two - airport

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*Una settimana dopo*

Ero bloccata in aeroporto con la strega e mio padre, James. Troye era andato via qualche minuto fa perché aveva un incontro a cui non poteva mancare. Era uno youtuber e da poco stava ricevendo il riconoscimento che meritava. Ero così fiera di lui per tutto il duro lavoro che aveva fatto ultimamente. Non volevo che mi lasciasse in aeroporto, era stato così difficile lasciarlo andare.

"Verrò a farti visita tutto il tempo, okay? Sydney non è così lontana." Aveva insistito.

"E' lontana abbastanza da non permettermi di vederti ogni giorno." Mi ero lamentata.

"Lo so. Non essere così deprimente per una volta, vai e sii meravigliosa." Era stata l'ultima cosa che mi aveva detto dopo avermi abbracciato. Mi aveva dato un bacio sulla guancia e poi si era allontanato da me, dalla mia vita.

Non avevo ancora parlato con mio padre dopo la nostra ultima litigata. Lui cercava di parlarmi, ma io avevo portato aventi il trattamento del silenzio. Se voleva rovinarmi la vita, io avrei rovinato la sua.

La maggior parte dei figli sarebbe stata felice per il proprio padre, per il fatto che stesse finalmente andando avanti con la sua vita. Ma io ero molto diversa dalla maggior parte delle persone. Si, quindi cosa, non ero la figlia migliore del mondo? Non avevo mai detto di esserlo.

Stavo facendo rotolare il mio penny avanti e indietro quando notai delle urla provenire dalla parte opposta dell'aeroporto. Che diavolo stava succedendo?

Un gruppo di ragazze stavano circondando qualcosa o qualcuno, ma non riuscivo a vedere bene. Mi alzai su una sedia dell'aeroporto e vidi solo quattro teste. Hmmm, bei capelli.

Non mi preoccupai di dire a mio padre dove stavo andando, mi misi solo in equilibrio sul mio skate e andai verso la folla. Mentre mi avvicinavo le urla diventarono più acute e rumorose. Era Dio o qualcosa del genere? Non avevo mai sentito qualcuno di così rumoroso per un gruppo di ragazzi.

Feci un giro intorno al cerchio, ma non riuscì a vedere molto per colpa della mia bassezza. Maledetti geni. Delle ragazze si spostarono di lato quando mi videro, qualcosa che succedeva spesso quanto mi trovavo vicino a delle persone. Non sembravo la solita ragazza australiana. Per iniziare, la maggior parte dei miei capelli aveva un colore blu scuro che poi andava a sfumare in un bianco. Non erano dei colori normali, di solito ricevevo molti sguardi strani per questo motivo. Ad aggiungersi al mio aspetto assurdo c'erano il mio anellino al naso e il piercing al sopracciglio. Questi erano solo due dei piercing che avevo. Stavo indossando una maglietta degli All Time Low e un paio di pantaloncini a vita alta.

Ma quello che mi faceva ricevere più occhiate era quando la gente vedeva le mie cicatrici. Sapevo cosa è possibile che stiate pensando, wow si taglia? Giuravo che non avrei mai fato una cosa del genere. Quelle cicatrici provenivano da qualcosa di peggiore. Mi ero abituata a loro, erano diventate una parte di me, una parte che non potevo cancellare nonostante quanto lo volessi.

Sembravo una punk e in un certo senso lo ero. Mi piaceva la musica punk, mi piaceva lo skateboard, avevo capelli blu e molti piercing. Punk, vero? Ma che si fottessero gli stereotipi, non potevo essere categorizzata.

Alla fine riuscì a farmi strada verso il centro del cerchio, stringendo il mio skate tra il braccio e il fianco. Al centro c'erano quattro ragazzi che non riconobbi. Sembrava che a loro piacesse l'attenzione, soprattutto al ragazzo alto con i ricci biondi. Piegai la testa di lato, ammirando i suoi occhi color nocciola. Notai immediatamente la maglietta che indossava, una degli ACDC per l'esattezza. Notò il mio sguardo e il suo sorriso sparì per un secondo. I suoi occhi rimasero fissi su di me, osservandomi. Spaventata dal pensiero che mi stesse ammirando o che fosse spaventato da me, mi girai e tornai da mio padre. Potevo ancora sentire i suoi occhi su di me.

"Il volo 201 per Sydney partirà tra 5 minuti. Vi preghiamo di salire sull'aereo." Sentì qualcuno dire dall'interfono. Afferrai i miei borsoni, correndo in fila. Superai mio padre e la strega senza neanche guardali. Dopo essere salita sull'aereo infilai le cuffie nel mio iPod, scegliendo la mia playlist preferita. Mi infilai gli occhiali da sole così che nessuno mi disturbasse mentre dormivo. I miei ultimi pensieri prima di addormentarmi furono per il misterioso ragazzo dagli occhi color nocciola.

Feeling This | Ashton Irwin (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora