà a casa, a Roma.
Mi dispiace essere andato via così ma non ce la potevo fa, nun potevo stare a vede come te distruggevo...
Perché si, io ti stavo distruggendo. Io ti faccio male, troppo male.
Forse non sono la tua persona, ma tu sei la mia sicuramente.
Non volevo che andasse a finì così ma sarà stato destino.
Io ti amavo e ti amo tutt'ora ma sta mattina sono andato al bar di ieri ed il proprietario mi ha raccontato delle mie cattive parole.
Non so se tu lo abbia mai pensato ma sappi che era falso, io ti amo.
Se ti fa male questa lettera puoi anche strapparla qua, non voglio obbligarti.
Ho bisogno di raccontarti il motivo per cui il 28 sono stato tanto male.
Lo so che è tardi ma serve a me.
Quando tu sei rimasto in macchina ed io ti aspettavo davanti alla porta ho visto lui, il tuo ex era lì davanti a me, in Italia..
Mi ha guardato e ha detto "Poi dovrò chiedere a Claudio come fa a stare con uno come te..." e se ne andò schifato.
Ecco il motivo, mi dispiace avertelo detto solo ora.
Mi dispiace non averti detto recentemente ti amo.
Clà, ti amo.
Clà sappi che non mi pento minimamente del percorso che abbiamo fatto, anzi lo rifarei mille volte.
È solo che pensavo di farti un po' più di bene, da quando mi conosci la tua vita è cambiata in peggio vero?
Sono un disastro ma d'altronde si è sempre saputo.
Io sono fatto così, sono freddo e poco fiducioso, scappo al primo problema, alla prima difficoltà.
Io sono così, il mio passato mi ha reso così, sono fatto di silenzi incompresi e fughe incessanti.
Sono fatto di ansia, paranoie e orgoglio, quello stupido orgoglio che mi ha sempre portato guai.
La nostra storia meritava di più?? Sicuramente si, meritava meno pettegolezzi, più privacy e meritava più pazienza da parte mia e chiarezza dalla tua.
Ma sarà stato destino..
Quindi sappi che non dimentico tutti i nostri momenti.
Non dimentico le litigate fatte per nulla o per tutto senza vie di mezzo.
Non dimentico le risate per cavolate scoppiate all'improvviso nei momenti più assurdi.
Non dimentico.
E si, chiamami scemo ma dopo tutto questo discorso ti chiedo di andare al tuo bar.
Te lo chiedo perché mentre scrivevo ho capito l'importanza di una lacrima. Quelle che sto versando mentre scrivo, quindi mi sono domandato: se piango non sarà perché c'è un minimo di speranza?
Quindi chiariamo Claudio, o almeno proviamoci.
Ti aspetto
Ancora tuo
Mario"

Cavolo che spavento per il veronese!!
Nonostante tutto era abbastanza tranquillo, pensava peggio e quando vede che al bar Mario c'è veramente, è entusiasta.
Il bar è chiuso, ci sono solo loro due.
Claudio vede Mario e non può far a meno di pensare quanto sia bello nonostante non se ne accorga...
Il romano è seduto in disparte con le gambe piegate, strette a se.
Ha gli occhi spenti e persi ed il volto ancora rigato dalle lacrime.
<Clà...> sussurra Mario accorgendosi della presenza del castano nel locale
<Mario, calmati... Io sono qua, parliamo quando sarai più calmo> replica Claudio spaventato.
<No... è meglio se parliamo adesso..> risponde il romano prima di mettersi seduto
<Scusa> inizia il moro <Non so che mi sia preso...  Ho paura> finisce Mario preoccupando il futuro marito
<Cicci tranquillo, e di cosa hai paura?>
<Clà ho paura di tutto.
Ho paura di innamorarmi sempre di più
Di starci male.
Ho paura di restare, io fuggo sempre, è la prima volta che provo a non farlo...>
<Che vuoi dire quindi Mario?> fa il veronese leggermente infastidito dal comportamento del moro
<Che... ho bisogno di tempo> finisce il romano tutto d'un fiato.
E Claudio forse per orgoglio non lo rincorre , sicuro che prima o poi ritornerà, ma ha bisogno di aiuto, un messaggio.
<Pini ho bisogno di te, Mario sta per tornare a Roma, tu sai cosa fare> manda il castano al proprio migliore amico.
È una fortuna che Paolo sia proprio vicino alla stazione.
Il "salvatore" incontra Mario sul binario per Roma e dopo varie cavolate gli dice delle parole che nella testa del romano rimbomberanno per molto tempo:
<Mario poi fai quello che vuoi, però io ti devo dire una cosa. Io ti capisco, io sono come te.. sono sempre scappato dall'amore perché non ho ancora trovato la persona giusta, ma dai vostri comportamenti mi sembra proprio che la tua persona sia Claudio e la sua sia te>
Le parole del migliore amico del veronese smuovono qualcosa dentro Mario, ma questo qualcosa non è abbastanza forte, il romano non si convince.
Mario torna a Roma.

Durante il viaggio Mario riflette, guarda il paesaggio con le cuffie nelle orecchie chiedendosi come i Clario siano arrivati a questo punto di non ritorno.
È principalmente colpa sua, questo lo sa.
Il romano se ne va con la presunzione di riuscire a dimenticare il suo primo amore.

Claudio ritorna a casa un po' amareggiato, ma soprattutto deluso, deluso dal suo stesso comportamento, da quella presunzione che pensava di avere, quelle che Mario senza di lui non vive, come d'altronde succede al veronese, ma non più.
Torna a casa senza sapere che quella presunzione è corretta.

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Hey Clarizzate,
Perdonatemi!! È dal 7 giugno che non mi faccio viva ma ora vi farò n'altro monologo dei miei sensi dei non sensi perculati e non.
Allora credo che tutti sappiate quello che è successo che mi ha destabilizzato un po'.
È scontato dire che credo ciecamente in Claudio.
Però non mi capacito come tale persona (hola conejo) sia talmente cattiva...
Che cazzo di senso ha dire tutto ciò dopo mesi e mesi? Che cazzo di senso ha!?
Poi sono distrutta e non avevo ispirazione (caso strano) e mi sono fatta aiutare da una mia amica che mi ha dato l'idea, quindi ringrazio qua Carolina per la sua preziosa amicizia e per sostenermi sempre!!
Ringrazio tutti voi che leggete il "libro per averlo fatto arrivare quasi a 12mila lettura..
Volevo scusarmi con voi se in questo capitolo sono stata troppo negativa e contraddittoria, so benissimo che non è un gran capitolo!!
Aspettate però perché ci saranno gioie!
Ci vendiamo il prima possibile (speriamo)
Be positive
Bye
~sottountrenodinomeclario👨‍❤️‍👨

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