six - introductions

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*Zoe's POV*

Afferrai la prima maglietta di una band che mi capitò davanti. Nirvana. Prima le maniche erano attaccate, ma adesso ci avevo fatto due tagli per adeguarmi al tempo caldo. I capelli lisci mi ricaddero sulla schiena mentre saltellavo per la stanza cercando di infilarmi i pantaloncini neri. Mi misi qualche braccialetto per nascondere qualche cicatrice. Mi misi del trucco e afferrai la mia borsa, volevo uscire di casa il prima possibile.

Superai di corsa mio padre e la strega senza preoccuparmi di dir loro una parola mentre cercavo di infilarmi le mie Dr. Martens.

"Ti rendi conto che fuori si muore di caldo e tu stai indossando degli stivaletti?" Mi chiese la strega alzando gli occhi al cielo.

"Ti rendi conto che non mi importa quello che hai da dire, vero?" Afferrai il mio penny e mi chiusi la porta alle spalle.

Superai molte case sconosciute sulla strada verso la scuola. Tutto sembrava così simile in questo quartiere. Mentre passavo davanti ad una casa notai un ragazzo con dei capelli blu e neri che mi correva incontro. La mia musica era troppo alta per sentirlo, ma immaginavo che mi stesse dicendo di fermarmi. Lo feci, aspettando che mi raggiungesse.

"Ciao, mi chiamo Michael!"

"Figo." Risposi. Lo osservai un po' più attentamente e poi mi resi conto di chi fosse. "I tuoi capelli non erano rosa qualche giorno fa?" Lui annuì, non sorpreso dalla mia domanda, anche se non ci eravamo mai incontrati.

"Sei nuova qui, vero?" Chiese.

"Puoi dirlo forte." Risposi.

"Come ti chiami, piccola?" Ew, chi si credeva di essere per chiamarmi 'piccola'?

Feci una smorfia. "Zoe."

"Quindi, la mia predizione era giusta..."

A questo punto ero un po' confusa. "Predizione?"

"Sei amica di Ashton?" E il mio cuore perse un battito al suo nome.

Ridacchiai, tossendo poi per nascondere la cosa. "Non direi che siamo esattamente amici-"

Lui mi interrupe. "Beh, io si. Lui non smette di parlare di te. E ti ha descritto come una ragazza con capelli blu e bianchi, sempre con lo skate. Quindi ho provato ad indovinare." Fece spallucce, indicando il mio skate e i miei capelli.

"Allora la tua predizione è giusta." Dissi e poi mi resi conto di quello che aveva detto. "Aspetta, lui parla di me?" i miei occhi si spalancarono al pensiero.

Lui mi diede un morso alla lingua, trattenendo una risata. "E' meglio che vada. Dovresti venire da queste parti a volte!" Disse prima di correre verso casa sua.

Scossi la testa per quest'incontro divertente, prima di riprendere la strada verso la scuola.

..

Era l'ultima ora ed ero seduta nel retro della classe, cercando di evitare ogni incontro sociale. Ne avevo avuto abbastanza dei professori che mi presentavano e tutti che ridevano del mio essere fuori luogo lì.

Un ragazzo abbronzato si mise a sedere accanto a me senza prestarmi molta attenzione. Girai la testa dall'altra parte, spostandomi i capelli di lato e poggiando la testa sul banco. Volevo solo che questa stupida lezione finisse così che potessi tornare a casa a fare qualcosa di produttivo.

All'improvviso qualcuno mi afferrò una spalla, strappandomi via dal banco per farmi rimettere dritta.

"Oi, idiota, che diavolo era quello?" Dissi, sfregandomi il collo e cercando di trattenermi dal prendere a schiaffi il colpevole.

Il ragazzo abbronzato non disse niente. Mi fisso e basta. Potevo dire che stava contando i piercing che avevo dal mondo in cui i suoi occhi si spostavano sul mio viso. Poi si spostarono in basso verso la maglietta che stavo indossando e di nuovo sul mio viso. Si fece avanti fino ad essere a pochi centimetri dal mio viso ed io feci una smorfia. Seriamente, questo ragazzo era pazzo?

Iniziò a passare una mano tra i miei capelli ed io decisi che ne avevo avuto abbastanza. Lo spinsi via con forza e lui si accasciò sulla sua sedia con un ghigno sul viso.

"LUKE, AVEVO RAGIONE, E' LEI!"

"Calum, amico, perché stai urlando?"

"Quella ragazza, la ragazza di Ashton, come si chiamava... Uhhh, Chloe? Rory?"

"Posso sentirti ed è Zoe." Sbottai. Quello abbronzato, Calum, indossava una canotta che mostrava un tatuaggio sulla clavicola. L'altro, quello che presumevo si chiamasse Luke, aveva una camicia. Spostai gli occhi sulle sue labbra e vidi un piccolo pezzo di metallo. Un piercing, sexy.

"Vedi, te l'avevo detto che era lei!" Esclamò di nuovo Calum.

"Seriamente, abbiamo passato tutto il giorno a cercare di capire se fossi tu o no." Disse Luke.

Sorrisi. "Questo non è per niente spaventoso."

"Non mi ero reso conto di quanto fossi giovane." Continuò a dire Luke. "Si, Ashton non aveva detto che eri più giovane."

"Non ho esattamente detto ad Ashton molti dettaglia, quindi dubito che sappia quanti anni ho." Pensai a quello che aveva detto e mi resi conto che Ashton non doveva avere la mia età. "Aspetta, quanti anni ha Ashton?"

"19." Dissero in coro.

"Beh, io ne ho 17, non sono così tanto più piccola."

"Vero. Lo sai che Ashton è come un cucciolo perso per te, vero?" Cercai di ignorare il suo commento e ringraziai il cielo quando la campanella suonò, segnalando l'inizio della lezione. Salutai i due ragazzi mentre il professore urlava loro di sedersi.

Apparentemente non mi ero liberata di loro.

Calum posò un pezzo di carta sul mio banco con su scritto il suo numero. Mi fece segno di girarlo e lo feci.

"Solo in caso ti serva qualcuno con cui pranzare –Luke & Calum"

Sorrisi ai due e mi resi conto che forse potevo ambientarmi qui.

..

Ero stesa sul letto con la mia enorme maglietta che mi copriva le ginocchia e pensai a tutto quello che era successo oggi. Avevo incontrato tre nuovi amici. E tutti loro avevano avuto qualcosa da dire su Ashton. Che non riusciva a smettere di parlare di me.

Anche se io non avevo detto una parola su di lui, soprattutto perché non ne avevo il coraggio, ma era costantemente nella mia testa.

Poi mi addormentai, sperando di poter vedere ancora e ancora il ragazzo dagli occhi color nocciola.

Feeling This | Ashton Irwin (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora