Feeling This | Ashton Irwin (traduzione italiana)

five - twitcam

*Ashton's POV*

Ascoltai Calum che parlava verso la telecamera. "Ciao a tutti, sono Calum. Ash è qui da qualche parte, Mikey è in bagno. Luke non è potuto essere qui, ma volevamo fare una piccola livestream per voi e magari un follow spree dal nostro account principale. Che ve ne pare?"

"Hey, amico, quanto sarebbe divertente se nessuno stesse guardando?" Chiesi a Calum.

"Sempre così negativo! No, ma spero davvero che qualcuno stia guardando o sarebbe davvero imbarazzante." Ridacchiò e poi rimase con il sorriso stampato in faccia.

"Mikey porta qui il tuo culo!" Urlai, sedendomi accanto a Calum.

"Sto venendo!" Sentì la sua risposta.

"Okay, suoneremo 'Bad Dreams' se Michael tornerà mai qui." Disse Calum mentre Michael correva nella stanza con la sua chitarra e i capelli rosa disordinati.

"Va bene, pronti?" Chiesi ai due.

Iniziammo la canzone, Calum cantò per la maggio parte con io e Michael che armonizzavamo di tanto in tanto. Di solito ero una persona molto ottimista, ma ascoltare Calum che cantava mi colpì davvero e tutto quello a cui riuscivo a pensare era una certa ragazza dal pazzo colore di capelli.

"You look so beautiful

No one but me knows you're insane

I feel so damn pathetic

My friends just don't get it"

Mi sentivo così ridicolo ad averla fatta entrare nella mia testa in questo modo quando la conoscevo a malapena.

Tutto quello che sapevo era che il suo nome era Zoe Lee Smith. Che amava tingersi i capelli. Che aveva una varietà di piercing. Le piaceva la musica punk. Aveva una matrigna diabolica. Lei era incredibilmente aggressiva. Era davvero brava a nascondere le sue emozioni. Era strana e assolutamente pazza.

E questo mi faceva solo venire voglia di conoscerla di più.

E la cosa più interessante era il fatto che fosse così chiusa. Si capiva che non le piaceva stare intorno alla gente, nessuno. Mi chiesi cosa si provava ad essere suo padre.

La cosa che mi aveva fatto venire più voglia di conoscerla erano le sue cicatrici. Non aveva cercato di nasconderle con le maniche delle magliette o con braccialetti, ma aveva sussultato al mio tocco ed era sembrata quasi impaurita. Volevo aiutarla, non volevo che avesse paura.

Tornai alla realtà mentre Cal finiva la canzone.

"Cause I've been having all these nightmares

Seeing you is my only way up

Feeling so defenseless

But I'm telling you

I wouldn't change a thing."

Smisi subito di suonare e allontanai lo sguardo dalla telecamera. Un milione di pensieri mi passarono per la mente, ma la cosa più importante era che avevo bisogno di vederla di nuovo.

"Ash! Stai prestando attenzione?" Sentì Michael chiedermi con impazienza. Mi schioccò le dita davanti al viso, cercando di farmi tornare alla realtà. "Aw, Ashy, stai di nuovo pensando a quella ragazza?" Mi chiese ed io sentì le guance diventare rosse.

"Ragazzi, Ashton ha incontrato questa ragazza e non riesci a smettere di pensare a lei. Ha una piccola cotta!" Disse Calum verso la telecamera.

"Oh mio Dio, non dirlo!" Diedi uno schiaffo sulla nuca a Calum, ma lui non se ne preoccupò. "Non ho una cotta per nessuno. Soprattutto non lei."

"QUINDI STAVI PENSANDO A LEI!" Esclamò Michael, puntandomi un dito contro.

"Basta, okay?" Sbottai.

"Qualcuno è irritato. Chi ha sputato nei tuoi cereali questa mattina?" Rispose Michael, un'espressione ferita sul suo viso.

"Smettila, Michael." Quasi gli feci il dito medio.

"Okay, andando avanti... Chi vuole un follow spree?" Calum cercò di spostare l'attenzione dalla situazione di disagio.

"Io so che lo voglio!" Urlai.

"Va bene, adesso prenderemo tutti i nostri telefoni e inizieremo a seguire qualcuno!" Spiegò Calum.

Iniziammo a cercare tra i nostri followers. Le nostre fan leali. Le nostre persone preferite.

Iniziai a parlare. "Vi amiamo e cercheremo di seguire più persone possibili finchè non finiremo-" Ma non riuscì a finire la frase quando la vidi.

Zoe Lee ci seguiva su Twitter.

"Ashton?"Sentì qualcuno sfilarmi il telefono di mano proprio mentre stavo per guardare la sua foto profilo.

"Oooh, è sexy." Scossi la testa, ignorando il commento. Mi fece ribollire il sangue sentirli parlare di lei così. Non la conoscevano. Ma neanche io.

Mi ripresi il telefono, pronto a scriverle un tweet, ma non mi venne niente in mente. Era nella mia testa in continuazione dalla scorsa notte e adesso non riuscivo a pensare a niente da scriverle. Ricordavo che mi aveva chiamato stalker, anche se sapevo che stava scherzando, e mi venne un'idea.

Scrissi velocemente senza permettere che i ragazzi vedessero prima che avessi finito. Avevo raccontato loro tutto quello che era successo, come facevo sempre, quindi avrebbero capito di cosa stavo parlando.

" 'Mi chiami stalker e poi mi segui per prima? Un po' spaventoso.. ;) –ash x' Bello. Davvero diretto! Zoe, se stai guardando, Ashton ha una grande-" Anche se ero sicuro che lei non stesse guardando, saltai su Calum mentre stava per finire la frase e lo spinsi via. Lui inciampò e non riuscì a finire di parlare. "ZOE, TI AMA DAVVERO!" Urlò alla fine.

"Va bene, questa livestream è finita!" Dissi velocemente prima di spegnere la videocamera.

"Non è stato bello! Non avevamo finito."

"Vi odio!" Dissi mentre andavo via. Almeno non avrei dovuto sopportare le loro idiozie per il resto della settimana perché sarebbero stati a scuola.

..

*Zoe's POV*

Era tardi ed ero appena tornata dopo essere uscita con lo skate. Decisi di fare ua doccia veloce per poi andare a dormire. Domani era il mio primo giorno di scuola.

Non mi piaceva dover essere la nuova ragazza.

Dopo la doccia mi infilai a letto, prendendo il telefono e selezionando la playlist per dormire. Notai un sacco di notifiche su Twitter e mi ritrovai ad essere confusa. Chi diavolo mi stava scrivendo?

Controllai tutte le notifiche, leggendone ognuna. Sembrava che Ashton avesse detto a tutte le sue fan di me.

Fantastico.

Ignorai tutti i tweet di odio e trovai il primo che mi aveva scritto Ashton.

Lo rilessi, non sapendo come rispondere. Quindi cliccai solo sui pulsanti del retweet e del preferito.

Mi addormentai lentamente, cercando di non pensare a quel ragazzo, anche se era una battaglia persa.